Honda Italia ricorda Fausto Gresini: «Ci mancherai»
A un mese dalla scomparsa di Fausto Gresini, la filiale italiana di Honda ha voluto ricordare la sua figura, fondamentale nel successo di tante iniziative. «La cosa che mi ha sempre colpito di Fausto era la sua grande umanità e la sua capacità di coinvolgere le persone con la sua passione e la sua forza – ricorda Carlo Fiorani, ex Team Manager HRC
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Ciao Fausto
Il tempo vola e sorprende accorgersi che è già passato un mese dalla scomparsa di Fausto Gresini, portato via dal COVID-19 il 23 febbraio, a soli 60 anni. Il suo legame con la Honda era fortissimo e Honda Motor Europe Ltd. Italia ha voluto ricordarlo e sottolineare come l’imolese sia stato uno dei pilastri su cui si sono fondate alcune tra le più belle attività sportive della Casa giapponese. Una collaborazione all’insegna dell’attenzione per i suoi piloti, che seguiva con passione sia che fossero quelli del motomondiale, sia che fossero quelli del vivaio Honda, ragazzini di 10 anni del progetto HIRP – Honda Italia Racing Project - del quale Fausto e il suo staff di tecnici erano parte operativa.
«Abbiamo fatto tante attività di co-marketing insieme alla Gresini Racing – è il racconto di Vito Cicchetti, per molti anni General Manager di Honda Italia –. Fra le più importanti c’è stato il progetto HIRP. Come noi, Fausto volle investire in un programma inedito, che fosse strutturato per creare una nuova generazione di piloti italiani vincenti».
Una generazione della quale, vale la pena ricordarlo, fanno parte ragazzi che hanno poi vinto il campionato del mondo come Lorenzo Dalla Porta, Matteo Ferrari, Andrea Locatelli ed Enea Bastianini, o che comunque corrono a livello mondiale: Romano Fenati, Fabio Di Giannantonio, Luca Marini, Stefano Manzi, Federico Caricasulo, Axel Bassani, Samuele Cavalieri e Federico Fuligni.
Gresini si preoccupava poco del suo blasone, due titoli mondiali conquistati da pilota e tre da manager di una squadra che aveva creato e portato ai massimi livelli: anche quando era impegnato nelle trasferte del motomondiale non dimenticava mai di aggiornarsi sui progressi tecnici dei suoi “pilotini”, telefonava quando avevano una giornata di prove, li incoraggiava e dispensava consigli.
«La cosa che mi ha sempre colpito di Fausto era la sua grande umanità e la sua capacità di coinvolgere le persone con la sua passione e la sua forza – ricorda Carlo Fiorani, ex Team Manager HRC, oggi Motorcycle Racing Communication Director –. È stato uomo che non ha paura di mostrare le sue emozioni. Dentro di sé rimase lo stesso pilota che, mentre vinceva in sella alla sua moto, piangeva di felicità dentro il casco».
Cicchetti con grande sincerità ricorda pure i momenti di fatica, sottolineandone anche l’aspetto positivo: «Le negoziazioni con la HRC sono state a volte momenti di difficoltà, ma che hanno fortificato sia il rapporto di stima imprenditoriale sia le amicizie personali fra i membri della Gresini Racing e della Honda Italia. Il grande punto di forza di Fausto era quello di riuscire a trasferire la sua positività a tutta la squadra».
«Fausto non mollava mai – aggiunge Carlo Fiorani –. In tanti anni di lavoro insieme, prima come pilota e poi come team manager, non l'ho mai visto darsi per vinto o demoralizzarsi per i risultati, era un vincitore nato».
Non si arrese neppure in occasione di due grandi tragedie: «La perdita di Dajiro Kato, prima, e Marco Simoncelli, poi, lo colpirono profondamente. Ma riuscì a tirare fuori tutta la forza necessaria per continuare, onorando così la memoria dei suoi piloti».
«Il binomio Gresini - Simoncelli era perfetto, un magnifico sogno in fase di realizzazione. Che però, in pochi mesi, divenne tragedia – rammenta Cicchetti –. Il dolore è indelebile, come lo è la perdita del mio grande amico Fausto. Nella mia mente è forte il ricordo delle sue ultime video chiamate, quando nel suo letto d’ospedale, nonostante le sofferenze, ha continuato a dimostrare quanto grande fosse la sua forza di volontà. Era un uomo serio, un riferimento gioioso di cordialità, positività e correttezza, nella vita e nello sport del motociclismo».
La conclusione è inevitabile: «Fausto, ci mancherai».
Il tempo vola e sorprende accorgersi che è già passato un mese dalla scomparsa di Fausto Gresini, portato via dal COVID-19 il 23 febbraio, a soli 60 anni. Il suo legame con la Honda era fortissimo e Honda Motor Europe Ltd. Italia ha voluto ricordarlo e sottolineare come l’imolese sia stato uno dei pilastri su cui si sono fondate alcune tra le più belle attività sportive della Casa giapponese. Una collaborazione all’insegna dell’attenzione per i suoi piloti, che seguiva con passione sia che fossero quelli del motomondiale, sia che fossero quelli del vivaio Honda, ragazzini di 10 anni del progetto HIRP – Honda Italia Racing Project - del quale Fausto e il suo staff di tecnici erano parte operativa.
«Abbiamo fatto tante attività di co-marketing insieme alla Gresini Racing – è il racconto di Vito Cicchetti, per molti anni General Manager di Honda Italia –. Fra le più importanti c’è stato il progetto HIRP. Come noi, Fausto volle investire in un programma inedito, che fosse strutturato per creare una nuova generazione di piloti italiani vincenti».
Una generazione della quale, vale la pena ricordarlo, fanno parte ragazzi che hanno poi vinto il campionato del mondo come Lorenzo Dalla Porta, Matteo Ferrari, Andrea Locatelli ed Enea Bastianini, o che comunque corrono a livello mondiale: Romano Fenati, Fabio Di Giannantonio, Luca Marini, Stefano Manzi, Federico Caricasulo, Axel Bassani, Samuele Cavalieri e Federico Fuligni.
Gresini si preoccupava poco del suo blasone, due titoli mondiali conquistati da pilota e tre da manager di una squadra che aveva creato e portato ai massimi livelli: anche quando era impegnato nelle trasferte del motomondiale non dimenticava mai di aggiornarsi sui progressi tecnici dei suoi “pilotini”, telefonava quando avevano una giornata di prove, li incoraggiava e dispensava consigli.
«La cosa che mi ha sempre colpito di Fausto era la sua grande umanità e la sua capacità di coinvolgere le persone con la sua passione e la sua forza – ricorda Carlo Fiorani, ex Team Manager HRC, oggi Motorcycle Racing Communication Director –. È stato uomo che non ha paura di mostrare le sue emozioni. Dentro di sé rimase lo stesso pilota che, mentre vinceva in sella alla sua moto, piangeva di felicità dentro il casco».
Cicchetti con grande sincerità ricorda pure i momenti di fatica, sottolineandone anche l’aspetto positivo: «Le negoziazioni con la HRC sono state a volte momenti di difficoltà, ma che hanno fortificato sia il rapporto di stima imprenditoriale sia le amicizie personali fra i membri della Gresini Racing e della Honda Italia. Il grande punto di forza di Fausto era quello di riuscire a trasferire la sua positività a tutta la squadra».
«Fausto non mollava mai – aggiunge Carlo Fiorani –. In tanti anni di lavoro insieme, prima come pilota e poi come team manager, non l'ho mai visto darsi per vinto o demoralizzarsi per i risultati, era un vincitore nato».
Non si arrese neppure in occasione di due grandi tragedie: «La perdita di Dajiro Kato, prima, e Marco Simoncelli, poi, lo colpirono profondamente. Ma riuscì a tirare fuori tutta la forza necessaria per continuare, onorando così la memoria dei suoi piloti».
«Il binomio Gresini - Simoncelli era perfetto, un magnifico sogno in fase di realizzazione. Che però, in pochi mesi, divenne tragedia – rammenta Cicchetti –. Il dolore è indelebile, come lo è la perdita del mio grande amico Fausto. Nella mia mente è forte il ricordo delle sue ultime video chiamate, quando nel suo letto d’ospedale, nonostante le sofferenze, ha continuato a dimostrare quanto grande fosse la sua forza di volontà. Era un uomo serio, un riferimento gioioso di cordialità, positività e correttezza, nella vita e nello sport del motociclismo».
La conclusione è inevitabile: «Fausto, ci mancherai».
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