Honda Dominator NX 650 SC - Senza giudizio? Non sembra...
Arriva da Vercelli questa Dominator completamente rivisitata, nell’aspetto e nella sostanza, da un appassionato che ha fatto tutto nel proprio garage e con ottimi risultati
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Fuoriserie
A zonzo per le risaie, ma con stile
Diciamo subito che quel numero sulla tabella è una specie di "tacca del preparatore" per Fabio Sassone, vercellese classe 1960: 8 sono le moto che ha posseduto e 8 sono quelle su cui ci ha messo le sue grinfie per modificarle.
"Nessuna è mai rimasta originale per molto tempo, dopo un paio di mesi incominciavo a smontare e rimontare, modificare, aggiungere, togliere, cambiare, quindi posso dire di aver accumulato una certa esperienza. Mi piacciono le moto semplici, dure e pure, belle da vedere ma soprattutto sicure da guidare. Ogni modifica secondo me non deve anteporre il lato estetico a quello che riguarda la sicurezza".
Ma Fabio non ha solo il "pallino" sicurezza, cosa spesso non considerata da preparatori persino professionisti, ma anche un gusto prettamente vintage per forme e materiali: «Preferisco usare gomma, cuoio, legno, alluminio, rame, ottone piuttosto che plastica, carbonio ed ergal. Mi è sempre piaciuto quel tocco retrò che evoca i tempi mitici dell’epopea del motociclismo».
L’ultima sua fatica è una spartana e affidabilissima Honda Dominator del 1994 che, oltre ad un aspetto storicamente più vecchio di almeno 15 anni, ha acquisito un nuovo nome: "Ora si chiama Honda Nx 650 SC dove SC significa Sensa Cunissiun, che nel mio dialetto significa senza giudizio".
Eppure di giudizio nelle modifiche Fabio ne ha messo eccome, con un aspetto finale molto piacevole.
Dopo essere stata smontata completamente, il telaio, in origine rosso, è stato modificato con un finale a U sulla parte posteriore e quindi verniciato a polveri di nero. Il motore è stato rifatto da zero: nuovi pistone, valvole, testata (rettificata) e catena di distribuzione. A questa completa revisione non è scampato il carburatore che è stato messo a punto per lavorare al meglio con un filtro aria K&N ad alte prestazioni.
La ciclistica è stata modificata abbassando l’anteriore di 10 mm sfilando la forcella dalle piastre di sterzo ottenendo così un assetto un po‘ meno fuoristradistico.
Arriva da un kit Parigi-Dakar con terminale Arrow la voce di questa fuoristrada neoclassica: lo scarico è ovviamente omologato sempre secondo la filosofia costruttiva di Sassone. Curiosa la provenienza della griglia paracalore: è stata ricavata da un tubo da stufa in acciaio porcellanato.
Quel che rimane da scoprire di questa motocicletta sono i dettagli, come il bel serbatoio che proviene da una Honda CG 125, un modello da noi quasi sconosciuto, creato per il mercato cinese. Poca spesa, tanta resa estetica: "L’ho acquistato d’importazione dalla Cina: completo di tappo, rubinetto benza e finitura cromata per la modica spesa di 95 dollari, spese di spedizione comprese, capienza 9 litri. Si adatta bene ai supporti del telaio con poche modifiche".
ll parafango anteriore, verniciato a polvere in nero, era di una KTM regolarità anni ’70, mentre quello posteriore è stato recuperato da uno sfasciacarrozze. Il fanale è un Bates con griglia parasassi, la strumentazione è composta da un piccolo tachimetro meccanico e un tappo olio con termometro. La sella è stata realizzata da un amico di Fabio, che ha un laboratorio artigianale mentre i fianchetti sono stati tagliati al laser. Le altre sovrastrutture provengono dal mercato aftermarket.
Questo il giudizio finale del suo proprietario e costruttore "Su strada il mezzo è affidabile e divertentissimo da guidare. Il sistema di scarico canta che è una meraviglia, senza sfondare i timpani a nessuno e il suo terreno ideale sono le tortuose e sconnesse strade delle colline del Monferrato e le strade bianche della pianura risicola che abbraccia la mia città».
Tutte le fortune insomma: non solo una bella moto, ma anche il terreno ideale dove utilizzarla.
Diciamo subito che quel numero sulla tabella è una specie di "tacca del preparatore" per Fabio Sassone, vercellese classe 1960: 8 sono le moto che ha posseduto e 8 sono quelle su cui ci ha messo le sue grinfie per modificarle.
"Nessuna è mai rimasta originale per molto tempo, dopo un paio di mesi incominciavo a smontare e rimontare, modificare, aggiungere, togliere, cambiare, quindi posso dire di aver accumulato una certa esperienza. Mi piacciono le moto semplici, dure e pure, belle da vedere ma soprattutto sicure da guidare. Ogni modifica secondo me non deve anteporre il lato estetico a quello che riguarda la sicurezza".
Ma Fabio non ha solo il "pallino" sicurezza, cosa spesso non considerata da preparatori persino professionisti, ma anche un gusto prettamente vintage per forme e materiali: «Preferisco usare gomma, cuoio, legno, alluminio, rame, ottone piuttosto che plastica, carbonio ed ergal. Mi è sempre piaciuto quel tocco retrò che evoca i tempi mitici dell’epopea del motociclismo».
L’ultima sua fatica è una spartana e affidabilissima Honda Dominator del 1994 che, oltre ad un aspetto storicamente più vecchio di almeno 15 anni, ha acquisito un nuovo nome: "Ora si chiama Honda Nx 650 SC dove SC significa Sensa Cunissiun, che nel mio dialetto significa senza giudizio".
Eppure di giudizio nelle modifiche Fabio ne ha messo eccome, con un aspetto finale molto piacevole.
Dopo essere stata smontata completamente, il telaio, in origine rosso, è stato modificato con un finale a U sulla parte posteriore e quindi verniciato a polveri di nero. Il motore è stato rifatto da zero: nuovi pistone, valvole, testata (rettificata) e catena di distribuzione. A questa completa revisione non è scampato il carburatore che è stato messo a punto per lavorare al meglio con un filtro aria K&N ad alte prestazioni.
La ciclistica è stata modificata abbassando l’anteriore di 10 mm sfilando la forcella dalle piastre di sterzo ottenendo così un assetto un po‘ meno fuoristradistico.
Arriva da un kit Parigi-Dakar con terminale Arrow la voce di questa fuoristrada neoclassica: lo scarico è ovviamente omologato sempre secondo la filosofia costruttiva di Sassone. Curiosa la provenienza della griglia paracalore: è stata ricavata da un tubo da stufa in acciaio porcellanato.
Quel che rimane da scoprire di questa motocicletta sono i dettagli, come il bel serbatoio che proviene da una Honda CG 125, un modello da noi quasi sconosciuto, creato per il mercato cinese. Poca spesa, tanta resa estetica: "L’ho acquistato d’importazione dalla Cina: completo di tappo, rubinetto benza e finitura cromata per la modica spesa di 95 dollari, spese di spedizione comprese, capienza 9 litri. Si adatta bene ai supporti del telaio con poche modifiche".
ll parafango anteriore, verniciato a polvere in nero, era di una KTM regolarità anni ’70, mentre quello posteriore è stato recuperato da uno sfasciacarrozze. Il fanale è un Bates con griglia parasassi, la strumentazione è composta da un piccolo tachimetro meccanico e un tappo olio con termometro. La sella è stata realizzata da un amico di Fabio, che ha un laboratorio artigianale mentre i fianchetti sono stati tagliati al laser. Le altre sovrastrutture provengono dal mercato aftermarket.
Questo il giudizio finale del suo proprietario e costruttore "Su strada il mezzo è affidabile e divertentissimo da guidare. Il sistema di scarico canta che è una meraviglia, senza sfondare i timpani a nessuno e il suo terreno ideale sono le tortuose e sconnesse strade delle colline del Monferrato e le strade bianche della pianura risicola che abbraccia la mia città».
Tutte le fortune insomma: non solo una bella moto, ma anche il terreno ideale dove utilizzarla.
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