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Honda, a che punto siamo con la mobilità elettrica?

Ci sono piani per lanciare motociclette con batterie grossa capacità sul mercato europeo, e la discesa in campo della Casa motociclistica più grande del mondo potrebbe dare una forte spinta al settore

Di mobilità elettrica si parla tanto ma fino ad ora i grandi costruttori non si sono sbilanciati troppo: sviluppano prototipi, mostrano immagini, parlano di soluzioni rivoluzionarie ma nella produzione di serie si è visto poco o niente. La situazione potrebbe cambiare quest’anno se davvero Honda introdurrà una moto sportiva plug-in come hanno fatto intendere alcuni dirigenti intervistati dalla testata britannica MCN. Ci sono piani per lanciare motociclette con batterie di maggiore capacità sul mercato europeo, e la discesa in campo della Casa motociclistica più grande del mondo potrebbe dare una forte spinta a un segmento nel quale tutti si guardano ma non si muovono realmente, aspettando che siano gli altri a fare la prima mossa.

"Finora lo sviluppo delle batterie non è stato il nostro impegno principale, ma come per qualsiasi tecnologia, più ci lavori, meglio diventa – ha concordato Masatsugu Tanaka, project leader del concept EV Fun, una moto naked roadster minimalista presentata al Salone di Milano l’anno scorso, e di un concept EV Urban più piccolo, una sorta di scooter, sempre a propulsione elettrica –. Se smettessimo di lavorarci ora, sarebbe come stabilire un punto di arrivo naturale. Quindi ciò che stiamo cercando di fare è usare le motociclette come uno strumento per migliorare la tecnologia delle batterie. C'è ancora molto lavoro da fare, ma pensiamo di poter fare molti progressi in futuro".

Cosa ci riserverà il futuro?

Ce n’è bisogno, perché per il momento non è ancora stata trovata una soluzione definitiva per i tradizionali problemi dell’autonomia. L’EV Fun nasce proprio come parte di un obiettivo più ampio della Casa di Tokyo, il raggiungimento della neutralità carbonica nella sua gamma a due ruote entro il 2040. I giapponesi hanno dichiarato che una produzione di serie potrebbe venire commercializzata già nel 2025, ma nella scheda tecnica distribuita all’EICMA veniva indicata una autonomia di oltre 100 km per l’uso in città. Per ottenere successo sul mercato serve qualcosa di più.

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Ma alla domanda se Honda ritenga di poter produrre attualmente una motocicletta elettrica più grande dell’EV Fun, con peso, potenza e autonomia all’altezza di un motore a combustione, Tanaka non è stato in grado di rispondere a tono.

"Siamo molto fiduciosi che le specifiche che inventeremo renderanno la moto molto piacevole da guidare" ha detto in maniera troppo generica per potersi accontentare.

È rimasto sul vago anche Masayuki Hamamatsu, vicepresidente assistente della divisione aziendale di elettrificazione Honda per motociclette, in merito all’infiammabilità delle batterie. 

"Il concetto di Honda non riguarda solo le specifiche, ma anche la sicurezza, perché le batterie al litio possono essere molto pericolose una volta che prendono fuoco. Quindi vogliamo evitare qualsiasi problema, in termini di batteria, per il cliente".

L’impegno in questo senso però è decisamente importante: è con questo obiettivo che questo mese è stato inaugurato un nuovo stabilimento produttivo a Sakura, in Giappone, dove si studiano batterie EV allo stato solido. Sono più piccole, più leggere, più resistenti, necessitano di materiali più diffusi del litio, sono meno infiammabili e dovrebbero essere pure più economiche. Possono essere la pietra filosofale per la mobilità elettrica?

"Cerchiamo di creare il miglior prodotto al mondo. Questo è il nostro lavoro. Ovviamente, se le batterie migliorassero molto rispetto alle tecnologie, ci aiuterebbe, ma cerchiamo sempre di realizzare la moto migliore".

Il mondo auto sembra molto più avanti di quello moto per quanto riguarda la mobilità elettrica, un travaso di tecnologie appare la strada più veloce.

"Su una motocicletta la batteria non è racchiusa nello stesso modo in cui lo è in un'auto. Dobbiamo essere sicuri che sia in grado di resistere all'ambiente in cui lavorerà; in Honda abbiamo anche la divisione Power Product con cui possiamo collaborare. In futuro, sarebbe fantastico avere uno scenario nel quale ci sia una struttura di ricarica comune tra automobili, prodotti energetici e due ruote. Tutto sarebbe in perfetta sinergia".

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