Honda CB 500 F: bella, facile e divertente
Honda ha rinnovato anche la versione “nuda” della CB 500. Poche novità estetiche, molte invece quelle tecniche. Scopritele insieme a noi in questa video prova
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Cosa cambia
La CB 500 F è stata a lungo la preferita tra le proposte per neopatentati A2, sia per le sue indubbie doti, sia perché era l’unica moto “vera”, una streetfighter compatta da 48 CV gratificante nell’aspetto e nella sostanza. Negli ultimi tempi però sono arrivate molte concorrenti derivate da modelli più o meno grandi. Honda ha così deciso di aggiornare la sua naked A2. All’avantreno troviamo una nuova forcella Showa SFF-BP a steli rovesciati da 41 millimetri, mentre l’impianto frenante sfoggia due dischi da 296 millimetri che lavorano con pinze Nissin ad attacco radiale. Al posteriore, invece, viene confermato il disco singolo da 240 millimetri e il monoammortizzatore regolabile nel precarico, ma rivisto nelle tarature. Quest’ultimo lavora con un forcellone più rigido, anche se sottile e leggero. Per ridurre i pesi, i tecnici sono intervenuti un po’ ovunque, persino sui cerchi (ora a 5 razze e in lega più leggera) e sul radiatore, ora più compatto. Il motore bicilindrico parallelo non cambia e anche in versione Euro 5 mantiene gli stessi valori di coppia e potenza. Completano la dotazione il nuovo gruppo ottico anteriore con luci Full-Led e il display LCD con grafica in negativo. Scoprite come è fatta e come va nella nostra video prova!
La CB 500 F è stata a lungo la preferita tra le proposte per neopatentati A2, sia per le sue indubbie doti, sia perché era l’unica moto “vera”, una streetfighter compatta da 48 CV gratificante nell’aspetto e nella sostanza. Negli ultimi tempi però sono arrivate molte concorrenti derivate da modelli più o meno grandi. Honda ha così deciso di aggiornare la sua naked A2. All’avantreno troviamo una nuova forcella Showa SFF-BP a steli rovesciati da 41 millimetri, mentre l’impianto frenante sfoggia due dischi da 296 millimetri che lavorano con pinze Nissin ad attacco radiale. Al posteriore, invece, viene confermato il disco singolo da 240 millimetri e il monoammortizzatore regolabile nel precarico, ma rivisto nelle tarature. Quest’ultimo lavora con un forcellone più rigido, anche se sottile e leggero. Per ridurre i pesi, i tecnici sono intervenuti un po’ ovunque, persino sui cerchi (ora a 5 razze e in lega più leggera) e sul radiatore, ora più compatto. Il motore bicilindrico parallelo non cambia e anche in versione Euro 5 mantiene gli stessi valori di coppia e potenza. Completano la dotazione il nuovo gruppo ottico anteriore con luci Full-Led e il display LCD con grafica in negativo. Scoprite come è fatta e come va nella nostra video prova!
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