Harley-Davidson e Quianjiang, accordo per le piccole cilindrate
La casa di Milwaukee ha stretto una partnership con il colosso cinese per la produzione di moto di piccola cilindrata. Il primo modello dovrebbe arrivare già nel 2020 e sarà equipaggiato con un motore bicilindrico raffreddato a liquido da 338 cm3
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Alla conquista della Cina
Il progetto di espansione di Harley-Davidson, che prevede la realizzazione di 100 nuovi modelli in dieci anni, prosegue nonostante i dazi imposti da Trump e la guerra (anche mediatica) che il presidente Usa sta facendo nei confronti di chi, come Harley, pensa di dislocare parte della produzione all'estero. La casa con sede a Milwaukee ha infatti stretto un accordo con il colosso cinese Quianjiang (proprietaria di Benelli) per la realizzazione di modelli a marchio H-D di piccola cilindrata. Si tratta di una pratica diffusa tra le grandi case, basti pensare a BMW che per la realizzazione della sua famiglia G 310 si è affidata all'indiana TVS e che si sposa con l'esigenza di globalizzare la presenza di un marchio entrando nei mercati del far east asiatico, vere miniere d'oro per numeri di vendita.
La partnership tra H-D e Quianjiang si baserà sulla relaizzazione di moto di piccola cilindrata con motore da 338 cm3. Secondo quanto riportato nel comunicato H-D, la moto sarà di alto livello: progettata in America e prodotta in Asia con la supervisione di Harley stessa, potrebbe arrivare nei concessionari cinesi già a partire dal 2020 (nessuna possibilità di vederla in Europa). L'operazione, ovviamente, è volta ad aumentare le vendite del marchio, che in Cina nel 2018 sono già cresciute del 27% rispetto all'anno precedente. L'obiettivo proposto dal CEO Matt Levatich è però più di ampio respiro, visto che il traguardo prefissato è quello di arrivare nel 2027 con un buon 50% del venduto Harley assorbito dai mercati internazionali. Insomma, un obiettivo interessante ma soprattutto alla portata di un colosso come Quianjiang, capace di produrre circa 1,2 milioni di veicoli all'anno e ben 2 milioni di motori.
Il progetto di espansione di Harley-Davidson, che prevede la realizzazione di 100 nuovi modelli in dieci anni, prosegue nonostante i dazi imposti da Trump e la guerra (anche mediatica) che il presidente Usa sta facendo nei confronti di chi, come Harley, pensa di dislocare parte della produzione all'estero. La casa con sede a Milwaukee ha infatti stretto un accordo con il colosso cinese Quianjiang (proprietaria di Benelli) per la realizzazione di modelli a marchio H-D di piccola cilindrata. Si tratta di una pratica diffusa tra le grandi case, basti pensare a BMW che per la realizzazione della sua famiglia G 310 si è affidata all'indiana TVS e che si sposa con l'esigenza di globalizzare la presenza di un marchio entrando nei mercati del far east asiatico, vere miniere d'oro per numeri di vendita.
La partnership tra H-D e Quianjiang si baserà sulla relaizzazione di moto di piccola cilindrata con motore da 338 cm3. Secondo quanto riportato nel comunicato H-D, la moto sarà di alto livello: progettata in America e prodotta in Asia con la supervisione di Harley stessa, potrebbe arrivare nei concessionari cinesi già a partire dal 2020 (nessuna possibilità di vederla in Europa). L'operazione, ovviamente, è volta ad aumentare le vendite del marchio, che in Cina nel 2018 sono già cresciute del 27% rispetto all'anno precedente. L'obiettivo proposto dal CEO Matt Levatich è però più di ampio respiro, visto che il traguardo prefissato è quello di arrivare nel 2027 con un buon 50% del venduto Harley assorbito dai mercati internazionali. Insomma, un obiettivo interessante ma soprattutto alla portata di un colosso come Quianjiang, capace di produrre circa 1,2 milioni di veicoli all'anno e ben 2 milioni di motori.
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