Harley-Davidson, Bronx e PanAmerica in ritardo. Tante le novità attese
Ce le aspettavamo già per la fine dell’anno, ma l’emergenza sanitaria ci ha messo lo zampino, ritardandone l’arrivo di qualche mese. Per vedere finalmente le nuove Bronx e la Panamerica di Harley-Davidson dovremmo aspettare la metà del 2021. Le novità in pentola, in ogni caso, non finiscono qui…
Image
News
Bronx, Panamerica e molte altre...
Promesse per la fine del 2020, la Bronx e la Panamerica di Harley-Davidson si faranno attendere ancora per un pezzo. In base a quanto appena annunciato dal nuovo CEO Jochen Zeitz, entrambi i modelli arriveranno infatti solo nel 2021. Un ritardo che, molto probabilmente, andrà a coincidere con l’entrata in vigore delle normative antinquinamento Euro 5. Viste a EICMA 2019 la Bronx e la Panamerica avrebbero dovuto essere i due cavalli di battaglia per il rilancio di Harley-Davidson. L'obiettivo: “ricentrare il marchio sul suo mercato principale negli Stati Uniti nell'ambito di una strategia "Rewire" volta a migliorare la redditività di Harley-Davidson e ripristinarne la crescita”.
Nei piani di H-D, in ogni caso, c’è molto di più. Solo poche settimane fa, l'ufficio dell'Unione Europea per la proprietà intellettuale si “arricchiva” di due nuove brevetti riguardanti due inediti modelli. I disegni mostravano una flat tracker e una café racer, entrambe equipaggiate con il nuovo V Revolution Max raffreddato a liquido, cioè lo stesso identico bicilindrico già visto, per l’appunto su Bronx e Pan America.
Di loro non sappiamo al momento ancora nulla. Tuttavia, dando un’occhiata alle immagini successivamente comparse sul web, ci è già possibile fare qualche considerazione. La café racer, basta un’occhiata per rendersene conto, trae ispirazione dalla XLCR 1000 prodotta tra il 1977 al 1979: ovviamente “aggiornata” in chiave moderna sia nelle linee che nelle componenti, si presenta come una moto dalla chiara vocazione stradale, con manubrio basso, pedane rialzate, scarico 2 in 1 con terminale basso e, forse per nostalgia, doppio ammortizzatore posteriore. Tutt’altra cosa la flat track, decisamente più vicina per forme e filosofia alla FTR 1200 della compatriota Indian: codone piatto, scarico alto, impostazione stradale e, forse per differenziarsi un po’, faro “prestato" dalla Fat Bob.
Altre novità riguardano poi il "comparto elettrico". A gennaio vi avevamo mostrato i brevetti dello scooter in stile ciclomotore anni Sessanta (forse anche lui in arrivo per il 2021) e, poche settimane dopo, quelli di una leggera e sottile flat track progettata per gli spostamenti medio-corti. Per lei, pur andandoci coi piedi di piombo, ne avevamo ipotizzato l’arrivo nel 2022. Difficile avere sicurezze: l’unica cosa certa è che il lavoro per i 100 modelli promessi nei prossimi 10 anni prosegue spedito.
Promesse per la fine del 2020, la Bronx e la Panamerica di Harley-Davidson si faranno attendere ancora per un pezzo. In base a quanto appena annunciato dal nuovo CEO Jochen Zeitz, entrambi i modelli arriveranno infatti solo nel 2021. Un ritardo che, molto probabilmente, andrà a coincidere con l’entrata in vigore delle normative antinquinamento Euro 5. Viste a EICMA 2019 la Bronx e la Panamerica avrebbero dovuto essere i due cavalli di battaglia per il rilancio di Harley-Davidson. L'obiettivo: “ricentrare il marchio sul suo mercato principale negli Stati Uniti nell'ambito di una strategia "Rewire" volta a migliorare la redditività di Harley-Davidson e ripristinarne la crescita”.
Nei piani di H-D, in ogni caso, c’è molto di più. Solo poche settimane fa, l'ufficio dell'Unione Europea per la proprietà intellettuale si “arricchiva” di due nuove brevetti riguardanti due inediti modelli. I disegni mostravano una flat tracker e una café racer, entrambe equipaggiate con il nuovo V Revolution Max raffreddato a liquido, cioè lo stesso identico bicilindrico già visto, per l’appunto su Bronx e Pan America.
Di loro non sappiamo al momento ancora nulla. Tuttavia, dando un’occhiata alle immagini successivamente comparse sul web, ci è già possibile fare qualche considerazione. La café racer, basta un’occhiata per rendersene conto, trae ispirazione dalla XLCR 1000 prodotta tra il 1977 al 1979: ovviamente “aggiornata” in chiave moderna sia nelle linee che nelle componenti, si presenta come una moto dalla chiara vocazione stradale, con manubrio basso, pedane rialzate, scarico 2 in 1 con terminale basso e, forse per nostalgia, doppio ammortizzatore posteriore. Tutt’altra cosa la flat track, decisamente più vicina per forme e filosofia alla FTR 1200 della compatriota Indian: codone piatto, scarico alto, impostazione stradale e, forse per differenziarsi un po’, faro “prestato" dalla Fat Bob.
Altre novità riguardano poi il "comparto elettrico". A gennaio vi avevamo mostrato i brevetti dello scooter in stile ciclomotore anni Sessanta (forse anche lui in arrivo per il 2021) e, poche settimane dopo, quelli di una leggera e sottile flat track progettata per gli spostamenti medio-corti. Per lei, pur andandoci coi piedi di piombo, ne avevamo ipotizzato l’arrivo nel 2022. Difficile avere sicurezze: l’unica cosa certa è che il lavoro per i 100 modelli promessi nei prossimi 10 anni prosegue spedito.
Aggiungi un commento