Harley-Davidson brevetta un innovativo sistema per il "panic-stop"
Harley-Davidson prende parte alla corsa per la ricerca di sistemi di sicurezza da applicare alla due ruote. Il brevetto depositato dalla casa americana prevede un sistema di frenata d’emergenza che, prima di intervenire, valuta il grado d’attenzione del pilota in sella: in tal modo si eviterebbe il rischio di disarcionare il biker distratto con una frenata “involontaria”
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Frenata d’emergenza sulle due ruote
Se, grazie al dispositivo di frenata automatica d’emergenza, l’auto si dovesse “inchiodare” di colpo, le cinture di sicurezza manterrebbero il guidatore, anche se distratto, ben seduto e al sicuro al suo posto. Tutt’altro discorso sarebbe parlando di due ruote: una frenata improvvisa e, soprattutto, non decisa dal pilota potrebbe infatti avere ripercussioni sulla sicurezza di chi sta in sella gravi almeno quanto lo stesso scontro.
Sempre più diffusi sulle quattro ruote, simili sistemi di frenata d’emergenza sono ancora allo stato embrionale per le moto, campo in cui i progettisti e gli ingeneri si sono per l’appunto scontrati con il problema sopra citato..
Con Ducati e KTM, Bosch sta facendo degli enormi passi avanti (ne accennavamo qui) e alla corsa s’è aggiunta ora anche Harley-Davidson che ha recentemente depositato un brevetto riguardante appunto un sistema di frenata d’emergenza da installare sulle proprie moto. Accanto ai sensori necessari al sistema per conoscere la situazione ed eventualmente intervenire sui freni, il sistema di Harley-Davidson ne prevede di ulteriori da installare su manopole, sella e casco. I primi, cioè i radar, monitorano l’auto che precede, i secondi, invece, regiatrano il “grado di attenzione” del pilota. In pratica: se questo dovesse risultare attento e già pronto ad intervenire, allora il sistema darebbe il via libera alla frenata d’emergenza chiudendo il gas e agendo sui freni. Se al contrario il pilota risultasse distratto, interverrebbero segnali acustici e luminosi oppure vibrazioni al manubrio o alla sella utili ad avvertirlo dell’imminente pericolo. In questo moto, si potrebbe ipoteticamente scongiurare il rischio che in motociclista distratto venga letteralmente disarcionato.
Per il momento, si tratta solo di un brevetto, con ogni probabilità ancora da sviluppare e mettere a punto. Se è impossibile determinare quando e se dovesse diventare realtà, è certo invece che nel prossimo futuro gli strumenti dedicati alla sicurezza del motociclista saranno sempre più al centro degli studi futuri.
Sempre più diffusi sulle quattro ruote, simili sistemi di frenata d’emergenza sono ancora allo stato embrionale per le moto, campo in cui i progettisti e gli ingeneri si sono per l’appunto scontrati con il problema sopra citato..
Con Ducati e KTM, Bosch sta facendo degli enormi passi avanti (ne accennavamo qui) e alla corsa s’è aggiunta ora anche Harley-Davidson che ha recentemente depositato un brevetto riguardante appunto un sistema di frenata d’emergenza da installare sulle proprie moto. Accanto ai sensori necessari al sistema per conoscere la situazione ed eventualmente intervenire sui freni, il sistema di Harley-Davidson ne prevede di ulteriori da installare su manopole, sella e casco. I primi, cioè i radar, monitorano l’auto che precede, i secondi, invece, regiatrano il “grado di attenzione” del pilota. In pratica: se questo dovesse risultare attento e già pronto ad intervenire, allora il sistema darebbe il via libera alla frenata d’emergenza chiudendo il gas e agendo sui freni. Se al contrario il pilota risultasse distratto, interverrebbero segnali acustici e luminosi oppure vibrazioni al manubrio o alla sella utili ad avvertirlo dell’imminente pericolo. In questo moto, si potrebbe ipoteticamente scongiurare il rischio che in motociclista distratto venga letteralmente disarcionato.
Per il momento, si tratta solo di un brevetto, con ogni probabilità ancora da sviluppare e mettere a punto. Se è impossibile determinare quando e se dovesse diventare realtà, è certo invece che nel prossimo futuro gli strumenti dedicati alla sicurezza del motociclista saranno sempre più al centro degli studi futuri.
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