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Harley- Davidson, via al piano Hardwire

Chiusa la prima fase di riorganizzazione, Harley-Davidson si prepara con il piano quinquennale Hardwire ad una crescita molto importante. Sul piatto ci sono gli asset portanti del marchio, ma anche segmenti finora inesplorati e, in particolare, il mercato dell’elettrico
Hardwire
Subentrato a Matthew Levatich, il nuovo CEO Jochen Zeitz ha preso le redini di Harley-Davidson a inizio 2020, concentrandosi, attraverso il piano “The Rewire” sulla “revisione” di obiettivi e strategie. Lo step successivo - lo aveva annunciato lo stesso Zeitz - avrebbe previsto invece, attraverso il piano “The Hardwire” un progetto quinquennale di più ampio respiro. Oggi, finalmente, la Casa americana ce ne ha spiegato in modo più dettagliato portata e strategia. Chiave di volta per il periodo 2021-2025 sarà quella di ampliare il pubblico di clienti e appassionati attraverso un allargamento della gamma H-D anche in termini di segmenti. Pur continuando ad investire sugli asset “portanti” di Harley, quindi essenzialmente Touring e Cruiser, la nuova direzione punterà molto sull’usato e, ovviamente, sull’elettrico attraverso la creazione di una linea dedicata. Non solo: necessitando i bilanci di una significativa “ripresa”, un altro aspetto importante che trapela dal piano Hardwire riguarda in particolare l’assetto azionario di Harley-Davidson. Da quanto si apprende, sembrerebbe esserci l’intenzione da parte di Zeitz di estendere l’azionario anche ai dipendenti attraverso una sovvenzione di partecipazione a circa 4.500 lavoratori. Considerando i difficili trascorsi del marchio, che negli ultimi anni ha progressivamente perso parte del mercato e l’altrettanto difficile periodo dovuto all’emergenza sanitaria, per quanto difficili da raggiungere gli obiettivi di cui sopra evidenziano in modo chiaro l’intenzione da parte di Harley-Davidson di riprendersi un posto importante tra i grandi marchi mondiali. Rimane da capire quali saranno nel concreto le strategie messe in atto per quanto riguarda in particolare i mercati emergenti come quelli indiano e cinese, sui quali l’azienda ha messo gli occhi (e non solo) già da qualche tempo…
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