Guy Martin, niente TT 2016 ma non “molla” le moto
Il pilota britannico ha annunciato che non parteciperà al prossimo Tourist Trophy. Ha spiegato che quest'anno vuole partecipare al Tour Divide, un massacrante long run in bicicletta di oltre 4.000 km. Ma assicura i fan, non è ancora il momento di abbandonare completamente le moto
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Tourist Trophy
Addio oppure...
Quindici volte a podio, ma mai una vittoria, il rapporto tra Guy Martin e il TT, si potrebbe tranquillamente riassumere così. Una rincorsa a quella maledetta vittoria che si interrompe quest'anno e che, molto probabilmente, non verrà più ripresa. Guy Martin, con una lettera ai suoi tifosi, annuncia così il suo forfait alla gara dell'isola di Man e dà come motivazione il desiderio di correre il “famigerato” Tour Divide, una massacrante gara ciclistica che prevede un percorso di oltre 4.300 km e che inizierà esattamente nella settimana di gare del TT. Ovviamente, l'incidente conta anche gravissimo in cui Guy è incappato quest'estate a Ulster GP, eppure, il pilota non considera quella una motivazione valida e anzi, rassicura i fan che il suo rapporto con le moto è ben lontano dall'essere esaurito. Ecco che cosa ha scritto sulla sua pagina facebook:
“In molti mi chiedono cosa farò quest’anno.
Voglio cambiare aria. Ho corso al TT per 11 anni. È da quando ho 18 anni che non faccio altro (camion a parte) che correre in moto e la mia testa ha bisogno di qualcos’altro. Ogni anno è la stessa cosa: si fanno i test, si corre e poi si ricomincia. Ci ho pensato mentre ero steso in ospedale dopo l’incidente all’Ulster Grand Prix. Sono tre anni che voglio fare il Tour Divide, la gara in bicicletta più dura che ci sia al mondo, e la farò quest’anno – se no finisce che in un batter d’occhio mi ritrovo a 45 anni, fermo allo stesso punto. Mi piace mettere alla prova anche il mio cervello e il Tour Divide sarà un test duro, ma cade quando c’è il Tourist Trophy, perciò ho dovuto fare una scelta.
Non ho chiuso con le moto: farò il record sul Wall of Death in primavera e poi il record di velocità su terra quest’estate. Se correrò su strada, lo farò con il team Tyco BMW.
Chissà cosa succederà dopo il Tour Divide: potrei non voler vedere mai più una bicicletta in vita mia – o forse non volere mai più tornare a correre in moto su strada. Ancora non lo so. Ma so che Bruce Ansley e John McGuinness corrono ancora il TT e hanno qualche anno in più di me, quindi potrei tornare anch’io l’anno prossimo. O forse troverò qualcos’altro di interessante da fare. Non vivo di sola moto, ho altri interessi e mi sono detto: è ora di goderseli.
Grazie mille come sempre per il vostro supporto.
Guy"
Quindici volte a podio, ma mai una vittoria, il rapporto tra Guy Martin e il TT, si potrebbe tranquillamente riassumere così. Una rincorsa a quella maledetta vittoria che si interrompe quest'anno e che, molto probabilmente, non verrà più ripresa. Guy Martin, con una lettera ai suoi tifosi, annuncia così il suo forfait alla gara dell'isola di Man e dà come motivazione il desiderio di correre il “famigerato” Tour Divide, una massacrante gara ciclistica che prevede un percorso di oltre 4.300 km e che inizierà esattamente nella settimana di gare del TT. Ovviamente, l'incidente conta anche gravissimo in cui Guy è incappato quest'estate a Ulster GP, eppure, il pilota non considera quella una motivazione valida e anzi, rassicura i fan che il suo rapporto con le moto è ben lontano dall'essere esaurito. Ecco che cosa ha scritto sulla sua pagina facebook:
“In molti mi chiedono cosa farò quest’anno.
Voglio cambiare aria. Ho corso al TT per 11 anni. È da quando ho 18 anni che non faccio altro (camion a parte) che correre in moto e la mia testa ha bisogno di qualcos’altro. Ogni anno è la stessa cosa: si fanno i test, si corre e poi si ricomincia. Ci ho pensato mentre ero steso in ospedale dopo l’incidente all’Ulster Grand Prix. Sono tre anni che voglio fare il Tour Divide, la gara in bicicletta più dura che ci sia al mondo, e la farò quest’anno – se no finisce che in un batter d’occhio mi ritrovo a 45 anni, fermo allo stesso punto. Mi piace mettere alla prova anche il mio cervello e il Tour Divide sarà un test duro, ma cade quando c’è il Tourist Trophy, perciò ho dovuto fare una scelta.
Non ho chiuso con le moto: farò il record sul Wall of Death in primavera e poi il record di velocità su terra quest’estate. Se correrò su strada, lo farò con il team Tyco BMW.
Chissà cosa succederà dopo il Tour Divide: potrei non voler vedere mai più una bicicletta in vita mia – o forse non volere mai più tornare a correre in moto su strada. Ancora non lo so. Ma so che Bruce Ansley e John McGuinness corrono ancora il TT e hanno qualche anno in più di me, quindi potrei tornare anch’io l’anno prossimo. O forse troverò qualcos’altro di interessante da fare. Non vivo di sola moto, ho altri interessi e mi sono detto: è ora di goderseli.
Grazie mille come sempre per il vostro supporto.
Guy"
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