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Guardrail e motociclisti: pronto il decreto del ministero dei Trasporti

Dopo l’intervento della Commissione Trasporti e a seguito di numerose petizioni online, il Ministero ha pronto un decreto per modificare i guardrail in Italia e renderli più sicuri per i motociclisti. Potrebbe essere l'inizio di un cambiamento vero, ma l'iter rischia di essere ancora lungo
Tra immobilismo e pochi fondi
Il tema dei guardrail killer è forse uno dei più caldi in ambito di sicurezza stradale per i motociclisti. Da anni le associazioni si battono per un adeguamento di queste strutture che, in caso di incidente, sono in grado di trasformarsi in lame letali. A giugno 2013 sembrava essersi mosso qualcosa grazie all’approvazione del ministero dei Trasporti di una risoluzione (promossa dal M5S) a favore dell’adeguamento di queste strutture. Ora, a un anno di distanza, le prime risposte positive: il ministero dei Trasporti, infatti, ha ultimato un decreto con le specifiche tecniche per l'installazione dei guardrail salva motociclisti, in altre parole nuovi sistemi di sicurezza non letali per i motociclisti. Secondo la normativa attuale, infatti, i guardrail disposti lungo le strade italiane hanno superato solo crash test con automobili e veicoli pesanti, ma nessun test di compatibilità con moto e scooter: del resto, è quanto viene richiesto dalla normativa europea. Oggi i guardrail salva motociclisti sono installati in via sperimentale, ma le amministrazioni locali sensibili su questo problema sono davvero pochissime. Purtroppo, l'ostacolo, oltre al tipico “immobilismo” delle istituzioni, sembra essere la mancanza di fondi; un falso problema, secondo i firmatari dell’ultima petizione lanciata da Change.org: i fondi si troverebbero facilmente se solo il Governo rendesse attuativi i decreti ancora mancanti sulla sicurezza stradale della legge 120 del 29 luglio 2010. A remare contro l’adozione dei guardrail salvamotociclisti, inoltre, è la statistica: benché abbiano spesso gravissime conseguenze sul motociclista, gli impatti con i guardrail di moto sono numericamente poco frequenti. A ogni modo, il testo del decreto attualmente è al vaglio del Consiglio superiore dei Lavori pubblici: l’iter potrebbe essere ancora lungo ma non disperiamo, il primo passo è stato fatto. 
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