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Funziona male l’esperimento di Bologna a 30 km/h

Con una scelta molto contestata il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha imposto un limite alla velocità massima di 30 km/h praticamente in tutto il capoluogo felsineo. La nuova norma è entrata in vigore lunedì scorso, 3 luglio, ma non si può dire che sia stato un successo

I risultati non sono quelli attesi

Lo rilevano i giornali locali: “non sembra che Bologna se ne sia accorta – riporta il Corriere di Bologna – . Girando senza meta per le strade della città il flusso del traffico non mostra particolari effetti speciali. Bus alla solita velocità di crociera, automobilisti pronti a pigiare con più convinzione sull’acceleratore non appena la strada si presentava libera, scooter senza alcuna inibizione pronti al sorpasso di veicoli giudicati troppo lenti. Il nostro cauto incedere a 30 km orari passa quasi inosservato nei punti in cui la circolazione si fa più intensa, diventa fastidioso per chi segue nel momento in cui la strada si apre”. In compenso la nuova regola ha suscitato proteste perché, contrariamente a quanto era stato dichiarato, i tempi di percorrenza si allungano. L’obiezione viene dal segretario della Filt-Cgil, Andrea Matteuzzi: “I 50 all’ora garantiscono percorrenze e frequenze che permettono ai 100.000 bolognesi che utilizzano i bus di rispettare I propri impegni. Ad oggi la velocità commerciale registrata è quella di 14,5 km/h ma se sulle strade ordinarie il limite viene abbassato, i tempi possono dilatarsi”. Per non parlare del disagio dei corrieri. "Dobbiamo tenere presente che l’interesse primario deve essere quello del cittadino ma se la velocità scende a 30 allora, i tempi si allungano e all’utente verrà costare di più – avverte Mirko Bergonzoni della UilTrasporti – . Le zone 30 già ci sono e sono diffuse, basterebbe far rispettare le norme che già sono in vigore”. Non è che l’Amministrazione Comunale sia stata troppo frettolosa?

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