FrameBlock, l'antifurto è nel telaio
Inserire catena e lucchetto nel telaio per dissuadere i ladri dal rubare la bici: è l'idea del fondatore di MilanoBike Caldiroli che ora è alla ricerca di fondi su Kickstarter per avviare la produzione di serie di modelli con il sistema integrato
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Green Planet
Un key code identifica l'e-bike
I furti di biciclette sono probabilmente il maggiore ostacolo alla diffusione di massa delle due ruote a pedali e una delle voci sempre presenti in cima a tutte le classifiche sulle problematiche che attanagliano i ciclisti. Una seccatura tanto sentita da favorire un ricco mercato di dispositivi antifurto e da indurre la ricerca di soluzioni più fantasiose per cercare di prevenire le tentazioni dei ladri. Una delle ultime ad essere brevettate è il FrameBlock, sistema concepito da Matteo Diego Caldiroli della MilanoBike, azienda di cicli ed e-bike costituita nel capoluogo lombardo nel 2013. L'idea dell'inventore è di integrare il sistema antifurto direttamente nel telaio della bici inserendo due cavi nei tubi posteriori che si prolungano lungo il tubo orizzontale per congiungersi in un lucchetto. Presente pure codice personale a 6 cifre, identificativo come numero di serie della bicicletta e necessario per duplicare le chiavi o sostituire la serratura, nonché abbinato all'assicurazione contro il furto fornita con il dispositivo. Di fatto si tratta di una "catena" che può essere legata al palo, alla ruota posteriore, ai pedali o, rimuovendo la ruota anteriore e il sellino, “chiudere” tutta la bicicletta. Una soluzione che, secondo l'inventore, evita il trasporto di pesanti catene e dissuade il ladro dal tagliare i cavi in quanto la bici risulterebbe monca di un pezzo. Se ritenete il FrameBlock un dispositivo valido potete contribuire a finanziare la produzione di modelli, tradizionali o elettrici, con l'antifurto integrato aderendo alla raccolta fondi attivata presso il sito Kickstarter dove è possibile visionare più nel dettaglio il progetto.
I furti di biciclette sono probabilmente il maggiore ostacolo alla diffusione di massa delle due ruote a pedali e una delle voci sempre presenti in cima a tutte le classifiche sulle problematiche che attanagliano i ciclisti. Una seccatura tanto sentita da favorire un ricco mercato di dispositivi antifurto e da indurre la ricerca di soluzioni più fantasiose per cercare di prevenire le tentazioni dei ladri. Una delle ultime ad essere brevettate è il FrameBlock, sistema concepito da Matteo Diego Caldiroli della MilanoBike, azienda di cicli ed e-bike costituita nel capoluogo lombardo nel 2013. L'idea dell'inventore è di integrare il sistema antifurto direttamente nel telaio della bici inserendo due cavi nei tubi posteriori che si prolungano lungo il tubo orizzontale per congiungersi in un lucchetto. Presente pure codice personale a 6 cifre, identificativo come numero di serie della bicicletta e necessario per duplicare le chiavi o sostituire la serratura, nonché abbinato all'assicurazione contro il furto fornita con il dispositivo. Di fatto si tratta di una "catena" che può essere legata al palo, alla ruota posteriore, ai pedali o, rimuovendo la ruota anteriore e il sellino, “chiudere” tutta la bicicletta. Una soluzione che, secondo l'inventore, evita il trasporto di pesanti catene e dissuade il ladro dal tagliare i cavi in quanto la bici risulterebbe monca di un pezzo. Se ritenete il FrameBlock un dispositivo valido potete contribuire a finanziare la produzione di modelli, tradizionali o elettrici, con l'antifurto integrato aderendo alla raccolta fondi attivata presso il sito Kickstarter dove è possibile visionare più nel dettaglio il progetto.
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