Firma per la Vespa Patrimonio Culturale Italiano
Il Vespa Club d’Italia che ha lanciato una iniziativa volta ad ottenere il riconoscimento come Patrimonio Culturale Italiano dello scooter più famoso del mondo. Obiettivo ambizioso ma non infondato visto che la Vespa ha accompagnato gli spostamenti di milioni e milioni di italiani
La Vespa come il centro storico di Roma, i Trulli di Alberobello, i portici di Bologna e la città di Venezia: è l’intento del Vespa Club d’Italia che ha lanciato una iniziativa volta ad ottenere il riconoscimento come Patrimonio Culturale Italiano dello scooter più famoso del mondo. Obiettivo ambizioso ma non infondato visto che quel veicolo ha accompagnato gli spostamenti di milioni e milioni di italiani dal 1946 ad oggi, è stato ed è tuttora parte della nostra storia, della nostra cultura e dei nostri ricordi, oltre ad essere stato protagonista di centinaia di film ed imprese epiche: da “Vacanze Romane” con Audrey Hepburn e Gregory Peck, a “Caro diario” di Nanni Moretti, dal giro del mondo in 79 giorni compiuto dai due studenti spagnoli Santiago Guillén e Antonio Veciana, alla traversata della Manica effettuata da Georges Monneret. L’idea dell’ingegner Corradino d’Ascanio ha rivoluzionato il mondo e indubbiamente è un’idea tutta italiana.
Ecco come si firma
Così se volete partecipare all’iniziativa del Vespa Club d’Italia potete aggiungere la vostra firma all’elenco di coloro che chiedono il prestigioso riconoscimento.
Questo il link per firmare la petizione.
Recita la home page: “Vuoi che la Vespa diventi Patrimonio Culturale Italiano, Possa circolare senza limitazioni al traffico, Venga tutelata dallo Stato? Firma anche tu!”
Questa la petizione: “Vogliamo che la Vespa venga riconosciuta dalla Stato italiano come profonda espressione della storia, cultura e arte del nostro Paese per tutto quello che ha raccontato e significato in oltre settantacinque anni di storia.
Vogliamo che venga tutelata, attraverso il riconoscimento di Patrimonio Culturale Italiano disciplinato dal D.lgs. n. 42 del 2004 ( e modifiche), in modo che possa sempre circolare perché fa parte integrante del paesaggio italico.”