Fermati scooter rubati in volo per la Tunisia
Gli agenti della Polizia stradale di Sampierdarena, Comune in provincia di Genova, hanno arrestato tre tunisini con l’accusa di riciclaggio: erano a bordo di due auto pronti per imbarcarsi per il loro Paese d’origine con alcuni scooter rubati
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Una brutta piaga difficile da contrastare
Il furto di moto e scooter è una delle (tante) zavorre che appensantiscono il mercato delle due ruote a motore nel nostro Paese. Il grande numero di mezzi che vengono rubati, infatti, costituisce un ostacolo sotto diversi punti di vista: primo, fa cambiare idea a chi aveva una timida intenzione di acquistare un mezzo nuovo; secondo, provoca la crescita dei prezzi dell’assicurazione alla voce “furto e incendio”; terzo, fa impennare anche la semplice Rc auto, visto che i ladri in fuga rappresentano delle vere e proprie mine vaganti, pronte a tutto pur di non farsi fermare dalle Forze dell’ordine che, con i pochi mezzi a disposizione, fanno quello che possono per argianare questo problema. Di recente la fortuna ha arriso agli uomini della Polizia stradale di Sampierdarena che hanno fermato tre tunisini riuscendo a recuperare il loro “carico” in partenza per la Tunisia, posto sui tetti di due autovetture. Sulla prima auto, avvolti nel cellophane trasparente e parzialmente smontati, gli agenti hanno trovato due MBK (un Nitro e un Ovetto), che non avevano la targa e con il blocca sterzo forzato: i loro proprietari sono residenti nella provincia di Como. Sull’altra vettura era posizionato uno Yamaha Booster rubato nella provincia di Milano. I tre fermati avevano anche 8mila euro in contanti, di provenienza illecita, e un biglietto d’imbarco di sola andata per la Tunisia: ora si trovano nella Casa circondariale di Marassi a disposizione dell’Autorità giudiziaria, mentre gli scooter sono custoditi nell’autorimessa della caserma di Sampierdarena in attesa di essere restituiti ai proprietari. Oltre a quello di sottoscrivere una polizza Furto e incendio, il consiglio per rendere la vita dura a questi delinquenti è di fissare il proprio mezzo, quando possibile, a un palo con una robusta catena. Questo sistema rende impossibile la tecnica adotatta dalla banda genovese che ha fatto sparire di recente 400 Honda SH caricandoli su un furgone, senza nemmeno forzare il bloccasterzo.
Il furto di moto e scooter è una delle (tante) zavorre che appensantiscono il mercato delle due ruote a motore nel nostro Paese. Il grande numero di mezzi che vengono rubati, infatti, costituisce un ostacolo sotto diversi punti di vista: primo, fa cambiare idea a chi aveva una timida intenzione di acquistare un mezzo nuovo; secondo, provoca la crescita dei prezzi dell’assicurazione alla voce “furto e incendio”; terzo, fa impennare anche la semplice Rc auto, visto che i ladri in fuga rappresentano delle vere e proprie mine vaganti, pronte a tutto pur di non farsi fermare dalle Forze dell’ordine che, con i pochi mezzi a disposizione, fanno quello che possono per argianare questo problema. Di recente la fortuna ha arriso agli uomini della Polizia stradale di Sampierdarena che hanno fermato tre tunisini riuscendo a recuperare il loro “carico” in partenza per la Tunisia, posto sui tetti di due autovetture. Sulla prima auto, avvolti nel cellophane trasparente e parzialmente smontati, gli agenti hanno trovato due MBK (un Nitro e un Ovetto), che non avevano la targa e con il blocca sterzo forzato: i loro proprietari sono residenti nella provincia di Como. Sull’altra vettura era posizionato uno Yamaha Booster rubato nella provincia di Milano. I tre fermati avevano anche 8mila euro in contanti, di provenienza illecita, e un biglietto d’imbarco di sola andata per la Tunisia: ora si trovano nella Casa circondariale di Marassi a disposizione dell’Autorità giudiziaria, mentre gli scooter sono custoditi nell’autorimessa della caserma di Sampierdarena in attesa di essere restituiti ai proprietari. Oltre a quello di sottoscrivere una polizza Furto e incendio, il consiglio per rendere la vita dura a questi delinquenti è di fissare il proprio mezzo, quando possibile, a un palo con una robusta catena. Questo sistema rende impossibile la tecnica adotatta dalla banda genovese che ha fatto sparire di recente 400 Honda SH caricandoli su un furgone, senza nemmeno forzare il bloccasterzo.
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