FCA, Dieselgate per la divisione francese
Un nuovo scandalo sta in queste ore abbattendosi sulla divisione francese del marchio FCA. Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Monde, l’accusa sarebbe quella d’aver volontariamente modificato i dati relativi alle emissioni d’azoto. La multa sarebbe di oltre 9 miliardi, ma FCA smentisce, dicendosi fiduciosa che la questione venga al più presto risolta
Image
News
Dieselgate FCA
Si torna a parlare di Dieselgate: secondo quanto riportato dal quotidiano Le Monde, la divisione francese del Gruppo FCA rischierebbe infatti una multa di 9,62 miliardi di euro, una cifra enorme, ben superiore ai 5 miliardi che, per il momento, gravano sul Gruppo PSA di Renault e Volkswagen. Ancora una volta, l’accusa è quella d’aver manipolato i motori diesel di alcuni veicoli per superare i test di omologazione, modificando i dati reali relativi ai valori di emissioni di ossido d’azoto.
Fra i veicoli coinvolti, ci sarebbero i due best-seller del marchio: la Jeep Cherokee e la Fiat 500X.
Smentisce FCA che, sottolineando la propria estraneità ai fatti raccolti dal documento stilato dalle Direzione generale della concorrenza, consumo e repressione delle frodi, ha deplorato il fatto che “informazioni legate all'indagine siano rese pubbliche anche prima che Fca abbia la possibilità di accedere al dossier", spiegando in una nota di "aver già fornito dimostrazione dettagliata” e che “i risultati di alcuni test condotti non corrispondono a quelli degli esami fatti non solo da Fca ma anche dal Ministero italiano dei Trasporti”.
“Fca - conclude la nota - resta fiduciosa che il tema verrà chiarito a tempo debito”.
Fra i veicoli coinvolti, ci sarebbero i due best-seller del marchio: la Jeep Cherokee e la Fiat 500X.
Smentisce FCA che, sottolineando la propria estraneità ai fatti raccolti dal documento stilato dalle Direzione generale della concorrenza, consumo e repressione delle frodi, ha deplorato il fatto che “informazioni legate all'indagine siano rese pubbliche anche prima che Fca abbia la possibilità di accedere al dossier", spiegando in una nota di "aver già fornito dimostrazione dettagliata” e che “i risultati di alcuni test condotti non corrispondono a quelli degli esami fatti non solo da Fca ma anche dal Ministero italiano dei Trasporti”.
“Fca - conclude la nota - resta fiduciosa che il tema verrà chiarito a tempo debito”.
Aggiungi un commento