Fase 2, attività sportiva solo per i piloti professionisti
Quella motociclistica rimarrà almeno fino al 18 maggio un’attività sportiva concessa in via del tutto esclusiva ai soli professionisti di rilevanza nazionale e internazionale. Per appassionati e dilettanti, crossodromi e circuiti rimangono chiusi. Ecco i dettagli chiariti dalla FMI
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Niente allenamenti in moto
Con l’inizio della fase 2, la possibilità di svolgere attività sportiva individuale ci aveva fatto ben sperare. In molti - noi compresi - avevano ritenuto possibile, o quantomeno plausibile, la possibilità di tornare, già dal 4 maggio, tra i cordoli o tra i salti dei crossodromi. C’era in effetti una certa logica: se svolta all’interno di apposite strutture dedicate, quella motociclistica risulta essere una pratica sportiva che consente, molto più di altre, il rispetto delle distanze di sicurezza, senza neppure imporre la condivisione di spazi comuni, come per esempio gli spogliatoi. Seguendo la logica, si riteneva possibile il ritorno in pista già dal 4 maggio.
Dispiace deludere, ma non è così. A chiarirlo è niente meno che la FMI che, attraverso un comunicato ufficiale pubblicato sul sito poche ore dopo la firma del DPCM del 26 aprile 2020, dissipa ogni possibile dubbio. Gli unici a poter tornare in sella per l’attività sportiva saranno, dal 4 maggio, i piloti professionisti, coloro i quali cioè praticano lo sport ad altissimo livello, nei campionati europei o internazionali. La cosa vale sia per la pratica dell’enduro, che per quella della velocità: che si tratti di sabbia o asfalto, non fa in tal caso alcuna differenza.
Fino almeno al 18 maggio - “almeno” perché si lascia la porta aperta a successive ed eventuali disposizioni governative - rimarranno pertanto in vigore le regole già in precedenza spiegate dalla Federazione. Pertanto, per ancora una ventina di giorni circa, rimarranno sospese manifestazioni o competizioni sportive federali di ogni ordine e specialità motociclistica, sia a livello nazionale che territoriale e, con esse, tutte le attività che si svolgono sotto il coordinamento federale, compresi i raduni mototuristici, i corsi per Licenziati e le sedute di allenamento strutturato. Gli unici che potranno tornare in sella ad allenarsi in impianti omologati FMI ed autorizzati all’apertura in base alle singole ordinanze regionali saranno gli atleti riconosciuti dalla FMI, vale a dire i piloti di interesse nazionale, i Talenti Azzurri, i Talenti nazionali e i piloti già iscritti a campionati mondiali ed europei.
A meno di non ricevere comunicazione ufficiale direttamente dalla FMI, non crediate d’essere tra questi: “I suddetti piloti in possesso di Licenza nazionale - specifica la Federazione - riceveranno apposita e personale comunicazione della FMI che li autorizza a svolgere allenamenti, sempre nel rispetto delle misure di protezione indicate nel DPCM e di eventuali ulteriori disposizioni locali”.
Fino almeno al 18 maggio - “almeno” perché si lascia la porta aperta a successive ed eventuali disposizioni governative - rimarranno pertanto in vigore le regole già in precedenza spiegate dalla Federazione. Pertanto, per ancora una ventina di giorni circa, rimarranno sospese manifestazioni o competizioni sportive federali di ogni ordine e specialità motociclistica, sia a livello nazionale che territoriale e, con esse, tutte le attività che si svolgono sotto il coordinamento federale, compresi i raduni mototuristici, i corsi per Licenziati e le sedute di allenamento strutturato. Gli unici che potranno tornare in sella ad allenarsi in impianti omologati FMI ed autorizzati all’apertura in base alle singole ordinanze regionali saranno gli atleti riconosciuti dalla FMI, vale a dire i piloti di interesse nazionale, i Talenti Azzurri, i Talenti nazionali e i piloti già iscritti a campionati mondiali ed europei.
A meno di non ricevere comunicazione ufficiale direttamente dalla FMI, non crediate d’essere tra questi: “I suddetti piloti in possesso di Licenza nazionale - specifica la Federazione - riceveranno apposita e personale comunicazione della FMI che li autorizza a svolgere allenamenti, sempre nel rispetto delle misure di protezione indicate nel DPCM e di eventuali ulteriori disposizioni locali”.
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