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Fase 2 - 18 maggio in moto: cosa si può fare e cosa no

Via alla riapertura di ristoranti e bar, negozi e centri commerciali. Rimanendo all’interno della stessa regione, da oggi ci si può spostare liberamente senza autocertificazione. Dal 3 giugno sarà possibile farlo anche da una regione all’altra e, forse, anche al di fuori dell’Italia: la UE lavora per la  riapertura delle frontiere dal 15 giugno
Si riparte
Da oggi, lunedì 18 maggio, ci si potrà liberamente spostare - anche in moto - all’interno della propria regione senza l’autocertificazione.
Dopo settimane di lockdown, riaprono negozi al dettaglio (abbigliamento moto compresi) e centri commerciali, parrucchieri, bar e ristoranti, ville, parchi e stabilimenti balneari. Per i centri estetici, le palestre e i centri sportivi bisognerà aspettare il 25 maggio, anche se in questo caso le regioni potranno decidere per riaperture anticipate.

Una sorta di “ritorno alla normalità, pur ovviamente nei limiti delle direttive diramate dal governo. Per spostarsi in un’altra regione, infatti, ci sarà ancora bisogno di autocertificazione che attesti le ormai ben note comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero motivi di salute. Per il vero “via libera” tra le regioni bisognerà aspettare fino al 3 giugno, giorno dal quale sarà finalmente possibile spostarsi liberamente all’interno di tutto il territorio nazionale. Se tutto va bene, cioè se la curva del contagio non dovesse tornare a crescere e salvo nuove disposizioni del governo, dal 3 giugno sarà anche possibile pensare alle vacanze e ai viaggi fuori dall’Italia. A decorrere dal 3 giugno 2020, l’Italia dovrebbe infatti riaprire le frontiere a tutti i cittadini dell’area Schengen senza distinzioni, senza quarantena e senza autocertificazione. Come evidenziato dalla stessa Commissione Europea, l’uscita dal lockdown dovrà però essere graduale e soprattutto coordinata. Cosa che al momento non parrebbe essere: alcuni Stati Ue si stanno infatti già muovendo e stanno aprendo le frontiere ai Paesi confinanti. L’Italia al momento è però esclusa. In generale, ogni paese sta procedendo come meglio ritiene: in Francia, per esempio, le frontiere sono aperte a chi ha famigliari o motivi di lavoro “essenziali”, in Germania a chi è residente o a chi ha “comprovata urgenza” - con però obbligo di quarantena per 14 giorni -, mentre la Spagna ha prolungato lo stato di emergenza di un altro mese, con quarantena prevista per chi arriva dall’Italia. Lo “sforzo diplomatico” è quello di arrivare a una riapertura totale delle frontiere da metà giugno: nel frattempo, cioè fino al 15 giugno, rimarranno invece chiusi i confini per chi viene da Paesi extra Ue.
 
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