Erik Buell torna con la VanguardSpark elettrica
L’ingegnere americano prepara il suo ritorno con due modelli con la “scossa” della neonata VanguardSpark, società con sede a New York fondata con i responsabili di Vanguard Moto e Spark Racing Technology. Si tratta della bici a pedalata assistita ad alte prestazioni SpeedBike e della moto urbano con indole sportiva Commuter. Il debutto dei prototipi è previsto per l’estate
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Green Planet
Depositati quattro brevetti
Erik Buell, progettista eclettico e fondatore dell’omonimo marchio di moto, sta per tornare. Dopo la chiusura della casa motociclistica nel 2009, l’ingegnere americano cambia veste e abbandona le rumorose streetfigher e naked per puntare sulla tecnologia del futuro, l’elettrica. Per farlo ha creato la VanguardSpark insieme a Francois Xavier Terny, fondatore della newyorkese Vanguard Moto, e a Frederic Vasseur, patron di Spark Racing Technology, fornitore tecnologico del mondiale di Formula E. Un trio all’avanguardia che punta al mercato delle due ruote a emissioni zero con due progetti del quale sono stati diffusi soltanto due bozzetti stilistici. Il primo riguarda la una bicicletta a pedalata assistita SpeedBike, modello dal design originale che fa intuire la presenza della doppia ammortizzazione, delle ruote balloon e dei freni con dischi di grande diametro. Un indicatore, quest’ultimo, dell’impronta sportiva dell’e-bike che potrebbe prevedere soluzioni elettriche con prestazioni che vanno oltre quelle standard della bici a pedalata assistita. L’idea dei tre fondatori, sarebbe piuttosto di creare un modello alternativo agli scooter elettrici e, quindi, con velocità presumibile di 45 km/h o superiore. Quanto al kit elettrico, le batterie sono invisibili, quindi nascoste nel telaio, mentre il motore è nel mozzo della ruota posteriore. Il secondo bozzetto è quello della Commuter, moto elettrica dalle linee accattivanti che svelano la presenza della fibra di carbonio per la monoscocca e del motore elettrico nella ruota posteriore. L’intento, in questo caso, sarebbe di realizzare un modello con autonomia intorno ai 150 km e, soprattutto, con elevate doti di agilità e maneggevolezza per un uso urbano, seppur sportivo. I due prototipi potrebbero essere presentati nella veste reale nell’estate 2018, mentre non si conoscono ancora i piani per l’eventuale sviluppo e produzione dei modelli definitivi. Per il futuro sono possibili altre sorprese visto che i responsabili di VanguardSpark hanno dichiarato di avere già depositato quattro brevetti.
Erik Buell, progettista eclettico e fondatore dell’omonimo marchio di moto, sta per tornare. Dopo la chiusura della casa motociclistica nel 2009, l’ingegnere americano cambia veste e abbandona le rumorose streetfigher e naked per puntare sulla tecnologia del futuro, l’elettrica. Per farlo ha creato la VanguardSpark insieme a Francois Xavier Terny, fondatore della newyorkese Vanguard Moto, e a Frederic Vasseur, patron di Spark Racing Technology, fornitore tecnologico del mondiale di Formula E. Un trio all’avanguardia che punta al mercato delle due ruote a emissioni zero con due progetti del quale sono stati diffusi soltanto due bozzetti stilistici. Il primo riguarda la una bicicletta a pedalata assistita SpeedBike, modello dal design originale che fa intuire la presenza della doppia ammortizzazione, delle ruote balloon e dei freni con dischi di grande diametro. Un indicatore, quest’ultimo, dell’impronta sportiva dell’e-bike che potrebbe prevedere soluzioni elettriche con prestazioni che vanno oltre quelle standard della bici a pedalata assistita. L’idea dei tre fondatori, sarebbe piuttosto di creare un modello alternativo agli scooter elettrici e, quindi, con velocità presumibile di 45 km/h o superiore. Quanto al kit elettrico, le batterie sono invisibili, quindi nascoste nel telaio, mentre il motore è nel mozzo della ruota posteriore. Il secondo bozzetto è quello della Commuter, moto elettrica dalle linee accattivanti che svelano la presenza della fibra di carbonio per la monoscocca e del motore elettrico nella ruota posteriore. L’intento, in questo caso, sarebbe di realizzare un modello con autonomia intorno ai 150 km e, soprattutto, con elevate doti di agilità e maneggevolezza per un uso urbano, seppur sportivo. I due prototipi potrebbero essere presentati nella veste reale nell’estate 2018, mentre non si conoscono ancora i piani per l’eventuale sviluppo e produzione dei modelli definitivi. Per il futuro sono possibili altre sorprese visto che i responsabili di VanguardSpark hanno dichiarato di avere già depositato quattro brevetti.
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