Endurista sanzionato su strada vietata vince in appello grazie alla FMI
Sanzionato per aver percorso in sella alla propria moto da fuoristrada un sentiero escursionistico, un endurista ha vinto il ricorso di fronte alla Corte d’Appello di Bologna grazie all'intervento della FMI
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Politica e trasporti
L’intervento della FMI
Se la strada non è contrassegnata con appositi cartelli di divieto e non è sottoposta a particolare tutela la si può tranquillamente percorrere in moto. Questa, in sintesi, la linea (vincente) adottata dalla FMI e dell'avvocato Stefano Papa di Reggio Emilia in difesa del proprio assistito. La vicenda riguarda un motociclista sanzionato dall’Unione Comune Forlivesi per "transito con mezzi motorizzati su sentieri e mulattiere per scopi diversi da quelli consentiti dalle PMPF (Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale)”. Sicuro d’essere nel giusto - la sua moto da enduro montava targa regolare - il motociclista si è quindi rivolto alla Corte d'Appello di Bologna che, grazie all’intervento della FMI, ha accolto il ricorso ed annullato la multa. L’epilogo, come evidenziato da Giovanni Copioli, porta con sé un significato molto chiaro: non vi è motivo di essere sanzionati se non si infrangono le regole.
"L'opposizione della Corte di Appello di Bologna alla sanzione inflitta al nostro assistito - ha spiegato il Presidente della Federazione - è una vittoria non solo per la FMI ma per tutti i motociclisti, ed in questo caso in particolare per gli enduristi amatoriali. L'ennesimo segnale concreto dell'impegno della Federazione che fa poche chiacchiere ma guarda invece alla sostanza. Ringrazio tantissimo l'avvocato Stefano Papa, che con grande dedizione e competenza ha vinto la causa. In questo modo si crea un precedente che potrebbe interessare altre regioni. La vicenda testimonia che non vi è motivo di essere sanzionati se non si infrangono le regole; la Federazione Motociclistica Italiana promuove il rispetto delle normative territoriali e nazionali, nella piena consapevolezza che l'ambiente appartiene a tutti i suoi fruitori. Ognuno dei quali lo deve rispettare e tutelare, qualsiasi sia l'attività praticata".
Se la strada non è contrassegnata con appositi cartelli di divieto e non è sottoposta a particolare tutela la si può tranquillamente percorrere in moto. Questa, in sintesi, la linea (vincente) adottata dalla FMI e dell'avvocato Stefano Papa di Reggio Emilia in difesa del proprio assistito. La vicenda riguarda un motociclista sanzionato dall’Unione Comune Forlivesi per "transito con mezzi motorizzati su sentieri e mulattiere per scopi diversi da quelli consentiti dalle PMPF (Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale)”. Sicuro d’essere nel giusto - la sua moto da enduro montava targa regolare - il motociclista si è quindi rivolto alla Corte d'Appello di Bologna che, grazie all’intervento della FMI, ha accolto il ricorso ed annullato la multa. L’epilogo, come evidenziato da Giovanni Copioli, porta con sé un significato molto chiaro: non vi è motivo di essere sanzionati se non si infrangono le regole.
"L'opposizione della Corte di Appello di Bologna alla sanzione inflitta al nostro assistito - ha spiegato il Presidente della Federazione - è una vittoria non solo per la FMI ma per tutti i motociclisti, ed in questo caso in particolare per gli enduristi amatoriali. L'ennesimo segnale concreto dell'impegno della Federazione che fa poche chiacchiere ma guarda invece alla sostanza. Ringrazio tantissimo l'avvocato Stefano Papa, che con grande dedizione e competenza ha vinto la causa. In questo modo si crea un precedente che potrebbe interessare altre regioni. La vicenda testimonia che non vi è motivo di essere sanzionati se non si infrangono le regole; la Federazione Motociclistica Italiana promuove il rispetto delle normative territoriali e nazionali, nella piena consapevolezza che l'ambiente appartiene a tutti i suoi fruitori. Ognuno dei quali lo deve rispettare e tutelare, qualsiasi sia l'attività praticata".
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