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A EICMA le special di inSella, venite a vederle al nostro stand!

Per il salone di Milano abbiamo fatto le cose in grande, al nostro stand debuttano quattro special che abbiamo realizzato in questi mesi. UGO, CBX, Tribute e Tesi, ecco come sono nate e come sono fatte. Se vi piacciono condividetele con noi sui social usando l'hastag #eicmainsella
Quest’anno vi diamo quattro buoni motivi per venirci a trovare a EICMA, al padiglione 9 (a fianco dello stand del gruppo Piaggio) ci sono le nostre reginette e non stiamo parlando delle ragazze… Sono quattro special che abbiamo messo a punto in questi mesi e che abbiamo deciso di svelare per la prima volta proprio in occasione del salone di Milano. Le basi di partenza sono diversissime tra loro e hanno messo a dura prova Antonio Calasso e i suoi ragazzi della Tony’s Toy, la factory milanese a cui anche quest’anno l’editore di inSella (che ha seguito in prima persona i lavori) ha affidato il compito di realizzare le nostre showbike. Vediamo allora come sono nate e come sono fatte.

UGO
La BMW R 1200 RT my ’10 è una granturismo con i fiocchi, ma tutta quella plastica della carrozzeria proprio non ci andava giù, sapevamo che sotto batteva un cuore da vera café racer, stava solo a noi riuscire a tirarlo fuori. Via quindi carenatura, serbatoio e fari. Anche la sospensione anteriore Telelever era poco bella da vedere, fortunatamente uno dei fiori all’occhiello di Tony’s Toy è un telaio a traliccio realizzato ad hoc che permette di eliminare il telelever, sostituendolo con una forcella a steli rovesciati, in questo caso “griffata” Öhlins. Con una ciclistica definita è molto più facile lavorare e per la carrozzeria, che doveva essere minimale, abbiamo deciso di lavorare solo con l’alluminio. Ne è venuta fuori un’opera di alto artigianato milanese, serbatoio e codino monoposto (poi rivestito completamente in pelle) sono stati realizzati a mano e si sposano alla perfezione con l’agile telaio a traliccio. Per il manubrio abbiamo deciso di andare “controcorrente”, niente di sportivo, ma un largo “appoggio” che permette di distendere bene le braccia e di godersi la guida: le creazioni di Tony non sono solo splendide showbike, ma moto efficaci e divertenti da guidare su strada!
Se la UGO vi è piaciuta fatele una foto e condividetela con noi sui social insieme agli altri scatti che farete a EICMA usando hashtag #eicmainsella.



CBX
Il motore sei cilindri montato sulla Honda CBX 1000 degli anni 80 è tra i più affascinanti mai prodotti: il frazionamento “unico”, la distribuzione bialbero, la fitta alettatura della parte termica sono un “godimento” per tutti gli appassionati. Peccato solo per il resto della moto: una goffa GT con maxi carena e sellone extra large…
I sei cilindri, ci siamo detti, meritano molto di più e abbiamo iniziato a togliere il superfluo, quando l’abbiamo spogliata e abbiamo iniziato a girarci intorno in officina abbiamo  deciso che il serbatoio meritava di essere tenuto e anche il telaio originale non era poi così male, con i suoi tubicini in acciaio che faticano a contenere l’esuberanza del "sei pistoni".
Tony poi ha cominciato a lavorare dalla forcella e a tirato fuori una bella unità a steli rovesciati Marzocchi montata su piastre artigianali in alluminio ricavato dal pieno, a impreziosire il tutto è arrivata una coppia di pinze freno radiali della Brembo. Il serbatoio meritava solo una verniciatura adeguata, abbiamo scelto un colore argento metflake con ai fianchi una striscia a scacchi giallo neri che “snellisce” la silhouette. Tutti nuovi i cerchi: degli splendidi Marchesini verniciati in nero, così come l’imponente forcellone con capriata di rinforzo. Non poteva mancare uno scarico a megafono per dare voce al motore (venite a sentirlo allo stand...) e pedane ricavate dal pieno. Il codino è un comunissimo pezzo after market in vetroresina che, affidato al nostro esperto "sellaio", ha ora tutto un altro aspetto. Nessun intervento invece al motore che è rimasto quello di serie, con una piccola differenza: i circa 100 CV ora devono spingere poco meno di 200 kg, tutta un’altra storia…
Se la CBX vi è piaciuta fatele una foto e condividetela con noi sui social insieme agli altri scatti che farete a EICMA usando l’hashtag #eicmainsella.



Tribute to 60th
Chiunque abbia provato almeno una volta un Tmax sa che sotto l’aspetto da grintoso scooterone si nasconde una moto, per questo Tony ha lanciato la sfida giusta: far vedere qual è la vera pasta del maxi di Iwata proprio ora che la casa festeggia i suoi 60 anni. Anche in questo caso siamo partiti togliendo tutta la carrozzeria, a differenza di tutti gli altri scooter che sotto nascondono un goffo telaio in tubi d’acciaio e tanti cavi in libertà, il Tmax si distingue per un’elegante unità in alluminio pressofuso, il grosso del lavoro è stato trovare una sella che si accordasse alla perfezione con l’andamento curvilineo del telaio. Dopo tante prove abbiamo trovato la soluzione giusta, con una seduta a due piani realizzata su misura. Sono arrivati poi due “scaricchetti” aperti con quattro silenziatori (se passate allo stand sentirete come cantano loro e tutte le nostre special) e in omaggio ai 60 anni di gare Yamaha parafango anteriore e coprisella passeggero sfoggiano la grafica speedblock. La livrea che le moto da gara della casa giapponese sfoggiavano negli anni 70, resa celebre a suon vittorie dal grandissimo Kenny Roberts.
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Tesi del VYRUS
Questa forse era la sfida più difficile, la Bimota Tesi “di serie” è già una moto straordinaria, un oggetto che poteva essere concepito solo in Romagna…
La ciclistica completamente fuori dagli schemi che incornicia il mitico bicilindrico Ducati due valvole, rende difficile "metterci le mani" e per questo abbiamo subito deciso di lasciare telaio e forcellone "di serie": sono un’opera d’arte su cui sarebbe sacrilego intervenire. Su quel poco di carrozzeria che c’è, ci siamo detti, si può invece lavorare parecchio.
È nato così un aderente vestitino in alluminio battuto a mano, sottolineato dal tocco nero del carbonio utilizzato per presa d’aria, airbox e fianchetti. A quel punto ci siamo bloccati… mancava l’idea giusta per il frontale: che sguardo potrebbe avere una moto così? Nulla di motociclistico andava bene, e così siamo passati alle auto ed è saltato fuori un proiettore di una Ford T degli anni 30, ecco il tocco folle che cercavamo: un padellone largo e grosso che contrasta magnificamente con la snellezza dell’avantreno. Così ha preso forma anche questa nostra ultima special.
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sic78
Gio, 11/19/2015 - 09:44
ragazzi andateci... troppo bello... poi le moto.....vabbè le moto... le tipe!!!!