EICMA 2023 - Moto Morini Corsaro Sport: l’alternativa per i ”piegatori”

Per quanto sia derivato strettamente dalla Corsaro 750, questo modello rappresenta un passo importante per la Casa che fu bolognese ed oggi ha sede a Trivulzio (PV), perché costituisce l’ingresso nel segmento delle moto sportive.

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La differenza principale è nella carrozzeria, che riprende i temi della naked reinterpretandoli in una chiave differente. Con successo! La carenatura completa lascia vedere il motore e nella parte bassa del cupolino c’è una larga fessura nella quale sono inseriti i gruppi ottici; il serbatoio è sagomato per consentire l’ancoraggio delle ginocchia e il codino filante ha la cover asportabile per il passeggero. Semi-manubri bassi e pedane leggermente più alte, la versione Sport differisce anche nei due terminali di scarico ma per il resto non è cambiata granché. Il telaio è composito in elementi di alluminio imbullonati ai tubi tondi della parte inferiore, nella quale è fulcrato il forcellone; la sospensione posteriore impiega un forcellone a due bracci in alluminio con leveraggi progressivi e un singolo ammortizzatore. Sono identiche anche le misure dei freni, davanti due dischi di 320 mm Ø e dietro uno di 220 millimetri Ø, ma sulla componentistica le informazioni sono piuttosto generiche perché i prototipi sono ancora in fase di sviluppo e molti elementi restano da decidere. Allo stesso modo gli ausili elettronici, che al 99% saranno gli stessi del 1200 ma per il momento non sono dichiarati.

Rispetto alla versione naked, la Sport ha uno pneumatico posteriore più largo, da 190/55-R17; mentre quello anteriore resterà 120/70-R17. Non cambiano lunghezza complessiva (2.170 mm) né interasse (1.462 mm) ma la sella è a 840 mm da terra, 20 mm in più, e questo fa supporre leggere differenze anche nella guida. Ma è tutto in evoluzione.

La Sport sarà spinta dello stesso bicilindrico a V di 90° della versione stradale: alesaggio e corsa 90 x 58,9 mm e cilindrata effettiva 749 cm³, con raffreddamento a liquido. La distribuzione è bialbero comandata da un corto giro di catena e ingranaggi, con quattro valvole per cilindro sollecitate da bilancieri a dito. Viene dichiarata la stessa potenza, 96 CV (70,5 kW), con la possibilità di avere la versione limitata a 35 kW per le patenti A2. L’albero motore controrotante che contrasta l’effetto delle ruote renderà più facile fermare la moto in staccata e la renderà più maneggevole. Anche per questa versione vengono dichiarati un peso inferiore ai 200 Kg e una velocità massima superiore a 210 Km/h. Sono le stesse indicazioni della “nuda"; la presenza della carenatura porterà a qualche differenza, ma per il momento prudentemente l’azienda è rimasta sul vago.

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