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EICMA 2019 Kawasaki Bimota Tesi H2: arriva a giugno!

Presentata a sorpresa al salone della moto di Milano la Kawasaki Bimota Tesi H2. La casa d Akashi ha rilevato la factory riminese e intende farla rinascere, primo tassello questa splendida sportiva con ciclistica priva di forcella e motore sovralimentato da oltre 200 CV
È sovralimentata
La “bomba” è stata confermata: un paio di settimane fa si era diffusa la notizia che Kawasaki aveva comprato il marchio Bimota, rilevandolo dalla attuale proprietà che faceva capo agli imprenditori svizzeri Marco Chiancianesi e Daniele Longoni. Di Bimota si erano perse le tracce da anni, l’ultima apparizione al salone di Milano risale al 2015 con tanti bei progetti ma di concreto si è visto poco o nulla. Di fatto la factory riminese aveva sospeso la produzione da anni, chiudendo lo stabilimento. Qui a Milano la bella notizia, la casa di Akashi ha confermato l’acquisizione e, soprattutto, mostrato il primo frutto di questa iniziativa la Tesi H2, un prototipo che riprende la ciclistica della splendida Tesi 3D, moto simbolo della Bimota, dotata si sospensione  anteriore con forcellone e sistema di sterzo nel mozzo ruota, mentre il motore è il 4 cilindri sovralimentato della H2 da oltre 200 CV. Per tenere a “terra” questo mostro ci sono le immancabili alette aerodimamiche  e tutta l'elettronica delle migliori SBK made in Akashi. Il progetto è concretissimo: la Tesi H2 non è solo uno splendido esercizio di stile, ma arriverà il prossimo giugno.
Bimota era nata nel 1975, soci fondatori Giuseppe Morri e il geniale Massimo Tamburini, giovani romagnoli con l’idea fissa di realizzare sportive all’avanguardia con ciclistiche di qualità superiore a quanto allora offrivano le grandi case, giapponesi soprattutto. Ora riprende vita, proprio grazie a una casa del Sol levante.
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