EICMA 2013 Yamaha XJR1300 "Eau Rouge" Deus Ex Machina
EICMA 2013, l'ultima creazione della factory milanese di Deus Ex Machina è una rivisitazione in chiave moderna delle moto da endurance degli anni '70 su base Yamaha XJR. Per ora è un pezzo unico, ma chissà che qualche parte speciale non trovi posto nel catalogo ufficiale della casa giapponese...
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Linee classiche e intramontabili
La prima special su base Yamaha XJR di Deus Ex Machina è la “Project X” (nella gallery), una nuda aggressiva e minimale presentata quest'estate. Ora è la volta della seconda special, sempre realizzata nell'ambito del progetto “Yard Build” fortemente voluto da Yamaha. La nuova nata prende il nome da una della curve più famose (e pericolose...) del circuito belga di SPA Francorchamps e si ispira alle moto da endurance degli anni '70, il periodo d'oro delle gare di durata. La base tecnica è qulla conosciuta della Yamaha XJR1300, una naked retrò con telaio a doppia culla in acciaio e un muscoloso quadricilindrico in linea di 1.251 cm3, raffreddato ad aria con doppio albero a camme in testa e iniezione elettronica del carburante in grado di erogare 98 CV a 8.000 giri e una coppia massima di ben 108,4 Nm a 6.000 giri. Per il resto la componentistica è di prim'ordine, con forcella e doppio ammortizzatore posteriore pluriregolabili firmati Öhlins, ruote Marvic verniciate in oro, solidi dischi freno e pinze ricavate dal pieno realizzate da Discacciati. La colonna sonora è garantita da un imponente scarico 4 in 1 in titanio. L'estetica è fortemente caratterizzata dall'accoppiata cupolino-serbatoio in alluminio battuto a mano, che alternano sapientemente linee spigolose e tondeggianti. La sezione frontale con faro unico disassato fa coppia con il codino monoposto impreziosito dalla sella artigianale. Le sovrastrutture sono verniciate con una procedura speciale che imita il metallo grezzo. Per ora ”Eau Rouge” è un pezzo unico, ma se avete il desiderio di possedere una moto unica potete prendere contatto con il customizer milanese visitandone il sito. Possibile però che qualche parte speciale realizzata per la Eau Rouge trovi posto nel catalogo ufficiale Yamaha.
La prima special su base Yamaha XJR di Deus Ex Machina è la “Project X” (nella gallery), una nuda aggressiva e minimale presentata quest'estate. Ora è la volta della seconda special, sempre realizzata nell'ambito del progetto “Yard Build” fortemente voluto da Yamaha. La nuova nata prende il nome da una della curve più famose (e pericolose...) del circuito belga di SPA Francorchamps e si ispira alle moto da endurance degli anni '70, il periodo d'oro delle gare di durata. La base tecnica è qulla conosciuta della Yamaha XJR1300, una naked retrò con telaio a doppia culla in acciaio e un muscoloso quadricilindrico in linea di 1.251 cm3, raffreddato ad aria con doppio albero a camme in testa e iniezione elettronica del carburante in grado di erogare 98 CV a 8.000 giri e una coppia massima di ben 108,4 Nm a 6.000 giri. Per il resto la componentistica è di prim'ordine, con forcella e doppio ammortizzatore posteriore pluriregolabili firmati Öhlins, ruote Marvic verniciate in oro, solidi dischi freno e pinze ricavate dal pieno realizzate da Discacciati. La colonna sonora è garantita da un imponente scarico 4 in 1 in titanio. L'estetica è fortemente caratterizzata dall'accoppiata cupolino-serbatoio in alluminio battuto a mano, che alternano sapientemente linee spigolose e tondeggianti. La sezione frontale con faro unico disassato fa coppia con il codino monoposto impreziosito dalla sella artigianale. Le sovrastrutture sono verniciate con una procedura speciale che imita il metallo grezzo. Per ora ”Eau Rouge” è un pezzo unico, ma se avete il desiderio di possedere una moto unica potete prendere contatto con il customizer milanese visitandone il sito. Possibile però che qualche parte speciale realizzata per la Eau Rouge trovi posto nel catalogo ufficiale Yamaha.
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I tempi delle mitiche endurance, quando iniziò il mito del desmo ducati, e quando anche Laverda si faceva onore con le sue SFC... bello questo mezzo, motlo evocativo. Solo che chi vuole un bel casco integrale, il jet di chi sta guidando nelle foto non c'entra nulla!
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