Ecco le special di inSella per la Reunion di Monza
Questo weekend all'autodromo di Monza ci si diverte: la seconda edizione di The Reunion promette di essere ancora più appassionante dell'anno scorso. Ci saremo anche noi con le special realizzate da Tony Calasso, in arte Tony's Toy. Ecco in anteprima le moto che da domani potrete vedere (e sentire) dal vivo
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Fuoriserie
Le special di Tony e inSella
Tony Calasso, il boss di MotoUp, da qualche anno realizza moto fuoriserie con il marchio Tony's Toy. La sua vita è da sempre legata alle due ruote, prima come pilota (è stato vice campione europeo in 600 Supersport) poi come meccanico e customizer.
Se siete passati allo stand di inSella a EICMA lo scorso anno, oltre alle nostre ragazze, avrete visto anche i "gioielli" realizzati per noi dalla factory milanese Tony's Toy di Tony Calasso. Una collaborazione che abbiamo deciso di rinnovare in occasione di The Reunion, la kermesse che da domani animerà l'autodromo di Monza richiamando da tutta Italia customizer e appassionati di special e café racer. Saremo presenti con il nostro stand e quattro special, qualcuna già conosciuta... Scopriamole qui sotto
UGO
UGO, una café racer nata da un’insospettabile BMW R 1200 RT del 2010. Via quindi carenatura e serbatoio e spazio a due fari asimmetrici per cambiarle “faccia”: un faretto di profondità e uno preso da una “vecchia” Aprilia RSV 1000. Anche la sospensione anteriore Telelever era poco bella da vedere, fortunatamente uno dei fiori all’occhiello di Tony’s Toy è un telaio a traliccio realizzato ad hoc, che permette di eliminare il telelever, sostituendolo con una forcella a steli rovesciati, una Öhlins, stessa "griffe" anche per il mono posteriore. L’impianto frenante vanta ora due pinze della Brembo, mentre i dischi, così come l’impianto frenante posteriore, sono quelli originali. Serbatoio e codino monoposto (quest'ultimo poi rivestito completamente in pelle dagli specialisti della L.R. Leather di Milano) sono stati realizzati a mano e si sposano alla perfezione con l’agile telaio a traliccio. Artigianale anche il supporto in acciaio collegato al forcellone che ha permesso di riposizionare la targa davanti alla ruota posteriore. Una mano di vernice nera opaca “raggrinzante” (ruvida al tatto) ha reso poi le grosse teste del bicilindrico boxer notevolmente più grintose. Per il manubrio è stato scelto un largo “appoggio” che permette di distendere bene le braccia e di godersi la guida, mentre le pedane sono state riposizionate e sostituite con due unità afetrmarket in alluminio ricavate dal pieno.
MAC1
Il primo proprietario di questa K 1600 GT si era visto presentare un preventivo da brivido per i danni alla carrozzeria e aveva deciso di demolire la moto. Calasso invece gliel’ha comprata, perché aveva già in mente cosa farne... e aveva visto giusto. In realtà questa è forse la meno modificata tra le moto di Tony’s Toy, visto che meccanica e ciclistica sono rimaste quelle di serie. La carrozzeria è minimale, al posto dei pannelli in plastica della K 1600 originale troviamo delle reticelle fissate su telai in tubicini di metallo, un lavoro di alto artigianato fatto di lunghe giornate passate in officina con ore e ore di impegno, ma il risultato senza dubbio ha ripagato della fatica. Il lavoro forse più difficile però è stato un altro: riuscire a “nascondere” tutte le componenti elettroniche dentro scatole e barilotti in alluminio è stata davvero un’impresa. Il risultato è davvero incredibile: chi ha visto la Mac 1 (è il suo nuovo nome) lo sa bene. In ogni caso, eliminando l’intera carrozzeria della K 1600, le borse, i terminali di scarico e i vari telaietti di supporto, la BMW sei cilindri è “dimagrita” di circa 80 kg, i comandi a pedale, come quelli al manubrio, sono quelli originali come lo sono anche i fondelli dei terminali di scarico, ma qui sono montati su scarichi semiliberi…
R 1100 S MotorSport Racer
La base di partenza per realizzare questa snella cafe racer è proprio una R 1100 S del 1999, comprata per poche migliaia di euro. I lavori sulla MotorSport Racer (così è stata battezzata) sono iniziati da Tony per il semplice gusto di modificare la sport tourer di Monaco in una moto diversa non solo dall'originale, ma anche dalle altre moto realizzate da Calasso in precedenza. L'idea era una show bike retrò e si è cominciato spogliando la moto della carrozzeria. Ma poi, mentre si era ancora alla fase dei disegni, un appassionato cliente si è innamorato del progetto e ha deciso di "sposare la causa", chiedendo qualche piccola modifica al progetto, ma accettando quasi completamente le idee di Calasso (comprese le manopole di legno). Un atto di fiducia nei confronti del boss di Moto Up e dei suoi ragazzi. Mentre la meccanica non è stata praticamente toccata (era in eccellenti condizioni), sono invece profonde le modifiche apportate alla ciclistica e all'estetica dell'arzilla "vecchietta". L'intervento più vistoso e radicale riguarda la sostituzione della sospensione telelever anteriore con una forcella tradizionale montata sul telaietto a traliccio progettato e prodotto da MotoUp.
Diabolika
Chiudiamo con Diabolika, una fuoriserie leggera la cui anima, come per le altre è il motore R 1200 e telaio di provenienza ST. Anche in questo caso il telelever è stato eliminato per far posto a una forcella tradizionale a steli rovesciati. La cura dimagrante l'ha portata a circa 190 kg (con un risparmio di circa 35 kg rispetto all'orginale), un peso da maximotard che consente divertimento e versatilità sia nell'uso cittadino, sia sul misto guidato.
Tony Calasso, il boss di MotoUp, da qualche anno realizza moto fuoriserie con il marchio Tony's Toy. La sua vita è da sempre legata alle due ruote, prima come pilota (è stato vice campione europeo in 600 Supersport) poi come meccanico e customizer.
Se siete passati allo stand di inSella a EICMA lo scorso anno, oltre alle nostre ragazze, avrete visto anche i "gioielli" realizzati per noi dalla factory milanese Tony's Toy di Tony Calasso. Una collaborazione che abbiamo deciso di rinnovare in occasione di The Reunion, la kermesse che da domani animerà l'autodromo di Monza richiamando da tutta Italia customizer e appassionati di special e café racer. Saremo presenti con il nostro stand e quattro special, qualcuna già conosciuta... Scopriamole qui sotto
UGO
UGO, una café racer nata da un’insospettabile BMW R 1200 RT del 2010. Via quindi carenatura e serbatoio e spazio a due fari asimmetrici per cambiarle “faccia”: un faretto di profondità e uno preso da una “vecchia” Aprilia RSV 1000. Anche la sospensione anteriore Telelever era poco bella da vedere, fortunatamente uno dei fiori all’occhiello di Tony’s Toy è un telaio a traliccio realizzato ad hoc, che permette di eliminare il telelever, sostituendolo con una forcella a steli rovesciati, una Öhlins, stessa "griffe" anche per il mono posteriore. L’impianto frenante vanta ora due pinze della Brembo, mentre i dischi, così come l’impianto frenante posteriore, sono quelli originali. Serbatoio e codino monoposto (quest'ultimo poi rivestito completamente in pelle dagli specialisti della L.R. Leather di Milano) sono stati realizzati a mano e si sposano alla perfezione con l’agile telaio a traliccio. Artigianale anche il supporto in acciaio collegato al forcellone che ha permesso di riposizionare la targa davanti alla ruota posteriore. Una mano di vernice nera opaca “raggrinzante” (ruvida al tatto) ha reso poi le grosse teste del bicilindrico boxer notevolmente più grintose. Per il manubrio è stato scelto un largo “appoggio” che permette di distendere bene le braccia e di godersi la guida, mentre le pedane sono state riposizionate e sostituite con due unità afetrmarket in alluminio ricavate dal pieno.
MAC1
Il primo proprietario di questa K 1600 GT si era visto presentare un preventivo da brivido per i danni alla carrozzeria e aveva deciso di demolire la moto. Calasso invece gliel’ha comprata, perché aveva già in mente cosa farne... e aveva visto giusto. In realtà questa è forse la meno modificata tra le moto di Tony’s Toy, visto che meccanica e ciclistica sono rimaste quelle di serie. La carrozzeria è minimale, al posto dei pannelli in plastica della K 1600 originale troviamo delle reticelle fissate su telai in tubicini di metallo, un lavoro di alto artigianato fatto di lunghe giornate passate in officina con ore e ore di impegno, ma il risultato senza dubbio ha ripagato della fatica. Il lavoro forse più difficile però è stato un altro: riuscire a “nascondere” tutte le componenti elettroniche dentro scatole e barilotti in alluminio è stata davvero un’impresa. Il risultato è davvero incredibile: chi ha visto la Mac 1 (è il suo nuovo nome) lo sa bene. In ogni caso, eliminando l’intera carrozzeria della K 1600, le borse, i terminali di scarico e i vari telaietti di supporto, la BMW sei cilindri è “dimagrita” di circa 80 kg, i comandi a pedale, come quelli al manubrio, sono quelli originali come lo sono anche i fondelli dei terminali di scarico, ma qui sono montati su scarichi semiliberi…
R 1100 S MotorSport Racer
La base di partenza per realizzare questa snella cafe racer è proprio una R 1100 S del 1999, comprata per poche migliaia di euro. I lavori sulla MotorSport Racer (così è stata battezzata) sono iniziati da Tony per il semplice gusto di modificare la sport tourer di Monaco in una moto diversa non solo dall'originale, ma anche dalle altre moto realizzate da Calasso in precedenza. L'idea era una show bike retrò e si è cominciato spogliando la moto della carrozzeria. Ma poi, mentre si era ancora alla fase dei disegni, un appassionato cliente si è innamorato del progetto e ha deciso di "sposare la causa", chiedendo qualche piccola modifica al progetto, ma accettando quasi completamente le idee di Calasso (comprese le manopole di legno). Un atto di fiducia nei confronti del boss di Moto Up e dei suoi ragazzi. Mentre la meccanica non è stata praticamente toccata (era in eccellenti condizioni), sono invece profonde le modifiche apportate alla ciclistica e all'estetica dell'arzilla "vecchietta". L'intervento più vistoso e radicale riguarda la sostituzione della sospensione telelever anteriore con una forcella tradizionale montata sul telaietto a traliccio progettato e prodotto da MotoUp.
Diabolika
Chiudiamo con Diabolika, una fuoriserie leggera la cui anima, come per le altre è il motore R 1200 e telaio di provenienza ST. Anche in questo caso il telelever è stato eliminato per far posto a una forcella tradizionale a steli rovesciati. La cura dimagrante l'ha portata a circa 190 kg (con un risparmio di circa 35 kg rispetto all'orginale), un peso da maximotard che consente divertimento e versatilità sia nell'uso cittadino, sia sul misto guidato.
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