Morto Paolo Villaggio, se ne va uno dei più grandi attori comici italiani
Ci lascia all’età di 84 anni Paolo Villaggio. A darne l’annuncio è la figlia Elisabetta, che su Facebook posta una vecchia foto e scrive: “Ciao papà ora sei di nuovo libero di volare”. A salutarlo anche i grandi dello spettacolo e della politica. Noi vogliamo ricordarlo con un video in cui fanno capolino delle Moto Guzzi Falcone 500
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Ciao Paolo!
Si è spento all’età di 84 anni Paolo Villaggio: l’attore, sceneggiatore e scrittore genovese era ricoverato da qualche giorno in una clinica privata di Roma a causa del suo diabete. L’intera nazione piange così un mito del cinema italiano: celeberrimo per la saga Fantozzi, fu attore e spesso protagonista di infinite altre pellicole, dal Brancaleone di Monicelli del 1970 all’ultimo film diretto da Federico Fellini “La voce della Luna”, passando per “Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto” recitato accanto a Vittorio Gassman e, per citarne ancora un paio, “Segreto del Bosco Vecchio” di Ermanno Olmi e, ancora con Monicelli, di “Cari fottutissimi amici”.
Un uomo nella realtà assai lontano da quello “medio” genialmente rappresentato sullo schermo con il mitico “ragionier Ugo”: intelligente, sensibile, colto e certamente meritevole dei numerosissimi successi conquistati nell’arco di una carriera durata quasi mezzo secolo, fu premiato con il David di Donatello, con il Nastro d’Argento e con il Leone d’Oro alla Carriera. Apprezzato per la sua simpatia ma anche per l’enorme sensibilità artistica e umana, fu un amico fidato dell'atrettanto grandissimo Fabrizio De Andrè, col quale scrisse anche la bellissima Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers. Capace e poliedrico, ci ha fatto ridere (tantissimo), riflettere e commuovere.
Villaggio è stato uno sceneggiatore, uno scrittore ed un attore di grandissima levatura, ma non era certo un motociclista: noi però vogliamo ricordarlo con questo spezzone di Fantozzi in cui il povero ragioniere e il suo sodale Filini vengono frustati dai componenti di una scorta, rigorosamente in sella alle Moto Guzzi Falcone 500 d'ordinanza negli anni 50-60 (analoghe a quella usata da Alberto Sordi ne "Il Vigile"), che accompagnano in un giro di piacere un nostro politico con un potentissimo (e bagnatissimo) "Ministr du petrol".
Un uomo nella realtà assai lontano da quello “medio” genialmente rappresentato sullo schermo con il mitico “ragionier Ugo”: intelligente, sensibile, colto e certamente meritevole dei numerosissimi successi conquistati nell’arco di una carriera durata quasi mezzo secolo, fu premiato con il David di Donatello, con il Nastro d’Argento e con il Leone d’Oro alla Carriera. Apprezzato per la sua simpatia ma anche per l’enorme sensibilità artistica e umana, fu un amico fidato dell'atrettanto grandissimo Fabrizio De Andrè, col quale scrisse anche la bellissima Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers. Capace e poliedrico, ci ha fatto ridere (tantissimo), riflettere e commuovere.
Villaggio è stato uno sceneggiatore, uno scrittore ed un attore di grandissima levatura, ma non era certo un motociclista: noi però vogliamo ricordarlo con questo spezzone di Fantozzi in cui il povero ragioniere e il suo sodale Filini vengono frustati dai componenti di una scorta, rigorosamente in sella alle Moto Guzzi Falcone 500 d'ordinanza negli anni 50-60 (analoghe a quella usata da Alberto Sordi ne "Il Vigile"), che accompagnano in un giro di piacere un nostro politico con un potentissimo (e bagnatissimo) "Ministr du petrol".
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