È morto Gianfranco Castiglioni, aveva 80 anni
Gianfranco Castiglioni aveva 80 anni e si è spento dopo una lunga malattia. Fondatore insieme al fratello Claudio della Cagiva Motori, era uno degli imprenditori più noti di Varese. Attivo su più fronti, era stato anche presidente della Pallacanestro Varese
Image
News
Finisce un'era
Si è spento all'età di 80 anni, dopo una lunga malattia, Gianfranco Castiglioni, una delle figure imprenditoriali più note del varesotto. Protagonista degli anni ruggenti della Varese a due ruote, aveva dato prima vita insieme al fratello Claudio (morto nel 2011), al marchio Cagiva che tra gli anni 80 e 90 spopolò sul mercato grazie a modelli divenuti iconici come la Elephant e la Mito, e poi aveva rivitalizzato Ducati Al lavoro di Gianfranco e Claudio si accostarono i nomi di grandi campioni, da Mamola a Lawson a Kocinski (persino un giovanissimo Valentino Rossi esordì su una moto dell’elefantino), per non parlare dell'epopea della Parigi-Dakar affrontata a viso aperto e un po' di sfortuna con Hubert Auriol e poi finalmente conquistata con il mitico Edi Orioli.
Una stagione storica che, se per Claudio proseguì sempre a due ruote con l'avvio dell'epopea MV Agusta e la nascita di moto iconiche come l'F4 (e le sue meravigliose canne d'organo) e la Brutale, per Gianfranco registrò un cambiamento radicale portandolo a diventare presidente della Pallacanestro Varese. Se a Claudio venne riconosciuto il merito di essere un visionario e, soprattutto, una persona capace circondarsi di persone validissime (Massimo Tamburini ne fu un esempio), Gianfranco era senza dubbio la mente strategica e commerciale del duo. Negli ultimi anni della sua vita Gianfranco si era dedicato alla holding di famiglia che si occupava di fonderie, metalmeccanica, container abitativi, turismo (fu suo per tanti anni il Palace Hotel di Colle Campigli) per restare invischiato nell'ultimo decennio in alcuni problemi di natura fiscale.
Commosso il ricordo del settore delle due ruote, in un post su Facebook del Cagiva Club Italia si legge: "Questo non è il periodo giusto per gli amici dell’elefantino, poche ore fa abbiamo appreso la notizia che Gianfranco Castiglioni ci ha lasciati, una perdita importante per tutti noi del Cagiva Club Italia che abbiamo avuto l’onore di averlo come primo sostenitore…buon viaggio Gianfranco e grazie per tutto quello che hai fatto per noi".
La salma di Castiglioni è stata composta presso la villa di famiglia a Masnago ma la camera ardente è in forma strettamente privata.
Si è spento all'età di 80 anni, dopo una lunga malattia, Gianfranco Castiglioni, una delle figure imprenditoriali più note del varesotto. Protagonista degli anni ruggenti della Varese a due ruote, aveva dato prima vita insieme al fratello Claudio (morto nel 2011), al marchio Cagiva che tra gli anni 80 e 90 spopolò sul mercato grazie a modelli divenuti iconici come la Elephant e la Mito, e poi aveva rivitalizzato Ducati Al lavoro di Gianfranco e Claudio si accostarono i nomi di grandi campioni, da Mamola a Lawson a Kocinski (persino un giovanissimo Valentino Rossi esordì su una moto dell’elefantino), per non parlare dell'epopea della Parigi-Dakar affrontata a viso aperto e un po' di sfortuna con Hubert Auriol e poi finalmente conquistata con il mitico Edi Orioli.
Una stagione storica che, se per Claudio proseguì sempre a due ruote con l'avvio dell'epopea MV Agusta e la nascita di moto iconiche come l'F4 (e le sue meravigliose canne d'organo) e la Brutale, per Gianfranco registrò un cambiamento radicale portandolo a diventare presidente della Pallacanestro Varese. Se a Claudio venne riconosciuto il merito di essere un visionario e, soprattutto, una persona capace circondarsi di persone validissime (Massimo Tamburini ne fu un esempio), Gianfranco era senza dubbio la mente strategica e commerciale del duo. Negli ultimi anni della sua vita Gianfranco si era dedicato alla holding di famiglia che si occupava di fonderie, metalmeccanica, container abitativi, turismo (fu suo per tanti anni il Palace Hotel di Colle Campigli) per restare invischiato nell'ultimo decennio in alcuni problemi di natura fiscale.
Commosso il ricordo del settore delle due ruote, in un post su Facebook del Cagiva Club Italia si legge: "Questo non è il periodo giusto per gli amici dell’elefantino, poche ore fa abbiamo appreso la notizia che Gianfranco Castiglioni ci ha lasciati, una perdita importante per tutti noi del Cagiva Club Italia che abbiamo avuto l’onore di averlo come primo sostenitore…buon viaggio Gianfranco e grazie per tutto quello che hai fatto per noi".
La salma di Castiglioni è stata composta presso la villa di famiglia a Masnago ma la camera ardente è in forma strettamente privata.
Aggiungi un commento