È morto Fabrizio Frizzi, il messaggio d'affetto del suo grande amico Max Biaggi
Ci ha lasciato Fabrizio Frizzi: il conduttore tv aveva 60 anni. Il decesso è avvenuto nella notte a causa di un’emorragia cerebrale. Simpatico, gentile e in prima linea anche in fatto di solidarietà, Fabrizio ha avuto una straordinaria carriera professionale, densa di importanti avvenimenti e ricca di amici sinceri, tra cui Max Biaggi che lo ospitava spesso nel suo box
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Arrivederci Fabrizio!
È morto Fabrizio Frizzi: aveva compiuto 60 anni lo scorso 5 febbraio. Il decesso è avvenuto nella notte all’ospedale Sant’Andrea di Roma a causa di un’emorragia cerebrale. A darne l’annuncio una nota firmata dalla moglie Carlotta, dal fratello Fabio e dai familiari: “Grazie Fabrizio per tutto l'amore che ci hai donato”.
Fabrizio era malato da tempo: “Sto combattendo, non è ancora finita - aveva spiegato a seguito del malore dello scorso ottobre durante la registrazione de l’Eredità - Ogni tanto, com'è normale, qualche momento di sconforto può esserci, ma l'affetto della famiglia, del pubblico e degli amici è una luce che illumina tutto. La vita è meravigliosa".
Meravigliosa e particolarmente prospera, per Fabrizio, anche dal punto di vista professionale: dalla tv dei ragazzi - l'esordio con Il barattolo nel 1980, poi Tandem e Pane e marmellata - a Scommettiamo che a Europa Europa. Poi il preserale Luna park, la maratona benefica Telethon e i quindici anni alla conduzione di Miss Italia. E ancora: I soliti ignoti, l'esperienza all'Arena di Verona nella Vedova Allegra con Cecilia Gasdia, Luca Canonici e Andrea Bocelli, le incredibili trasformazioni in Tale e Quale Show, dal leader dei Litfiba Piero Pelù a Enrico Ruggeri, Sordi e Cutugno. Sportivo, tifoso di Roma e Bologna, aveva presentato ben 22 edizione de La partita del Cuore.
Capace e professionale sul lavoro - nel 2015 la nomina a Commendatore ricevuta dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - con un fare sempre gentile e cordiale, amichevole, simpatico. Un fratello - come ha detto Carlo Conti l’amico e collega - che in milioni di italiani avrebbero desiderato avere. In prima fila anche in fatto di solidarietà, Fabrizio ha condotto per anni La partita del cuore. Raccontò di aver donato il midollo, invitando gli italiani a seguire il suo esempio: "All'epoca il mio midollo risultò compatibile con quello di una bimba le cui condizioni erano preoccupanti. Ricordo di essere uscito dall'ospedale e di aver subito condotto la Partita del cuore di quell'anno. Sei anni dopo, la più bella sorpresa della mia vita. Ero ancora al timone della Partita del cuore, stava finendo la diretta e già scorrevano i titoli di coda, quando una ragazzina mi corse incontro per abbracciarmi. Capii subito che si trattava di Valeria, la bimba alla quale avevo donato il midollo e che era venuta a salutarmi dicendomi di essere la mia sorellina”.
Della sua malattia, invece, Fabrizio ha parlato poco: "Le priorità, dopo la paura e il ricovero, sono la famiglia e la salute. Se guarirò - diceva - racconterò tutto nei dettagli, perché diventerò testimone della ricerca".
Tanti, tantissimi i colleghi e gli amici che lo piangono, da Carlo Conti a Max Biaggi che, esprimendo “dolore, rabbia e delusione” per il mondo tanto “ingiusto”, così l’ha salutato con un ultimo messaggio: “Arrivederci fratellone mio. Sei e rimarrai un esempio per tutti! Quella con Max era un'amicizia che durava da parecchi anni, il conduttore mano, appassionato anche di motori, spesso era ospite del box di Max durante i suoi anni da pilota. Il Corsaro e il presentatore si sono conosciuti negli anni ruggenti di Max, quelli dei quattro mondiali in 250 ed è proseguita in questi anni, dove spesso i due sono stati fotografati insieme in vacanza o nei momenti liberi.
Fabrizio era malato da tempo: “Sto combattendo, non è ancora finita - aveva spiegato a seguito del malore dello scorso ottobre durante la registrazione de l’Eredità - Ogni tanto, com'è normale, qualche momento di sconforto può esserci, ma l'affetto della famiglia, del pubblico e degli amici è una luce che illumina tutto. La vita è meravigliosa".
Meravigliosa e particolarmente prospera, per Fabrizio, anche dal punto di vista professionale: dalla tv dei ragazzi - l'esordio con Il barattolo nel 1980, poi Tandem e Pane e marmellata - a Scommettiamo che a Europa Europa. Poi il preserale Luna park, la maratona benefica Telethon e i quindici anni alla conduzione di Miss Italia. E ancora: I soliti ignoti, l'esperienza all'Arena di Verona nella Vedova Allegra con Cecilia Gasdia, Luca Canonici e Andrea Bocelli, le incredibili trasformazioni in Tale e Quale Show, dal leader dei Litfiba Piero Pelù a Enrico Ruggeri, Sordi e Cutugno. Sportivo, tifoso di Roma e Bologna, aveva presentato ben 22 edizione de La partita del Cuore.
Capace e professionale sul lavoro - nel 2015 la nomina a Commendatore ricevuta dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - con un fare sempre gentile e cordiale, amichevole, simpatico. Un fratello - come ha detto Carlo Conti l’amico e collega - che in milioni di italiani avrebbero desiderato avere. In prima fila anche in fatto di solidarietà, Fabrizio ha condotto per anni La partita del cuore. Raccontò di aver donato il midollo, invitando gli italiani a seguire il suo esempio: "All'epoca il mio midollo risultò compatibile con quello di una bimba le cui condizioni erano preoccupanti. Ricordo di essere uscito dall'ospedale e di aver subito condotto la Partita del cuore di quell'anno. Sei anni dopo, la più bella sorpresa della mia vita. Ero ancora al timone della Partita del cuore, stava finendo la diretta e già scorrevano i titoli di coda, quando una ragazzina mi corse incontro per abbracciarmi. Capii subito che si trattava di Valeria, la bimba alla quale avevo donato il midollo e che era venuta a salutarmi dicendomi di essere la mia sorellina”.
Della sua malattia, invece, Fabrizio ha parlato poco: "Le priorità, dopo la paura e il ricovero, sono la famiglia e la salute. Se guarirò - diceva - racconterò tutto nei dettagli, perché diventerò testimone della ricerca".
Tanti, tantissimi i colleghi e gli amici che lo piangono, da Carlo Conti a Max Biaggi che, esprimendo “dolore, rabbia e delusione” per il mondo tanto “ingiusto”, così l’ha salutato con un ultimo messaggio: “Arrivederci fratellone mio. Sei e rimarrai un esempio per tutti! Quella con Max era un'amicizia che durava da parecchi anni, il conduttore mano, appassionato anche di motori, spesso era ospite del box di Max durante i suoi anni da pilota. Il Corsaro e il presentatore si sono conosciuti negli anni ruggenti di Max, quelli dei quattro mondiali in 250 ed è proseguita in questi anni, dove spesso i due sono stati fotografati insieme in vacanza o nei momenti liberi.
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