E-bike truccate: sempre più sequestri
Sono in aumento i controlli delle forze dell’ordine per verificare la conformità al Codice della Strada delle bici a pedalata assistita, sono sempre più numerose quelle modificate per incrementare le prestazioni o trasformate in ciclomotori con l’aggiunta di un acceleratore. Una consuetudine pericolosa per la sicurezza e che porta al sequestro del mezzo e a sanzioni salate
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Green Planet
In caso di incidente si va nel penale
Biciclette dotate di acceleratore, modelli con cerchi più grandi per “ingannare” il sistema di gestione o con centraline manomesse per disabilitare il limitatore di velocità che fornisce assistenza elettrica fino ai 25 km/h. Sono le modifiche più comuni rilevate nell’ultimo controllo a tappetto effettuato dalle forze dell’ordine a Castellammare di Stabia, vicino Napoli, che confermano la pericolosa consuetudine di “truccare” le bici a pedalata assistita per incrementarne la velocità o trasformarle in veri e propri motorini elettrici. Secondo quanto riportano le cronache locali, i cicli così modificati sarebbero stati impiegati pure come mezzi per fini malavitosi grazie alla loro agilità per le fughe. L’esito dell’ennesimo blitz delle forze dell’ordine è il sequestro di diverse e-bike e la redazione di numerose contravvenzioni per violazioni al Codice della Strada. Con le manomissioni, infatti, le e-bike non sono più considerate biciclette, ma ciclomotori che richiedono patente, targa, assicurazione e utilizzo del casco, tutti obblighi non rispettati dagli utenti fermati. Per i casi più gravi si può arrivare alla denuncia per truffa con conseguenze penali di rilievo, che possono arrivare anche nel caso di incidenti che coinvolgono pedoni, ciclisti o altri utenti della strada. Inoltre è bene ricordare che l’alterazione delle prestazioni comporta pure un maggiore rischio di farsi male. Telai, cerchi, pneumatici e, soprattutto, l’impianto frenante delle e-bike sono progettati per resistere a determinate sollecitazioni che, se oltrepassate a causa dell’aumento della velocità, possono portare a rotture o più semplicemente allungare gli spazi di frenata con conseguenze anche tragiche.
Biciclette dotate di acceleratore, modelli con cerchi più grandi per “ingannare” il sistema di gestione o con centraline manomesse per disabilitare il limitatore di velocità che fornisce assistenza elettrica fino ai 25 km/h. Sono le modifiche più comuni rilevate nell’ultimo controllo a tappetto effettuato dalle forze dell’ordine a Castellammare di Stabia, vicino Napoli, che confermano la pericolosa consuetudine di “truccare” le bici a pedalata assistita per incrementarne la velocità o trasformarle in veri e propri motorini elettrici. Secondo quanto riportano le cronache locali, i cicli così modificati sarebbero stati impiegati pure come mezzi per fini malavitosi grazie alla loro agilità per le fughe. L’esito dell’ennesimo blitz delle forze dell’ordine è il sequestro di diverse e-bike e la redazione di numerose contravvenzioni per violazioni al Codice della Strada. Con le manomissioni, infatti, le e-bike non sono più considerate biciclette, ma ciclomotori che richiedono patente, targa, assicurazione e utilizzo del casco, tutti obblighi non rispettati dagli utenti fermati. Per i casi più gravi si può arrivare alla denuncia per truffa con conseguenze penali di rilievo, che possono arrivare anche nel caso di incidenti che coinvolgono pedoni, ciclisti o altri utenti della strada. Inoltre è bene ricordare che l’alterazione delle prestazioni comporta pure un maggiore rischio di farsi male. Telai, cerchi, pneumatici e, soprattutto, l’impianto frenante delle e-bike sono progettati per resistere a determinate sollecitazioni che, se oltrepassate a causa dell’aumento della velocità, possono portare a rotture o più semplicemente allungare gli spazi di frenata con conseguenze anche tragiche.
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