Moto e scooter sono importanti anche per l'economia
Dall’inizio del secolo il parco circolante delle due ruote è quasi raddoppiato, un trend con ripercussioni positive per l’economia e anche per l’ambiente. Il settore oggi gode di buona salute, ma quali sviluppi si prevedono per il futuro? E che ripercussioni avranno sulle aziende e sugli operatori del settore? Se ne parla al convegno La Capitale Automobile moto, appuntamento classico di primavera, in programma a Roma il prossimo 13 aprile

News
Moto e scooter sono sempre più centrali nella mobilità degli italiani. Dall’inizio del secolo il parco circolante è quasi raddoppiato: da 3,4 a 6,3 milioni di mezzi targati, moto e scooter. A questi dobbiamo aggiungere qualche milione di cinquantini, che prima erano nelle grazie di giovani e anche dei meno giovani, motivati anche dalla possibilità di non indossare il casco. Quando questa importantissima forma di protezione è diventata obbligatoria anche per i maggiorenni sui ciclomotori, le scelte si sono spostate decisamente sui mezzi targati. Se vent’anni fa le vendite di scooter targati erano meno del doppio rispetto ai 50, ormai per ogni cinquantino venduto il mercato assorbe circa sei scooter. È probabile che disporre di un motore appena più potente sia finalizzato non tanto alla velocità, ma piuttosto all’agilità e dunque alla sicurezza nel traffico.
Meno emissioni, più lavoro
Questo fenomeno ha avuto pure una ricaduta positiva sulle emissioni inquinanti nelle città, visto che tra spostare un quintale (uno scooter) e spostare una tonnellata (un'auto) qualche efficienza c’è. Inoltre un parco mezzi tanto consistente significa pure, per gli operatori, una maggiore attività di assistenza post-vendita, con interventi e ricambi, che fa crescere economicamente il settore.
Meglio lo scooter dell’auto
La necessità di muoversi in modo agile e veloce, che non significa a velocità elevate ma solo non fermi nel traffico, unita alla cronica inadeguatezza del trasporto pubblico, ha indotto sempre più persone a lasciare l’auto e salire su uno scooter.
“La clientela delle due ruote – dice Valerio Papale, responsabile automotive di Agos – è oggi assolutamente trasversale, con una valenza non solo funzionale di mezzo utile e necessario, ma soprattutto di piacere e divertimento, a riprova che parliamo di un mezzo di mobilità universale entrato a pieno titolo nella quotidianità degli italiani”.
Il riferimento al piacere e al divertimento è importante. C’è una fascia di clientela che non vuole rinunciare all’emozione e all’uso delle due ruote, anche per percorsi extraurbani. Per qualche anno ha optato per i maxiscooter, ma poi la voglia di moto è venuta fuori. Anche qui, per comprendere bene il fenomeno, i dati di mercato aiutano. Per circa quindici anni ad ogni moto immatricolata corrispondevano due scooter, ma negli ultimi anni questa distanza si è accorciata: oggi per ogni moto si targano "solo" 1,4 scooter.
«L’industria – è sempre Papale a parlare – è anche andata incontro a questo desiderio, facendo trovare prodotti non esasperati come prestazioni e non impegnativi come prezzo.»
Insomma, un settore in pieno fermento e sempre più centrale nelle scelte di mobilità degli italiani. Prevedere come si muoverà nel prossimo futuro è il compito dei massimi esponenti dell’industria e della distribuzione, ma difficilmente ne parlano in pubblico. Eppure qualche volta accade: per esempio in occasione de La Capitale Automobile moto, il convegno organizzato dal centro studi Fleet & Mobility che è ormai un "classico di primavera" a cui gli operatori del settore non possono e non vogliono mancare. L'appuntamento quest'anno è per mercoledì 13 aprile: i rappresentanti delle aziende e delle istituzioni si confronteranno in un momento difficile come mai prima d'ora, sotto la regia del professor Pier Luigi Del Viscovo. Sarà possibile seguire i lavori in streaming: per maggiori info https://www.fleetandmobility.it/eventi/la-capitale-automobile-moto/
Meno emissioni, più lavoro
Questo fenomeno ha avuto pure una ricaduta positiva sulle emissioni inquinanti nelle città, visto che tra spostare un quintale (uno scooter) e spostare una tonnellata (un'auto) qualche efficienza c’è. Inoltre un parco mezzi tanto consistente significa pure, per gli operatori, una maggiore attività di assistenza post-vendita, con interventi e ricambi, che fa crescere economicamente il settore.
Meglio lo scooter dell’auto
La necessità di muoversi in modo agile e veloce, che non significa a velocità elevate ma solo non fermi nel traffico, unita alla cronica inadeguatezza del trasporto pubblico, ha indotto sempre più persone a lasciare l’auto e salire su uno scooter.
“La clientela delle due ruote – dice Valerio Papale, responsabile automotive di Agos – è oggi assolutamente trasversale, con una valenza non solo funzionale di mezzo utile e necessario, ma soprattutto di piacere e divertimento, a riprova che parliamo di un mezzo di mobilità universale entrato a pieno titolo nella quotidianità degli italiani”.
Il riferimento al piacere e al divertimento è importante. C’è una fascia di clientela che non vuole rinunciare all’emozione e all’uso delle due ruote, anche per percorsi extraurbani. Per qualche anno ha optato per i maxiscooter, ma poi la voglia di moto è venuta fuori. Anche qui, per comprendere bene il fenomeno, i dati di mercato aiutano. Per circa quindici anni ad ogni moto immatricolata corrispondevano due scooter, ma negli ultimi anni questa distanza si è accorciata: oggi per ogni moto si targano "solo" 1,4 scooter.
«L’industria – è sempre Papale a parlare – è anche andata incontro a questo desiderio, facendo trovare prodotti non esasperati come prestazioni e non impegnativi come prezzo.»
Insomma, un settore in pieno fermento e sempre più centrale nelle scelte di mobilità degli italiani. Prevedere come si muoverà nel prossimo futuro è il compito dei massimi esponenti dell’industria e della distribuzione, ma difficilmente ne parlano in pubblico. Eppure qualche volta accade: per esempio in occasione de La Capitale Automobile moto, il convegno organizzato dal centro studi Fleet & Mobility che è ormai un "classico di primavera" a cui gli operatori del settore non possono e non vogliono mancare. L'appuntamento quest'anno è per mercoledì 13 aprile: i rappresentanti delle aziende e delle istituzioni si confronteranno in un momento difficile come mai prima d'ora, sotto la regia del professor Pier Luigi Del Viscovo. Sarà possibile seguire i lavori in streaming: per maggiori info https://www.fleetandmobility.it/eventi/la-capitale-automobile-moto/
Aggiungi un commento