Dolomiti, Massiccio dello Sciliar: il CAI contro i trialisti illegali
Area protetta situata a 2.500 metri di quota, il Massiccio dello Sciliar è habitat naturale di numerose specie animali, trialisti illegali compresi. Il Club Alpino di Bolzano denuncia l’inaccettabile comportamento dei motociclisti, rei di transitare all’interno del parco naturale…
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Trial a Bolzano
Moto rumorose e passi alpini. Non ci riferiamo, in questo caso, alle polemiche sorte tra moto-turisti ed istituzioni ed alle conseguenti misure adottate in Tirolo, bensì ai trialisti in quel di Bolzano. La faccenda riguarda in particolare quanto accaduto sabato 25 settembre sul Massiccio dello Sciliar, nelle Dolomiti, area protetta a 2.500 metri di quota, all’interno della quale vige il divieto assoluto di transitare con qualsiasi mezzo a motore, ma ciononostante presa d’assalto - e non solo quel weekend - da numerosi motociclisti in sella a rumorose moto da trial. Una situazione “inaccettabile” secondo il Club Alpino della città altoatesina, che con apposito comunicato firmato dal presidente del CAI di Bolzano Riccardo Cristofoletti, ha definito quello dei trialisti un comportamento che “non rispetta in alcun modo il delicato ambiente di montagna, che non a caso è sottoposto a tutela”. “L’utilizzo dei motori - si legge ancora nella nota del CAI - disturba le persone, danneggia il sentiero, rovina il manto erboso dei prati e spaventa la fauna alpina. A ciò si aggiunga l'inquinamento dell'aria, acustico e luminoso, visto che i mezzi sono scesi ormai con il buio". Rimproveri che il Club Alpino ha esteso anche al gestore del rifugio (di cui il CAI è proprietario), Harald Gasser, accusato di “tollerare e giustificare questa presenza”. I “colpevoli” devono ancora essere identificati ed è chiaro che la faccenda non si risolverà con una semplice “ramanzina”. Vi terremo aggiornati circa l’evoluzione dei fatti…
Moto rumorose e passi alpini. Non ci riferiamo, in questo caso, alle polemiche sorte tra moto-turisti ed istituzioni ed alle conseguenti misure adottate in Tirolo, bensì ai trialisti in quel di Bolzano. La faccenda riguarda in particolare quanto accaduto sabato 25 settembre sul Massiccio dello Sciliar, nelle Dolomiti, area protetta a 2.500 metri di quota, all’interno della quale vige il divieto assoluto di transitare con qualsiasi mezzo a motore, ma ciononostante presa d’assalto - e non solo quel weekend - da numerosi motociclisti in sella a rumorose moto da trial. Una situazione “inaccettabile” secondo il Club Alpino della città altoatesina, che con apposito comunicato firmato dal presidente del CAI di Bolzano Riccardo Cristofoletti, ha definito quello dei trialisti un comportamento che “non rispetta in alcun modo il delicato ambiente di montagna, che non a caso è sottoposto a tutela”. “L’utilizzo dei motori - si legge ancora nella nota del CAI - disturba le persone, danneggia il sentiero, rovina il manto erboso dei prati e spaventa la fauna alpina. A ciò si aggiunga l'inquinamento dell'aria, acustico e luminoso, visto che i mezzi sono scesi ormai con il buio". Rimproveri che il Club Alpino ha esteso anche al gestore del rifugio (di cui il CAI è proprietario), Harald Gasser, accusato di “tollerare e giustificare questa presenza”. I “colpevoli” devono ancora essere identificati ed è chiaro che la faccenda non si risolverà con una semplice “ramanzina”. Vi terremo aggiornati circa l’evoluzione dei fatti…
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