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Differenze tra zona rossa e zona arancione: ecco quali sono

In queste ore il Governo dovrebbe annunciare il cambiamento di colore di molte regioni, sono soprattutto le "rosse" a sperare di diventare arancioni. Un cambiamento che consentirebbe ai negozi di alzare la saracinesca e ai cittadini di potersi spostare in po' più liberamente. Vediamo quali sono le "libertà" della zona arancione
Da rossa ad arancio
La situazione epidemiologica è in miglioramento da diversi giorni: calano i contagi, con l’indice Rt sceso a quasi a 1 e anche i ricoveri stanno calando. Ieri il premier Conte ha promesso il cambiamento di colore di parecchie regioni, da poco il presidente della Lombardia Fontana ha annunciato il possibile spostamento della sua regione in zona arancione, "promozione" che potrebbe riguardare anche il Piemonte e altre regioni "rosse". Vediamo allora cosa comporterebbe questo allentamento.

Spostamenti

I cittadini possono spostarsi liberamente all'interno del proprio Comune senza necessità di autocertificazione e comprovati motivi. Devono rispettare però il coprifuoco che inizia alle 22 e termina alle 5 di mattina. Durante questo periodo non si puà uscire se non per comprovati motivi e dotati di autocertificazione.

Scuola, teatri e musei
Nelle zone arancioni gli studenti di seconda e terza media tornano a seguire le lezioni in classe, mentre per gli iscritti alle superiori rimane attiva la didattica a distanza. Niente lezioni all’università, salvo che per gli iscritti del primo anno impegnati in attività formative e curricolari con corsi di studio o laboratori. 
Confermata anche la chiusura di musei, teatri e mostre: in generale, rimane proibita la presenza del pubblico a ogni tipo di evento.

Negozi

Il passaggio all’arancione significherà moltissimo soprattutto per negozi ed esercenti, ai quali verrà nuovamente concesso di alzare la serranda senza limitazioni di sorta (né di orario né di genere).  Aperti in zona arancione, tra gli altri, lavanderie, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, abbigliamento per bambini, giocattolai, profumerie, pompe funebri, distributori automatici e centri estetici. Resta comunque lo stop durante le giornate festive e prefestive all’attività dei negozi che si trovano nei centri commerciali (ad eccezione delle farmacie e parafarmacie, dei presidi sanitari, dei punti vendita di generi alimentari, dei tabacchi e delle edicole). 



Bar e ristoranti
Niente da fare per i ristoratori: per loro, il passaggio all’arancione non avrà di fatto alcun effetto. La situazione rimarrà identica a quella attuale (cioè in vigore nella zona rossa): locali chiusi in qualunque orario, sono consentiti solo l’asporto e la consegna a domicilio, no alla consumazione sul posto.

Sport

Anche nell’arancione rimangono vietate le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali. Concesso invece frequentare i centri e i circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere all’aperto l’attività sportiva di base (senza tuttavia accedere agli spogliatoi). Vietati gli sport di contatto. 

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