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I dazi affossano l'industria della moto italiana. L'allarme di ANCMA

Ancora una volta, sembra che le misure attuate dall’Europa non possano far atro che penalizzare, ulteriormente, l’economia dei paesi membri, prima tra tutte (se si parla di moto), quella italiana…

Guerra commerciale

“Via le moto dalla guerra commerciale”. Confindustria ANCMA ha espresso forte preoccupazione per la risposta europea ai dazi americani. Il presidente dell’associazione Mariano Roman ha sottolineato che “per quanto doverosa, la reazione della Commissione rischia di aprire una dannosissima escalation per il nostro settore”. Una sorta di zappa sui piedi visto che, parlando di moto, il valore delle esportazioni italiane e 100 volte quello delle importazioni. “L’Italia – ha spiegato Roman – con oltre 420mila veicoli, è il primo produttore in Europa e vanta un significativo surplus commerciale nei confronti degli USA: importiamo, infatti, veicoli per 1,2 milioni di euro e ne esportiamo per oltre 238 milioni. Questi numeri dimostrano chiaramente che i dazi puniranno prettamente l’industria Made in Italy delle due ruote, settore trainante nel Paese con quasi 10 miliardi di fatturato e oltre 36mila addetti diretti”. 
L’Associazione ha fatto sapere che è già stata indirizzata una lettera alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UE a Bruxelles. 

I dazi europei

Voluti per “controbilanciare” quelli imposti da Trump (del 25% su acciaio e alluminio), i dazi europei verranno applicati a partire dal primo aprile su molti merci statunitensi per un valore totale fino a 26 miliardi euro. Qualcosa di molto simile a quanto visto durante il precedente mandato di Trump. In pratica, dal 1 aprile verrà infatti lasciata scadere la sospensione delle contromisure adottate nel 2018 e nel 2020 durante la prima guerra commerciale con Trump.

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