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Dakar 2019: Nicola Dutto, il primo pilota paraplegico in gara nelle moto

Ormai è questione di ore e tutti gli iscritti alla Dakar 2019 sono arrivati a Lima, dove la competizione partirà il 6 gennaio con un percorso che si svilupperà interamente in Perù. Una sfida dura e straordinaria in particolar modo per Nicola Dutto, il primo pilota paraplegico in gara nella categoria moto
Qui si fa la storia
L’aveva detto fin da subito Marc Coma: “Chi termina il Merzouga è pronto per la Dakar”. L'ex direttore sportivo e cinque volte vincitore della storica competizione, durante l’Afriquia Merzouga Rally 2017 ha avuto un ruolo decisivo nel condividere con i piloti tutta la sua sconfinata conoscenza in termini di tecnica di guida, strategia di gara e navigazione GPS e, nel corso del rally africano, ha monitorato da vicino i concorrenti. Ebbene, tra chi ha tagliato il traguardo c’era anche Nicola Dutto, il cui obiettivo era proprio presentarsi ai nastri di partenza della gara sudamericana.
In vista della Dakar Nicola si stava preparando da tempo. Intenzionato inizialmente a partecipare all’edizione 2018, il cuneese ha dovuto rimandare l’avventura di un anno per problemi di salute, ma ora finalmente ci siamo. La passione per la moto lo accompagna da quando aveva 22 anni e non è mai stata messa in dubbio neanche quando, nel 2010, un incidente gli ha fatto perdere l’uso delle gambe, senza comunque portargli via la vita per cui ha sempre combattuto con passione: quella della polvere e del fango delle corse.
Il campione di motociclismo – che si è distinto dal 2004 al 2009 per due vittorie a livello europeo nella categoria Baja, oltre che per due titoli italiani – grazie ad alcune modifiche alla sua moto nel 2012 è risalito in sella alla KTM, ottenendo grandiosi risultati in diverse competizioni. Dutto in questo momento si trova in Perù per affrontare la sfida più difficile: sarà il primo pilota paraplegico, infatti, a partecipare nella categoria moto e, dopo un anno di duro allenamento e preparazione, ora ha di fronte a sé 5.000 chilometri, di cui il 70 per cento su sabbia e dune, suddivisi in 10 tappe.
Sono sereno – ha commentato Dutto a pochi giorni dalla partenza – so che sarà una gara dura ma se sono qui è perché ho dimostrato di potercela fare e di essere pronto a correre. Mi accompagnano i miei tre fratelli, tre ghost riders che mi sostengono, e valuteremo la Dakar giorno per giorno, affrontando una sfida alla volta per arrivare alla fine il 17 gennaio. Un unico obiettivo dunque, quello di concludere il percorso, ma anche di vivere un’avventura affascinante al limite delle capacità umane, in cui Nicola potrà nuovamente sfoderare le sue indiscutibili competenze di pilota e navigatore, ma anche di persona tenace, risoluta e forte.
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