Dakar 2019, il fenomeno side-by-side
Anello di congiunzione tra moto e auto, la categoria side-by-side ha stabilito un nuovo record con il triplo di partecipanti rispetto al 2018. Il merito, in parte, è dovuto a Can-Am, che sta intensificando gli sforzi per mantenere il dominio su Polaris e Yamaha. La lotta per il primo posto sarà delle più aperte grazie alla presenza di stelle di tutti i livelli: Ignacio Casale, Sergey Karjakin, Francisco Chaleco López, Gerard Farrés, Casey Currie e Éric Abel sono tra i piloti che potrebbero ottenere grandi risultati in SxS
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Off-Road
Un trend in crescita
Il fenomeno side-by-side è definitivamente esploso. È passato un decennio da quando i piccoli buggy con cilindrata ridotta hanno fatto il loro debutto alla Dakar e, da allora, il caso è cresciuto in maniera considerevole, attirando sempre più piloti ed equipaggi grazie ad affidabilità e prestazioni in costante miglioramento.
I 33 veicoli che partiranno da Lima per la quarantunesima edizione del rally più seguito al mondo rappresentano un salto qualitativo per la classe, ufficialmente riconosciuta dal regolamento due anni fa. Al momento la leadership è in mano al Brasile, imbattuto in questa categoria per merito delle vittorie di Leandro Torres nel 2017 e Reinaldo Varela lo scorso gennaio, che dovranno però vedersela con nuovi sfidanti che potrebbero compromettere il ritmo carioca nei deserti del Perù.
Il prossimo 6 gennaio diversi fuoriclasse della Dakar passeranno ai side-by-side – come i due piloti di quad Ignacio Casale, vincitore nel 2014 e 2018, e Sergey Karjakin, primo nel 2017 – e altrettanti motociclisti saliti sul podio negli scorsi anni: Gerard Farrés, terzo nel 2017, e Francisco Chaleco López, uno dei più grandi piloti cileni ed erede della tradizione dakariana di Carlo de Gavardo, che torna dopo cinque edizioni: “La mia ultima Dakar risale al 2014 e, anche se ho sempre pensato di tornare, solo ora ci sono le condizioni per farlo. Corro da poco più di un anno con il SxS nel Cross-Country Rallies Championship e lo ritengo un mezzo ideale per un terreno come le dune” spiega Chaleco, due volte medaglia di bronzo in Sud America, nel 2010 e 2013.
La squadra Can-Am ha arruolato anche il fenomeno californiano Casey Currie, alla sua prima esperienza alla Dakar, dove tenterà di spodestare Varela su un Maverick X3 preparato da South Racing. La sua partecipazione sarà di certo una delle più seguite: Currie, infatti, è uno che vive di motorsport e ha deciso di correre il rally sudamericano influenzato da Robby Gordon, suo modello da sempre e oggi rivale. Nonostante sia un rookie, Casey ha già un’ottima dimestichezza nelle dune e lo ha dimostrato quest’anno proprio su un Maverick, vincendo il Desafío Inca.
Il team Xtreme Plus Polaris, invece, affronterà i rivali con il francese Éric Abel come outsider credibile alla luce del suo curriculum (in cui compaiono, al Merzouga Rally, un primo posto nel 2013 e la vittoria del Dakar Challenge nel 2018), nonché Ronald Basso, di ritorno dopo una serie di gare nella categoria auto.
Oltre al caposquadra Ignacio Casale, Yamaha farà affidamento sul peruviano Alexis Hernández, altro veterano della categoria quad, e a due equipaggi femminili: Camelia Liparoti (nella classe UTV Open) e Annett Fisher gareggeranno, rispettivamente, insieme alle mogli di due campioni della Dakar: la motociclista compagna di Nani Roma Rosa Romero e Andrea Mayer, partner di Monsieur Dakar, aka Stéphane Peterhansel, quindicesima con una Mitsubishi 15 anni fa.
Il fenomeno side-by-side è definitivamente esploso. È passato un decennio da quando i piccoli buggy con cilindrata ridotta hanno fatto il loro debutto alla Dakar e, da allora, il caso è cresciuto in maniera considerevole, attirando sempre più piloti ed equipaggi grazie ad affidabilità e prestazioni in costante miglioramento.
I 33 veicoli che partiranno da Lima per la quarantunesima edizione del rally più seguito al mondo rappresentano un salto qualitativo per la classe, ufficialmente riconosciuta dal regolamento due anni fa. Al momento la leadership è in mano al Brasile, imbattuto in questa categoria per merito delle vittorie di Leandro Torres nel 2017 e Reinaldo Varela lo scorso gennaio, che dovranno però vedersela con nuovi sfidanti che potrebbero compromettere il ritmo carioca nei deserti del Perù.
Il prossimo 6 gennaio diversi fuoriclasse della Dakar passeranno ai side-by-side – come i due piloti di quad Ignacio Casale, vincitore nel 2014 e 2018, e Sergey Karjakin, primo nel 2017 – e altrettanti motociclisti saliti sul podio negli scorsi anni: Gerard Farrés, terzo nel 2017, e Francisco Chaleco López, uno dei più grandi piloti cileni ed erede della tradizione dakariana di Carlo de Gavardo, che torna dopo cinque edizioni: “La mia ultima Dakar risale al 2014 e, anche se ho sempre pensato di tornare, solo ora ci sono le condizioni per farlo. Corro da poco più di un anno con il SxS nel Cross-Country Rallies Championship e lo ritengo un mezzo ideale per un terreno come le dune” spiega Chaleco, due volte medaglia di bronzo in Sud America, nel 2010 e 2013.
La squadra Can-Am ha arruolato anche il fenomeno californiano Casey Currie, alla sua prima esperienza alla Dakar, dove tenterà di spodestare Varela su un Maverick X3 preparato da South Racing. La sua partecipazione sarà di certo una delle più seguite: Currie, infatti, è uno che vive di motorsport e ha deciso di correre il rally sudamericano influenzato da Robby Gordon, suo modello da sempre e oggi rivale. Nonostante sia un rookie, Casey ha già un’ottima dimestichezza nelle dune e lo ha dimostrato quest’anno proprio su un Maverick, vincendo il Desafío Inca.
Il team Xtreme Plus Polaris, invece, affronterà i rivali con il francese Éric Abel come outsider credibile alla luce del suo curriculum (in cui compaiono, al Merzouga Rally, un primo posto nel 2013 e la vittoria del Dakar Challenge nel 2018), nonché Ronald Basso, di ritorno dopo una serie di gare nella categoria auto.
Oltre al caposquadra Ignacio Casale, Yamaha farà affidamento sul peruviano Alexis Hernández, altro veterano della categoria quad, e a due equipaggi femminili: Camelia Liparoti (nella classe UTV Open) e Annett Fisher gareggeranno, rispettivamente, insieme alle mogli di due campioni della Dakar: la motociclista compagna di Nani Roma Rosa Romero e Andrea Mayer, partner di Monsieur Dakar, aka Stéphane Peterhansel, quindicesima con una Mitsubishi 15 anni fa.
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