Salta al contenuto principale

Dakar 2018, tappa 10: gara finita per Van Beveren, Walkner prende il comando

La Dakar 2018 continua a sorprendere con costanti colpi di scena e, nelle moto, la decima tappa è stata probabilmente decisiva. Esce di scena il leader della classifica generale Van Beveren su Yamaha per un incidente e prende il comando la KTM di Walkner. Gara finita, purtroppo, anche per il nostro Alessandro Butturi, che si è fratturato una costola
Una tappa decisiva
Dopo la cancellazione della nona tappa della Dakar 2018, il primo giorno di gara in Argentina si è rivelato difficile per tutti i concorrenti. Un trasferimento di 424 chilometri ha portato i piloti all'inizio della prova speciale, un tracciato lungo 373 chilometri che si snodava tra le dune e i letti dei fiumi della regione Catamarca, che i competitors hanno affrontato prima di arrivare nel bivacco della città di Belén.
Come previsto, non è stato il caldo intenso a rivelarsi il nemico numero uno dei concorrenti, ma la navigazione. Matthias Walkner su KTM ha percorso con successo la tappa fino al traguardo, aggiudicandosi così la vittoria durante la decima giornata di questa intensa e imprevedibile 40ª edizione del rally sudamericano. Dopo la performance di ieri, l'austriaco ora conduce anche la classifica generale provvisoria con un considerevole vantaggio di 39 minuti e 42 secondi rispetto al secondo, Joan Barreda su Honda che sta guadagnando posizioni, e di 41 minuti e 23 secondi dall’altra Honda di Kevin Benavides.
«Che giornata!» confessa Walkner. «È stata una tappa veramente dura, non solo per il caldo, ma anche per la navigazione. Oggi sapevo quanto sarebbe stato importante fare un buon tempo e concentrarmi sulla ricerca di ogni waypoint con successo. È meglio spendere qualche secondo per sistemare le cose piuttosto che andare avanti, sprecando molto più tempo dopo essersi persi. Quando le tracce dei piloti davanti a me sono scomparse mi sono un po’ preoccupato di aver commesso un errore, ma ho continuato e mi sono fidato di me stesso. È stato un grande sollievo vedere il waypoint convalidato e raggiungere il traguardo. È sempre bello vincere una tappa, ma non quando uno dei tuoi avversari ha un incidente. Spero che Adrien Van Beveren stia bene. Domani ci aspetta una tappa difficile, quindi proverò nuovamente a non commettere errori».
Van Beveren, infatti, fino a ieri leader assoluto della classifica generale provvisoria, è stato costretto a ritirarsi dopo un incidente avvenuto pochi chilometri prima del termine della speciale. Soccorso prontamente dall’elicottero, il francese è stato trasportato al vicino ospedale. Gara finita anche per il nostro Alessandro Botturi su Yamaha, caduto anche lui per una roccia nascosta sotto la sabbia quando mancavano 18 chilometri al traguardo, che gli ha procurato la fattura ad una costola: «Mi dispiace tantissimo perché ero partito con l’obiettivo di arrivare alla fine e ho sempre corso nella top 20 senza prendere troppi rischi. Mi ha tradito una pietra nascosta sotto la sabbia, quando già pregustavo l’arrivo dopo aver guidato ben 13 ore. Sono letteralmente volato. Non ho mai perso conoscenza, ma l’impatto è stato talmente violento che sono rimasto senza fiato per un bel po’. Il primo pilota ad arrivare sul posto è stato Rodney Faggotter (Yamaha). Nonostante il dolore avrei voluto ripartire con lui, ma la ruota era diventata ovale e i raggi erano letteralmente esplosi. Mai visto una cosa simile. Dopo poco è arrivato l’elicottero e mi ha soccorso proprio Etienne Lavigne. Ho dolore ovunque, ma la delusione è più grande. La Dakar mi ha dato tanto, soprattutto il primo anno quando ho chiuso 8° della generale e miglior rookie. Dal 2013 la gara sembra stregata per me. Quell’anno sono caduto quando ero 5° alla tappa 13. Per un motivo o un altro non sono più riuscito a finire. Quest’anno mancavano solo quattro tappe, meritavo di arrivare al traguardo. Adesso non so se troverò ancora la forza per alzarmi ogni giorno e allenarmi per questa corsa che amo tantissimo» racconta amareggiato Botturi.
Continua la gara per Jacopo Cerutti su Husqvarna, il più veloce degli italiani, 21°, seguito dal rookie Maurizio Gerini del Team Solaris che continua la sua corsa con un ottimo ritmo, 22°. 38° Alessandro Ruoso. Più indietro l'altro pilota del Team Solaris, il ligure Fausto Vignola, 49° e Livio Metelli 55º. «Dura, dura, dura, dura. 12 ore di moto mangiando solo tre barrette. Sono esausto! Una giornata eterna, che sembrava non finire mai!» ha commentato Cerutti.
Domani si terrà la seconda tappa marathon. La giornata inizierà a Bélen con destinazione Fiambalá. I piloti ancora una volta non potranno usufruire di alcuna assistenza meccanica esterna una volta che le moto arriveranno al parco chiuso e solo loro potranno lavorare sui loro mezzi. L’11ª tappa sarà caratterizzata da 280 chilometri di speciale e di 485 chilometri di trasferimento.
Classifica generale dopo tappa 10: 1. Walkner (KTM) 32.21’03’’ - 2. Barreda (Honda) +39’42’’ - 3. Benavides (Honda) +41’23’’ - 4. Farres Guell (KTM) +47’46’’ - 5. Price (KTM) +50’18’’ - 6. Meo (KTM) +01.03’35’’ - 7. Brabec (Honda) +01.21’37’’ - 8. Svitko (KTM) +01.25’09’’ - 9. Quintanilla (Husqvarna) +01.30’24’’ - 10. Aubert (Gas Gas) +01.40’57’’
Leggi altro su:
Aggiungi un commento