Dakar 2017, Honda punta alla vittoria: “Siamo pronti per l'appuntamento dell'anno”
Dakar news - Per la nuova sfida della Dakar, Honda ha puntato tutto su Joan Barreda che la responsabilità di portare la casa di Tokyo alla vittoria. L'impegno di HRC è stato grande, la moto ha già percorso 30.0000 chilometri e il vice presidente Shuhei Nakamoto ha ammesso: "Il progetto Dakar è secondo per importanza solo alla MotoGP"
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"Non è detto che vinca il più veloce"
Tra pochi giorni inizierà la Dakar, un'edizione che Honda vuole assolutamente vincere. Il vice presidente HRC Shuhei Nakamoto lo ha detto chiaramente alla Gazzetta dello Sport: “ll progetto Dakar è secondo per importanza solo alla MotoGP, per questo nel corso del 2016 il team ha svolto un intenso programma di test”. La Honda CRF 450 Rally ha già percorso 30mila chilometri per garantire il livello di affidabilità che è mancato nelle ultime due Dakar. La casa di Tokyo, che prima ancora di partire ha perso un pilota Kevin Benavides per un infortunio, punta a vincere con Joan Barreda e i compagni di squadra Paulo Goncalves, Ricky Brabec e Michael Metge. Il team manager Roberto Boasso ha raccontato: “Siamo molto dispiaciuti per l’infortunio di Benavides, perché è un pilota forte e un potenziale vincitore. Abbiamo deciso di non sostituirlo. Sono molto fiducioso per quanto riguarda il resto della squadra, abbiamo lavorato bene e siamo pronti per l’appuntamento dell’anno. Sarà una corsa diversa dalle passate edizioni, dove conterà la costanza e la navigazione. Non è detto che vinca il più veloce. Price parte favorito, ma sono una decina i top riders in lotta per la vittoria”. Con un obiettivo così ambizioso sono stati fatti diversi interventi sulla moto: “A livello di ciclistica abbiamo lavorato sulle sospensioni e sul bilanciamento generale. Quindi sul link, sul forcellone per avere una maggiore stabilità. Il motore, è stato affinato nei dettagli, ma niente di stravolgente. Ci siamo concentrati invece sull’affidabilità con un serrato programma di test effettuati in gara. Abbiamo iniziato ad Aprile con la Ruta 40 in Argentina, abbiamo trascorso un mese nel deserto del Mojave in California con Barreda e Metge, poi l’Atacama Rally in Cile, e ancora il Grand China Rally, il Merzouga Rally, Vegas-Rino ed il Rally del Marocco. Per quanto riguarda l'elettronica si può dire che è una sorellina della moto che corre in MotoGP! Non possiamo fare un passo indietro perché bisogna ricordare che le corse sono anche un banco di prova per Honda per sviluppare le nuove tecnologie”. Infine ha parlato degli ordini di scuderia: “Non ce ne saranno, ma l’unione, Barreda, Goncalves e Brabec faranno la loro gara, mentre Metge è il portatore d’acqua di Joan".
Tra pochi giorni inizierà la Dakar, un'edizione che Honda vuole assolutamente vincere. Il vice presidente HRC Shuhei Nakamoto lo ha detto chiaramente alla Gazzetta dello Sport: “ll progetto Dakar è secondo per importanza solo alla MotoGP, per questo nel corso del 2016 il team ha svolto un intenso programma di test”. La Honda CRF 450 Rally ha già percorso 30mila chilometri per garantire il livello di affidabilità che è mancato nelle ultime due Dakar. La casa di Tokyo, che prima ancora di partire ha perso un pilota Kevin Benavides per un infortunio, punta a vincere con Joan Barreda e i compagni di squadra Paulo Goncalves, Ricky Brabec e Michael Metge. Il team manager Roberto Boasso ha raccontato: “Siamo molto dispiaciuti per l’infortunio di Benavides, perché è un pilota forte e un potenziale vincitore. Abbiamo deciso di non sostituirlo. Sono molto fiducioso per quanto riguarda il resto della squadra, abbiamo lavorato bene e siamo pronti per l’appuntamento dell’anno. Sarà una corsa diversa dalle passate edizioni, dove conterà la costanza e la navigazione. Non è detto che vinca il più veloce. Price parte favorito, ma sono una decina i top riders in lotta per la vittoria”. Con un obiettivo così ambizioso sono stati fatti diversi interventi sulla moto: “A livello di ciclistica abbiamo lavorato sulle sospensioni e sul bilanciamento generale. Quindi sul link, sul forcellone per avere una maggiore stabilità. Il motore, è stato affinato nei dettagli, ma niente di stravolgente. Ci siamo concentrati invece sull’affidabilità con un serrato programma di test effettuati in gara. Abbiamo iniziato ad Aprile con la Ruta 40 in Argentina, abbiamo trascorso un mese nel deserto del Mojave in California con Barreda e Metge, poi l’Atacama Rally in Cile, e ancora il Grand China Rally, il Merzouga Rally, Vegas-Rino ed il Rally del Marocco. Per quanto riguarda l'elettronica si può dire che è una sorellina della moto che corre in MotoGP! Non possiamo fare un passo indietro perché bisogna ricordare che le corse sono anche un banco di prova per Honda per sviluppare le nuove tecnologie”. Infine ha parlato degli ordini di scuderia: “Non ce ne saranno, ma l’unione, Barreda, Goncalves e Brabec faranno la loro gara, mentre Metge è il portatore d’acqua di Joan".
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