Dakar 2015, Coma: “Attaccherò ogni giorno”
Dakar news – Finalmente Marc Coma ha vinto la prima speciale di questa edizione. Nella quinta tappa lo spagnolo di KTM ha tagliato per primo il traguardo riuscendo a non farsi distrarre dalla temuta sabbia cilena e anticipando Joan Barreda di due minuti. Coma vuole ottenere la sua quinta Dakar in carriera e ne è convinto: “Tutto è ancora possibile”
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Off-Road
Iniezione di fiducia
La quinta tappa è la prima che nella Dakar 2015 porta il nome di Marc Coma. Lo spagnolo è stato il leader dei 458 km di speciale e con questa zampata ha ricordato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che per la vittoria finale ci sarà da fare i conti anche con lui. Coma, pilota KTM, ha affermato: “È stata una tappa lunga e molto dura, c'era molto fesh-fesh (sabbia finissima, ndr) e in mezzo c'erano molte pietre nascoste. Ho preso la testa della corsa all'altezza del chilometro 30 e i restanti 430 km che mi mancavano li ho percorsi davanti, provando a mantenere un buon ritmo e senza assumermi troppi rischi. Cambiare la situazione ci può costare molto ma non smetteremo di provarci. Rimane ancora molta Dakar davanti a noi, per esempio due tappe Marathon. Tutto è ancora possibile. La mia intenzione è quella di attaccare ogni giorno. È evidente che Joan Barreda sta disputando una grande gara, che non mi sorprende vista l'esperienza che ha accumulato. Ad ogni modo non gli renderò la vita facile, dovrà sudare molto, questo è quello che spero”. La dichiarazione di guerra è stata chiaramente lanciata e a separarli in classifica sono solo 10 minuti che Barreda ha di vantaggio. Le tappe che restano da disputare sono ancora sette e il distacco tra i due pretendenti fa propendere per un finale serratissimo.
La quinta tappa è la prima che nella Dakar 2015 porta il nome di Marc Coma. Lo spagnolo è stato il leader dei 458 km di speciale e con questa zampata ha ricordato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che per la vittoria finale ci sarà da fare i conti anche con lui. Coma, pilota KTM, ha affermato: “È stata una tappa lunga e molto dura, c'era molto fesh-fesh (sabbia finissima, ndr) e in mezzo c'erano molte pietre nascoste. Ho preso la testa della corsa all'altezza del chilometro 30 e i restanti 430 km che mi mancavano li ho percorsi davanti, provando a mantenere un buon ritmo e senza assumermi troppi rischi. Cambiare la situazione ci può costare molto ma non smetteremo di provarci. Rimane ancora molta Dakar davanti a noi, per esempio due tappe Marathon. Tutto è ancora possibile. La mia intenzione è quella di attaccare ogni giorno. È evidente che Joan Barreda sta disputando una grande gara, che non mi sorprende vista l'esperienza che ha accumulato. Ad ogni modo non gli renderò la vita facile, dovrà sudare molto, questo è quello che spero”. La dichiarazione di guerra è stata chiaramente lanciata e a separarli in classifica sono solo 10 minuti che Barreda ha di vantaggio. Le tappe che restano da disputare sono ancora sette e il distacco tra i due pretendenti fa propendere per un finale serratissimo.
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