Dakar 2015 ottava tappa, Barreda: “Galleggiavamo sull'acqua"
Dakar news – Le speranze di vittoria di Barreda sono finite ieri con l'ottava tappa: lo spagnolo è arrivato al bivacco trainato dal suo compagno Jeremias Israel Esquerre, passando così dalla posizione di leader in classifica alla ventiquattresima piazza. Lo spagnolo è amareggiato e accusa l'organizzazione di aver fatto svolgere una tappa che non doveva neanche partire
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Barreda è fuori
Joan Barreda ieri ha perso la possibilità di vincere questa Dakar, lo spagnolo ha puntato il dito contro l'organizzazione che ha permesso di disputare l'ottava tappa nonostante le condizioni "impossibili". Il freddo e la pioggia infatti hanno messo in crisi i piloti e la pista salata del lago Uyuni ha fatto il resto, provocando una lunga serie di avarie meccaniche. Barreda è arrivato al bivacco trainato dal compagno Jeremias Israel Esquerre, con un ora e mezza dal vincitore e compromettendo la sua gara. Lo spagnolo ora è in ventiquattresima posizione ed è piuttosto amareggiato: “Alla fine è stato un danno collaterale a fermarmi, la disgrazia è il percorso che ci hanno fatto affrontare: abbiamo corso in mezzo a un mare. È stato fuori luogo. Tutto il lavoro che avevamo fatto si è vaporizzato per una decisione sbagliata. Non riuscivo a vedere nulla, la visibilità era pari a zero e in più galleggiavamo sull'acqua. Ci hanno detto di iniziare la gara comunque e il risultato è che la mia Dakar è finita". Lo spagnolo, leader fino alla settima tappa con sei minuti di vantaggio su Marc Coma, ora potrà solo puntare a qualche successo di tappa.
Joan Barreda ieri ha perso la possibilità di vincere questa Dakar, lo spagnolo ha puntato il dito contro l'organizzazione che ha permesso di disputare l'ottava tappa nonostante le condizioni "impossibili". Il freddo e la pioggia infatti hanno messo in crisi i piloti e la pista salata del lago Uyuni ha fatto il resto, provocando una lunga serie di avarie meccaniche. Barreda è arrivato al bivacco trainato dal compagno Jeremias Israel Esquerre, con un ora e mezza dal vincitore e compromettendo la sua gara. Lo spagnolo ora è in ventiquattresima posizione ed è piuttosto amareggiato: “Alla fine è stato un danno collaterale a fermarmi, la disgrazia è il percorso che ci hanno fatto affrontare: abbiamo corso in mezzo a un mare. È stato fuori luogo. Tutto il lavoro che avevamo fatto si è vaporizzato per una decisione sbagliata. Non riuscivo a vedere nulla, la visibilità era pari a zero e in più galleggiavamo sull'acqua. Ci hanno detto di iniziare la gara comunque e il risultato è che la mia Dakar è finita". Lo spagnolo, leader fino alla settima tappa con sei minuti di vantaggio su Marc Coma, ora potrà solo puntare a qualche successo di tappa.
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