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Da Modena a Monaco in autostrada con l'idrogeno

Con l'apertura del primo distributore idrogeno a Bolzano si avvia il “Corridoio Verde”, il progetto per creare una rete di stazioni che consenta di viaggiare dall'Emilia alla Baviera in autostrda. In Italia previste altre quattro stazioni di rifornimento lungo l'A22
Tempi di realizzazione lunghi
L'era dell'idrogeno in Italia parte da Bolzano dove Istituto per innovazioni tecnologiche (IIT) ha inaugurato la prima stazione di rifornimento nazionale del “Corridoio Verde”, il progetto europeo per realizzare una rete di distributori lungo l'asse autostradale che collega Carpi (MO) a Monaco di Baviera. Un piano che negli anni si dovrebbe estendere fino a Berlino a Nord e a Palermo a Sud, nonché ramificarsi tramite il collegamento con le altre infrastrutture continentali, come la Scandinavian Hydrogen Highway Partnership che coinvolge Danimarca, Svezia e Norvegia o l'H2 Mobility in Germania. Con l'apertura in Alto Adige, dunque, inizia formalmente l'era della “aria infiammabile” nella Penisola di quella che in molti ritengono il futuro della mobilità e che potrebbe dare impulso alla produzione di serie dei prototipi a due ruote a idrogeno, come quelli di Suzuki o dell'indiana Hero. Al momento l'impianto di Bolzano prevede due erogatori da 350 bar e uno da 700 bar e un impianto per produrre e stoccare 350 kg di idrogeno, sufficienti per fare il “pieno” di una decina di autobus e una sessantina di auto. Il potenziale della struttura, però, è più alto e consentirebbe di rifornire a pieno regime 15 bus, 50 veicoli a idrometano (miscela di idrogeno e metano) e 1.080 vetture con un risparmio teorico di 650.000 litri di benzina, 550.000 litri di gasolio e 1.600 tonnellate di CO2/anno. Da notare che la produzione avviene tramite elettrolisi dell'acqua con corrente proveniente dalle centrali idroelettriche locali, quindi teoricamente senza rilascio di CO2 nell'aria permettendo di rendere effettivamente a zero emissioni l'intero ciclo dei veicoli H2. Progetti analoghi nel tratto italiano del “Corridoio Verde” sono pianificati lungo l'Autostrada A22 a Carpi (MO), Verona, Trento e Brennero in modo da avere un erogatore ogni 70-80 kg. Unica differenza riguarda la tecnologia utilizzata per generare l'energia per l'elettrolisi, da biomasse nelle prime due stazioni e da fotovoltaico ed eolico nelle altre. Un asse lungo il quale dovrebbero sorgere altri 22 distributori satellite lungo le valli altoatesine per consentire di viaggiare ad H2 in tutta la regione. Il problema sono i tempi lungi di realizzazione a causa di burocrazia e alti costi per la costruzione delle infrastrutture che rendono improbabile l'apertura del secondo centro di produzione, e quindi del distributore, prima del 2017.
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