Crisi KTM: tutta colpa di e-bike e MV Agusta?
La difficile situazione finanziaria di KTM sarebbe almeno in parte da imputare a due mosse strategiche del tutto fallimentari: gli investimenti nelle e-bike e l’acquisizione di MV Agusta
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La crisi di KTM
Come già vi raccontavamo qui, la casa austriaca sta affrontando richieste di credito per circa 2,18 miliardi di euro, ai quali si sommano quelle avanzate dai dipendenti per ulteriori 12,71 milioni. Nel frattempo, la produzione nello stabilimento di Mattighofen è stata sospesa – con la ripresa prevista solo per il 17 marzo – e, a causa dei licenziamenti e delle dimissioni volontarie, il numero di dipendenti si è ridotto sensibilmente, passando da 2.477 a 1.991.
La “responsabilità” delle e-bike: un buco da 400 milioni
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Una crisi di enorme portata, dovuta, a quanto pare, anche se non sopratutto al comparto bici e all’acquisizione di MV Agusta. Secondo quanto riportato dalla "Kleine Zeitung", il ramo dedicato alle biciclette a pedalata assistita, che include i marchi Husqvarna, Felt e GasGas, si sarebbe rivelato un investimento tutt’altro che redditizio: la strategia, che mirava a entrare in un mercato in crescita e sicuramente promettente, ha causato perdite per circa 400 milioni di euro negli ultimi due anni, generando un enorme deflusso di liquidità.
Il ruolo di MV Agusta
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Come accennato sopra, il comparto e-bike non parrebbe però l’unico indicato come “responsabile” della crisi. Un altro duro colpo sarebbe infatti arrivato proprio dall’acquisizione di MV Agusta, finalizzata nel 2022 (la storia in realtà è più lunga e complessa, ve ne parlavamo qui). Durante l'assemblea generale straordinaria del 27 gennaio 2025, il CEO Gottfried Neumeister ha infatti stimato, per l’acquisizione del marchio di Schiranna, un’esborso di cassa di ulteriori 200 milioni di euro. Anche in questo caso, un investimento tutt’altro che redditizio, con MV scaricata poche settimane fa, perché giudicata “non più strategica” e tornata nelle mani di Sardarov.
Le dimissioni di Stefan Pierer
In tutto questo, non sono certo mancate le critiche a Stefan Pierer, accusato di cattiva gestione e dimessosi pochi giorni fa, con passaggio del testimone a Gottfried Neumeister, ora Ceo di Pierer Mobility AG e KTM AG.