Crisi KTM: niente stipendi da novembre. Ci penserà il fondo per l’insolvenza?
Cosa metteranno quest’anno sotto l’albero i dipendenti KTM? Un bel niente visto che stipendi e bonus non saranno erogati prima della fine delle festività. I sindacati austriaci si appellano al fondo per l’insolvenza
Buon Natale!
Nonostante quanto annunciato poche settimane fa dalla dirigenza, i dipendenti di KTM si vedranno accreditati stipendi e bonus natalizi solo alla fine del mese, cioè al termine delle festività. A riportarlo sono diverse fonti, tra cui i quotidiani austriaci Kronen Zeitung e Vienna Online, che non chiariscono però se questa situazione riguarda i dipendenti di tutto il gruppo o soltanto quelli impiegati presso lo stabilimento di Mattighofen. In ogni caso, la retromarcia ha, com’era facile intuire, suscitato l'indignazione di Wolfgang Gerstmayer, direttore generale del sindacato GPA in Austria: “Pierer s’era presentato come il salvatore dei suoi dipendenti - ha detto Gerstmayer - promettendo di pagare gli stipendi di dicembre nonostante non fosse stato in grado di onorare nemmeno quelli di novembre. L’incertezza che i dipendenti KTM stanno vivendo in queste settimane - ha sottolineato Gerstmayer - è catastrofica”.
Ci penserà il fondo per l’insolvenza
Per mettere una pezza, anche se temporanea, e coprire i mancati pagamenti dovuti al personale dovrebbe esserci il fondo per l’insolvenza, coi sindacati GPA e Pro-GE che, proprio in queste ore, hanno detto di essere al lavoro per agevolarne l’accesso il prima possibile: “Adesso i dipendenti stanno pagando il prezzo di decisioni manageriali evidentemente sbagliate”, si legge nella nota congiunta diffusa dalle sigle. “Sarà necessario indagare su come si sia potuta verificare una situazione così drammatica e chi ne sia responsabile. Faremo tutto il possibile per garantire che i lavoratori ricevano rapidamente quanto spetta loro dal fondo di insolvenza, sostenendoli in questi giorni e settimane difficili.”
La crisi di KTM
A fine novembre, ve ne parlavamo qui, KTM fatto richiesta al tribunale di avviare la procedura di ristrutturazione in auto-amministrazione così come previsto dalla normativa austriaca. Un misura d’emergenza che dovrebbe garantire la continuità aziendale ed evitare il fallimento. L’obiettivo è giungere a un accordo con i creditori entro 90 giorni, per avviare un piano di riorganizzazione che permetta al marchio di uscire dalla crisi. Tra le misure previste ci sono la svalutazioni di beni, una profonda revisione dei costi fissi ed un’altrettanto significativa riduzione del personale, con circa 300 dipendenti a rischio licenziamento. Da ricordare anche “l’abbandono” di MV Agusta, considerata ormai solo un peso e non certo un asset strategico.