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Crisi KTM: grazie ai soldi di CFmoto e Bajaj, ok al piano di ristrutturazione

KTM riparte con il via libera al piano di ristrutturazione. Fondamentale l'aiuto ricevuto dagli investimenti strategici di CFMoto e Bajaj Auto

Soccorso da CFMoto e Bajaj Auto 

Alla fine i soldi (o almeno una parte) sono arrivati: a "salvare"gli austriaci ci penseranno gli indiani di Bajaj ed i cinesi di CFMoto che, con una bella iniezione di capitale fresco consentiranno all'azienda di risollevarsi. Ma andiamo con ordine. A pochi giorni dal voto decisivo dei creditori, quello che di fatto deciderà il futuro del gruppo Pierer Mobility, KTM ha compiuto un primo ed importante passo verso il risanamento dei conti. Il tribunale regionale di Wels ha dato infatti il via libera al piano di ristrutturazione di Pierer Industrie AG, segnando un momento cruciale per il gruppo austriaco. Il voto finale dei creditori, previsto per il 25 febbraio, determinerà se KTM avrà ancora un futuro e con quali prospettive, ma intanto il primo “mattone” necessario alla lunga e difficoltosa ricostruzione è stato posizionato.  

Dopo essersi ritrovata con oltre 2 miliardi di euro di debiti e aver dovuto avviare la procedura di auto-amministrazione alla fine dello scorso anno, la casa di Mattighofen punta ora a ripagare quel famoso 30% del totale entro maggio. Inizialmente, il piano prevedeva una restituzione dilazionata su due anni, ma l’iniezione di capitale – circa 900 milioni di euro provenienti da oltre 20 investitori, tra cui proprio CFMoto e, già “sospettato” nelle scorse settimane, il colosso indiano Bajaj Auto – ha permesso di accorciare i tempi 

La strada è ancora lunga

Un primo passo certamente incoraggiante, ma la strada è ancora lunga. Secondo quanto riportato dai media austriaci, per raggiungere la soglia minima di rimborso serviranno infatti almeno 600 milioni di euro, mentre ulteriori 150 serviranno solo per far ripartire la produzione nello stabilimento di Mattighofen, ferma ormai da settimane. Con il piano di ristrutturazione ora approvato, KTM spera di riavviare la produzione già il mese prossimo, lasciandosi alle spalle mesi difficili segnati tanto dalla sospensione delle attività quanto dalla serie di tagli sia ai dipendenti che ai vertici aziendali. In ogni caso tutto dipenderà dal voto del 25 febbraio, quando finalmente si capirà come vogliono effettivamente procedere i creditori. 

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