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Così Pininfarina immagina la moto col buco

L’obiettivo del lavoro è integrare il sistema di condotto aerodinamico interno, brevettato dall’inglese White Motorcycle Concepts, in una moto da strada

Già nel 2021 l’engineering britannica White Motorcycle Concepts era balzata agli onori della cronaca per la presentazione della WMC250EV, una motocicletta progettata con criteri rivoluzionari con l’obiettivo di battere il record di velocità terrestre per motociclette elettriche. Era caratterizzata da un enorme condotto che incanalava l’aria della corsa al centro della moto, riducendo sensibilmente l’area frontale e il coefficiente di resistenza aerodinamica. Fattori che in questo modo scendevano ai livelli dei “siluri” da record con posizione di guida da fachiro, mentre qui il pilota restava in un assetto molto più convenzionale. Era un progetto molto serio, seguito da alcuni veicoli a tre ruote di produzione realizzati sulla base del Tricity Yamaha ma dotati di un propulsore ibrido e con la stessa filosofia progettuale, e più di recente da una collaborazione con Zero per creare il prototipo SR/S, anch’esso con il condotto aerodinamico che ha ridotto del 10% la resistenza all’avanzamento.

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Questo è il prototipo sviluppato White Motorcycle Concepts per battere il record di velocità delle moto elettriche

Ora ci pensa Pininfarina

Gli ingegneri britannici sono estremamente convinti della loro soluzione ed ora hanno avviato una collaborazione con Pininfarina, il marchio di design al quale si devono decine delle auto più famose e più costose al mondo, designer di riferimento Ferrari che dispone di una propria galleria del vento nella quale negli anni ‘70 venne studiata anche l’aerodinamica della BMW R 100 RS, la prima moto di serie con carenatura completa. L’obiettivo del lavoro con White Motorcycle Concepts è esplorare le possibilità del condotto aerodinamico interno brevettato dagli inglesi e integrarlo nel disegno di una nuova carrozzeria da strada.

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In questo prototipo quattro prese d’aria “aggirano” forcella e cannotto di sterzo per poi riunirsi in un unico condotto che esce sopra la ruota posteriore

La collaborazione è stata presentata nel corso dell’evento “Design and Performance in Motion—Shaping Two-Wheel Aerodynamics” che si è tenuto presso il quartiere generale di Pininfarina a Torino, nel corso delle celebrazioni per il 95º anniversario del marchio. Sono stati mostrati diversi schizzi prodotti dall’azienda italiana che illustrano come il condotto possa essere integrato nella silhouette di una moto stradale. Due proposte diverse nelle quali il condotto è concepito come componente strutturale, realizzato in materiali compositi, con la funzione di struttura principale del telaio. Nell’idea, i due veicoli sono spinti da “un piccolo motore a combustione interna a induzione forzata collegato a una fonte di energia elettrica”. Il primo ha le forme di una naked roadster con quattro prese d’aria che “aggirano” forcella e cannotto di sterzo per poi riunirsi in un unico condotto che esce sopra la ruota posteriore, il secondo è analogo ma in più ha un parafango anteriore che favorisce la canalizzazione dell’aria e una carenatura più ampia che si estende verso l’alto nella parte posteriore.

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Il secondo prototipo è analogo ma in più ha un parafango anteriore che favorisce la canalizzazione dell’aria e una carenatura più ampia

Le vedremo davvero?

Non è stato reso noto quali siano i termini dell’accordo. La logica porterebbe a pensare che ora si possa passare alla fase pratica, cioè allo studio in galleria del vento: la struttura include un’estensione di strada mobile e permette di modificare a distanza l’assetto di una moto in prova fino a 55°, con in sella un uomo oppure un manichino.

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