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Coronavirus, nuovo Decreto: sì a moto e bici per spostamenti "necessari"

Conte torna a parlare alla Nazione. Il nuovo Decreto estende le misure di contenimento fino almeno al 14 aprile. Confermate le limitazioni già annunciate in precedenza. Chiarimento per le due ruote: si possono usare sia la moto - ma bisogna montare in sella soli - che la bicicletta per raggiungere luogo di lavoro, farmacia e negozi di alimentari
Spostamenti in moto e in bici
Firmato dal Premier Conte, il nuovo decreto annunciato durante le scorse ore prolunga le misure restrittive almeno fino al 14 aprile.
Se noi smettessimo di rispettare le regole - ha spiegato il presidente del consiglio -  sarebbero vani tutti gli sforzi che abbiamo fatto. Dovremmo praticamente partire da capo. Quando il nostro comitato scientifico ci dirà che possiamo cominciare ad allentare la presa, riaprire gradualmente e cominciare a convivere con il virus, in quella che è la fase 2, prima della fase 3 che è l'uscita dell'emergenza e il ritorno alla normalità, lo faremo. Ma non possiamo dire che sia il 14 aprile, serve aspettare la curva epidemiologica”.
Pur con qualche leggera modifica rivolta in particolare agli atleti, ai quali viene vietata qualsiasi attività di allenamento all’interno di impianti sportivi, il decreto è fondamentalmente un prolungamento di quanto finora già annunciato. Arriva tuttavia qualche chiarimento in merito a ciò che è o non è concesso, specialmente per quanto riguarda gli spostamenti. La più rilevante, almeno per quanto ci compete, riguarda la possibilità di spostarsi in moto: lo si può fare, esattamente com’è per l’automobile (in macchina, lo ricordiamo, al massimo in due e con passeggero seduto dietro). L’importante, questo è chiaro, è salire in sella da soli e soltanto per spostamenti motivati dalle ormai più e più volte ripetute “comprovate necessità”, che si tratti di salute o di lavoro. Il giretto per godersi il vento sulla faccia non vale…
Discorso analogo per quanto riguarda le due ruote a pedali: si può utilizzare la bicicletta sia per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che vendono generi alimentari di prima necessità, ma anche per fare attività fisica all’aria aperta, purché da soli - vietatissimi i gruppi di ciclisti - e nelle vicinanze della propria abitazione. 
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