Coprifuoco, spostamenti con autocertificazione: ecco come funziona
Torna l’autocertificazione: il coprifuoco in Campania e Lombardia vieta le uscite di casa dalle 23 alle 5. Per gli spostamenti in queste fasce orarie servirà il modulo da compilare in cui si dichiarano i motivi dello spostamento (lavorativi o di urgenza) e la destinazione
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Ordine di coprifuoco
Ci risiamo: a distanza di qualche mese, torniamo purtroppo a parlare di un capitolo che, per numerose ragioni, credevamo (o forse speravamo) di aver definitivamente archiviato. L’argomento è quello relativo a spostamenti e autocertificazioni: com’era a marzo, torniamo oggi a chiederci come, quando e in che modo sarà vietato al cittadino di spostarsi liberamente per strada. Come da prassi, c’è una certa confusione, anche se una cosa pare chiara: durante il coprifuoco (per il momento attivo solo in Campania e Lombardia dalle 23 alle 5), tutti gli spostamenti dovranno essere giustificati con il modulo da compilare e fornire, in caso di controllo, alle autorità. Il cittadino è tenuto a fornire le proprie generalità e indicare il motivo dell’uscita da casa oltre le 23. Sono consentiti spostamenti solo per “comprovate esigenze”: se si tratta di motivi di lavoro si dovrà indicare il datore di lavoro e l’indirizzo, se invece si tratta di altri motivi di urgenza dovranno essere specificati la destinazione e la durata dell’uscita, senza però indicare il nominativo della persona da cui si va eventualmente per motivi di privacy.
Coprifuoco: Campania e Lombardia
Come accennato, il coprifuoco vero e proprio, inteso ciò come il divieto di uscire di casa dalle ore 23 alle ore 5 se non per i motivi comprovati, risulta attualmente un’opzione scelta soltanto dalla Lombardia e dalla Campania. In Lombardia, nel fine settimana, saranno anche chiusi i centri commerciali non alimentari e la grande distribuzione, mentre rimarranno aperti i supermercati e i negozi di generi di prima necessità. In Campania invece, le regole sono ancora più severe: oltre al coprifuoco e alla chiusura di tutti i locali nella fascia notturna, il presidente De Luca ha imposto anche per tutto il giorno “la limitazione degli spostamenti interprovinciali, se non giustificati - previa autocertificazione - da motivi di lavoro, sanitari, scolastici, socio-assistenziali, approvvigionamento di beni essenziali”.
Sarà il Ministero degli Interni a fornire le indicazioni per la compilazione del modulo da esibire alle forze dell’ordine delegate ai controlli.
Le altre regioni
Seppur più blande, chiusure e limitazioni anche il Piemonte e Liguria. Nella regione governata da Alberto Cirio i locali pubblici potranno chiudere alle 24, ma nel fine settimana scatterà la serrata dei centri commerciali. Potranno rimanere aperti soltanto alimentari e farmacie e, dal 26 ottobre, entrerà in vigore l’obbligo per le classi dalla seconda alla quinta della scuola secondaria di secondo grado di seguire per almeno il 50% dei giorni la didattica digitale a distanza. In Liguria invece didattica a distanza a metà, consentite le attività delle sale giochi dalle 5 alle 18 e chiusura di circoli e i centri culturali alle 24.
Con un’apposita nota, il Viminale ha inoltre “legittimato” i sindaci di tutte le città italiane a “disporre la chiusura al pubblico dopo le ore 21 delle strade o delle piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento”, evidenziando tuttavia “la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.
Ci risiamo: a distanza di qualche mese, torniamo purtroppo a parlare di un capitolo che, per numerose ragioni, credevamo (o forse speravamo) di aver definitivamente archiviato. L’argomento è quello relativo a spostamenti e autocertificazioni: com’era a marzo, torniamo oggi a chiederci come, quando e in che modo sarà vietato al cittadino di spostarsi liberamente per strada. Come da prassi, c’è una certa confusione, anche se una cosa pare chiara: durante il coprifuoco (per il momento attivo solo in Campania e Lombardia dalle 23 alle 5), tutti gli spostamenti dovranno essere giustificati con il modulo da compilare e fornire, in caso di controllo, alle autorità. Il cittadino è tenuto a fornire le proprie generalità e indicare il motivo dell’uscita da casa oltre le 23. Sono consentiti spostamenti solo per “comprovate esigenze”: se si tratta di motivi di lavoro si dovrà indicare il datore di lavoro e l’indirizzo, se invece si tratta di altri motivi di urgenza dovranno essere specificati la destinazione e la durata dell’uscita, senza però indicare il nominativo della persona da cui si va eventualmente per motivi di privacy.
Coprifuoco: Campania e Lombardia
Come accennato, il coprifuoco vero e proprio, inteso ciò come il divieto di uscire di casa dalle ore 23 alle ore 5 se non per i motivi comprovati, risulta attualmente un’opzione scelta soltanto dalla Lombardia e dalla Campania. In Lombardia, nel fine settimana, saranno anche chiusi i centri commerciali non alimentari e la grande distribuzione, mentre rimarranno aperti i supermercati e i negozi di generi di prima necessità. In Campania invece, le regole sono ancora più severe: oltre al coprifuoco e alla chiusura di tutti i locali nella fascia notturna, il presidente De Luca ha imposto anche per tutto il giorno “la limitazione degli spostamenti interprovinciali, se non giustificati - previa autocertificazione - da motivi di lavoro, sanitari, scolastici, socio-assistenziali, approvvigionamento di beni essenziali”.
Sarà il Ministero degli Interni a fornire le indicazioni per la compilazione del modulo da esibire alle forze dell’ordine delegate ai controlli.
Le altre regioni
Seppur più blande, chiusure e limitazioni anche il Piemonte e Liguria. Nella regione governata da Alberto Cirio i locali pubblici potranno chiudere alle 24, ma nel fine settimana scatterà la serrata dei centri commerciali. Potranno rimanere aperti soltanto alimentari e farmacie e, dal 26 ottobre, entrerà in vigore l’obbligo per le classi dalla seconda alla quinta della scuola secondaria di secondo grado di seguire per almeno il 50% dei giorni la didattica digitale a distanza. In Liguria invece didattica a distanza a metà, consentite le attività delle sale giochi dalle 5 alle 18 e chiusura di circoli e i centri culturali alle 24.
Con un’apposita nota, il Viminale ha inoltre “legittimato” i sindaci di tutte le città italiane a “disporre la chiusura al pubblico dopo le ore 21 delle strade o delle piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento”, evidenziando tuttavia “la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.
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