Comunicazione vehicle-to-vehicle: problemi negli USA
Veicoli connessi ed altri dispositivi: la rete si affolla e bisogna “liberare spazio”. Una recente sentenza emessa da una Corte d’Appello USA ha scelto di destinare ad altri usi parte dello spettro radio fino ad oggi riservato (ma mai utilizzato) ai dispositivi di comunicazione vehicle2vehicle
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Notizie dalla rete
V2V
Per anni i produttori di auto e moto hanno promesso lo sviluppo di tecnologie di comunicazione vehicle to vehicle (V2V) che consentano ai veicoli e alle infrastrutture stradali di "parlare" tra loro nel tentativo di rendere il flusso del traffico più scorrevole e, sopratutto, ridurre notevolmente le possibilità di un incidente. Per farlo, è stata loro concessa una larga fascia dello spettro radio, necessaria appunto a consentire tale comunicazione; le cose potrebbero tuttavia cambiare a seguito della recente sentenza emessa da una corte d'appello statunitense, che di fatto consentirà di destinare parte di quello spettro radio ad altri usi.
La Corte d'Appello del Circuito del Distretto di Columbia ha infatti confermato la precedente decisione della FCC di aprire la banda a 5,9 GHz a usi più ampi: semplificando, significa che i 45 MHz della banda fino ad oggi destinati alla comunicazione V2V verranno resi disponibili anche ai dispositivi senza licenza, come il Wi-Fi, lasciando alla comunicazione da veicolo a veicolo soltanto 30 MHz. ”La FCC ha assegnato quello spettro nel 1999 - ha detto il giudice - ma per i vent'anni successivi, i sistemi di trasporto intelligenti non si sono sviluppati come promesso”.
Il giudice ha sottolineato che nel 2020 nessun veicolo disponibile in commercio utilizzava la banda a 5,9 GHz per eventuali dispositivi di sicurezza mentre si sono nel frattempo viste emergere una miriade di altre tecnologie come radar, telecamere e altri sensori, tra cui la frenata autonoma e il mantenimento della corsia. Da qui la decisione di “sottrarre” parte della banda fino ad oggi riservata al V2V e destinarla ad altri usi. D’altra parte, con sempre più oggetti che vengono "connessi", la “pressione” per lo spazio nello spettro si fa sempre più pesante (in Cina, ad esempio, sono rimasti solo 20 MHz per V2V) e non c’è da stupirsi che lo spetto precedentemente assegnato alla V2V ma di fatto mai utilizzato venga oggi destinato ad altri usi.
La Corte d'Appello del Circuito del Distretto di Columbia ha infatti confermato la precedente decisione della FCC di aprire la banda a 5,9 GHz a usi più ampi: semplificando, significa che i 45 MHz della banda fino ad oggi destinati alla comunicazione V2V verranno resi disponibili anche ai dispositivi senza licenza, come il Wi-Fi, lasciando alla comunicazione da veicolo a veicolo soltanto 30 MHz. ”La FCC ha assegnato quello spettro nel 1999 - ha detto il giudice - ma per i vent'anni successivi, i sistemi di trasporto intelligenti non si sono sviluppati come promesso”.
Il giudice ha sottolineato che nel 2020 nessun veicolo disponibile in commercio utilizzava la banda a 5,9 GHz per eventuali dispositivi di sicurezza mentre si sono nel frattempo viste emergere una miriade di altre tecnologie come radar, telecamere e altri sensori, tra cui la frenata autonoma e il mantenimento della corsia. Da qui la decisione di “sottrarre” parte della banda fino ad oggi riservata al V2V e destinarla ad altri usi. D’altra parte, con sempre più oggetti che vengono "connessi", la “pressione” per lo spazio nello spettro si fa sempre più pesante (in Cina, ad esempio, sono rimasti solo 20 MHz per V2V) e non c’è da stupirsi che lo spetto precedentemente assegnato alla V2V ma di fatto mai utilizzato venga oggi destinato ad altri usi.
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