Codice della Strada: manutenzione obbligatoria per gli Autovelox
Il nuovo Codice della Strada porta con sé novità molto interessanti anche per motociclisti e automobilisti “bersagliati” dalle multe degli autovelox: la manutenzione degli apparecchi misuratori diventa obbligatoria. Una misura che da un lato certifica la correttezza della multa, dall'altro lascia spazio possibili ricorsi per le multe pregresse, che potrebbero essere state comminate da strumenti tecnici di “dubbia efficacia”
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Forse la multa non va pagata
“Gli apparecchi per l'accertamento dei limiti di velocità come gli autovelox – recita la sentenza numero 113/2015 depositata settimana scorsa dalla Corte Costituzionale - vanno sottoposti a periodiche verifiche perché i fenomeni di obsolescenza e deterioramento possono pregiudicare non solo l'affidabilità delle apparecchiature, ma anche la fede pubblica che si ripone in un settore di significativa rilevanza sociale, quale quello della sicurezza stradale”. Le poche righe appena citate, oltre a rivoluzionare il nuovo codice della strada, potrebbero ridare a molti automobilisti e motociclisti bersagliati dagli Autovelox la speranza, o quanto meno la possibilità, di contestare multe “dubbie”.
La Cassazione ha infatti rimesso la questione alla Consulta che, del nuovo Codice, ha bocciato l'articolo 45 nella parte in cui non prevedeva una periodica verifica di funzionalità e taratura delle apparecchiature: finora infatti era sufficiente la presenza degli addetti autorizzati per verificare il corretto funzionamento degli Autovelox. “Appare evidente – sottolinea la sentenza - che qualsiasi strumento di misura, specie se elettronico, è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche e quindi a variazioni dei valori misurati, dovute ad invecchiamento delle proprie componenti e ad eventi quali urti, vibrazioni, shock meccanici e termici, variazioni della tensione di alimentazione. Si tratta di una tendenza disfunzionale naturale direttamente proporzionata all'elemento temporale. L'esonero da verifiche periodiche, o successive ad eventi di manutenzione, appare per i suddetti motivi intrinsecamente irragionevole”.
Chiunque quindi dovesse vedersi presentare una multa per eccesso di velocità potrà (e dovrà) prestare particolare attenzione alla specifica relativa alla avvenuta verifica periodica dell'apparecchio accertatore: nel caso in qui questa non fosse stata effettuata, l’automobilista avrà dunque la possibilità e il diritto di contestare la sanzione. Attenzione però, perché non sempre nel verbale viene riportata anche la data di verifica dello strumento: in questo caso occorrerà allora rivolgersi al comune interessato per avere copia del documento da presentare, in caso di contestazione, al Giudice di pace. Nell’uno o nell’altro caso, con questa sentenza, afferma Rosario Trefiletti di Federconsumatori, “si dà spazio ai risarcimenti per milioni di multe recapitate con strumenti tecnici di dubbia funzionalità”.
Nel nuovo Codice della Strada, sempre in materia di Autovelox, c’è spazio per novità anche per quanto riguarda la loro collocazione, questione fino ad oggi praticamente ignorata: questa settimana sarà infatti votato il ddl volto a chiedere il posizionamento degli apparecchi a una distanza inferiore ai 300 metri rispetto alla segnaletica che annuncia la loro presenza e il cambiamento del limite di velocità, nonché una migliore segnalazione della loro presenza.
La Cassazione ha infatti rimesso la questione alla Consulta che, del nuovo Codice, ha bocciato l'articolo 45 nella parte in cui non prevedeva una periodica verifica di funzionalità e taratura delle apparecchiature: finora infatti era sufficiente la presenza degli addetti autorizzati per verificare il corretto funzionamento degli Autovelox. “Appare evidente – sottolinea la sentenza - che qualsiasi strumento di misura, specie se elettronico, è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche e quindi a variazioni dei valori misurati, dovute ad invecchiamento delle proprie componenti e ad eventi quali urti, vibrazioni, shock meccanici e termici, variazioni della tensione di alimentazione. Si tratta di una tendenza disfunzionale naturale direttamente proporzionata all'elemento temporale. L'esonero da verifiche periodiche, o successive ad eventi di manutenzione, appare per i suddetti motivi intrinsecamente irragionevole”.
Chiunque quindi dovesse vedersi presentare una multa per eccesso di velocità potrà (e dovrà) prestare particolare attenzione alla specifica relativa alla avvenuta verifica periodica dell'apparecchio accertatore: nel caso in qui questa non fosse stata effettuata, l’automobilista avrà dunque la possibilità e il diritto di contestare la sanzione. Attenzione però, perché non sempre nel verbale viene riportata anche la data di verifica dello strumento: in questo caso occorrerà allora rivolgersi al comune interessato per avere copia del documento da presentare, in caso di contestazione, al Giudice di pace. Nell’uno o nell’altro caso, con questa sentenza, afferma Rosario Trefiletti di Federconsumatori, “si dà spazio ai risarcimenti per milioni di multe recapitate con strumenti tecnici di dubbia funzionalità”.
Nel nuovo Codice della Strada, sempre in materia di Autovelox, c’è spazio per novità anche per quanto riguarda la loro collocazione, questione fino ad oggi praticamente ignorata: questa settimana sarà infatti votato il ddl volto a chiedere il posizionamento degli apparecchi a una distanza inferiore ai 300 metri rispetto alla segnaletica che annuncia la loro presenza e il cambiamento del limite di velocità, nonché una migliore segnalazione della loro presenza.
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