Aumento benzina - Oggi IVA al 22%. Prezzo al litro 1,5 centesimi in più
Aumento prezzo benzina - Oggi1 ottobre scatta l'aumento dell'IVA al 22% e il prezzo della benzina salirà di 1,5 centesimi al litro "spalmati" in circa una settimana. Quasi una bella notizia visto che l'aumento è inferiore a quello previsto dalla manovra (poi bocciata). Ma il problema delle accise resta...
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Politica e trasporti
Sale il prezzo, ma di poco
Oggi l'aliquota ordinaria IVA è salita di un punto percentuale e tocherà quota 22%. Una soluzione obbligata visto che la manovra per cercare di trovare i 3,5 miliardi di euro necessari per rientrare nei parametri europei è naufragata. L'IVA al 22% porterà un aumento del prezzo della benzina al litro di circa 1,5 centesimi di euro, rialzi che verranno spalmati nel corso della prossima settimana. Un aumento minimo (ma pur sempre un aumento) che comunque andrà a pesare ulteriormente sulle tasche degli italiani. L'aumento dell'IVA, a conti fatti, rappresenta un male minore per i motociclisti e automobilisti: la manovra bocciata sabato, infatti, prevedeva oltre ai tagli alle spese e il rinvio di investimenti anche un aumento consistente delle accise sui carburanti, che avrebbero fatto alzare il prezzo al litro di circa 4 - 5 centesimi. Un aumento importante che sarebbe andato a sommarsi agli importi per accise "anacronistiche" vecchie di più di 70 anni.
Per chi non le conoscesse le accise sono tante piccole imposte applicate dallo Stato per fare fronte a eventi straordinari o emergenze di carattere nazionale più o meno recenti. Anzi, a volte addirittura remoti. Oggi, le accise sul carburante gravano per circa 0.30 centesimi sul costo finale e alcune di esse risalgono addirittura ai primi anni del secolo scorso. Per fare esempi concreti, ecco alcune delle accise che tuttora gravano sul prezzo della benzina alla pompa e la loro incidenza: Spedizione in Abissinia del 1935 (1,9 lire), Crisi di Suez del 1956 (14 lire), Alcune catastrofi naturali (la più recente è il terremoto che colpì l’Irpinia 30 anni fa, 194 lire), alcune missioni militari (Bosnia 1996 e Libano 1983, 227 lire). Insomma, tutte “emergenze” finite da un pezzo e che invece continuano a essere un peso per le tasche degli italiani.
Oggi l'aliquota ordinaria IVA è salita di un punto percentuale e tocherà quota 22%. Una soluzione obbligata visto che la manovra per cercare di trovare i 3,5 miliardi di euro necessari per rientrare nei parametri europei è naufragata. L'IVA al 22% porterà un aumento del prezzo della benzina al litro di circa 1,5 centesimi di euro, rialzi che verranno spalmati nel corso della prossima settimana. Un aumento minimo (ma pur sempre un aumento) che comunque andrà a pesare ulteriormente sulle tasche degli italiani. L'aumento dell'IVA, a conti fatti, rappresenta un male minore per i motociclisti e automobilisti: la manovra bocciata sabato, infatti, prevedeva oltre ai tagli alle spese e il rinvio di investimenti anche un aumento consistente delle accise sui carburanti, che avrebbero fatto alzare il prezzo al litro di circa 4 - 5 centesimi. Un aumento importante che sarebbe andato a sommarsi agli importi per accise "anacronistiche" vecchie di più di 70 anni.
Per chi non le conoscesse le accise sono tante piccole imposte applicate dallo Stato per fare fronte a eventi straordinari o emergenze di carattere nazionale più o meno recenti. Anzi, a volte addirittura remoti. Oggi, le accise sul carburante gravano per circa 0.30 centesimi sul costo finale e alcune di esse risalgono addirittura ai primi anni del secolo scorso. Per fare esempi concreti, ecco alcune delle accise che tuttora gravano sul prezzo della benzina alla pompa e la loro incidenza: Spedizione in Abissinia del 1935 (1,9 lire), Crisi di Suez del 1956 (14 lire), Alcune catastrofi naturali (la più recente è il terremoto che colpì l’Irpinia 30 anni fa, 194 lire), alcune missioni militari (Bosnia 1996 e Libano 1983, 227 lire). Insomma, tutte “emergenze” finite da un pezzo e che invece continuano a essere un peso per le tasche degli italiani.
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Che paese disorganizzato..politici che prendono milioni al mese pensioni d'oro e persone normali che non riescono più a campare. Anche se sono pochi alla fine ci rimettiamo sempre noi
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