Bollo moto storiche: la Lombardia mantiene le tariffe ridotte
Confermata con la Legge di Stabilità l'abolizione del bollo agevolato per le moto tra i 20 e i 30 anni. Ora la palla passa alle regioni, che potrebbero anche decidere di mantenere l'agevolazione. Al momento la Lombardia ha espresso l'intenzione di mantenere la tariffa ridotta per tutti i veicoli con oltre 20 anni, ma con qualche limitazione
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Politica e trasporti
Collezionisti in difficoltà
Ci avviciniamo alla scadenza dei termini per il pagamento del bollo, che in molte regioni è fissata a fine gennaio. Quest'anno le novità meno piacevoli riguardano però le moto d'epoca: il 22 dicembre scorso, il Parlamento ha abolito per i mezzi tra i 20 e i 30 anni la tassa di circolazione agevolata, reintroducendo per le "ventenni" la tassa di proprietà (dovuta quindi anche se i mezzi non circolano) stabilita per le moto "normali". Una batosta per tanti appassionati, la palla però ora passa alle regioni perché dal 2011 le tasse automobilistiche sono in parte di competenza regionale: le regioni possono stabilire gli importi delle tariffe e nel corso degli anni hanno emanato norme che precisano quali sono i veicoli storici. Per le moto in genere si richiede l’iscrizione ai registri FMI o ASI e potrebbero anche decidere di mantenere le agevolazioni per le ventenni. Ad oggi però la Regione Lombardia ha manifestato l’intenzione (che dovrebbe diventare legge con la finanziaria regionale) di mantenere la tassa di circolazione forfetaria. Con due condizioni: la moto deve essere iscritta a un registro storico e non deve essere l'unico mezzo posseduto e, quindi, di utilizzo quotidiano. “Ecco l'esempio di una regione che si discosta dalla legge nazionale”, rende noto la FMI, “questo è possibile perché la tassa automobilistica è di competenza regionale. La FMI sta prendendo contatti con le singole amministrazioni per capire come orientare gli utenti e - ovviamente – per sensibilizzare gli assessori, ove possibile, a mantenere la tassa di circolazione”. Il provvedimento è “davvero poco ‘amico’ degli amanti dei veicoli storici e poco sensibile alla storia e alla cultura motoristica italiana”, precisa la FMI che ha tentato di contrastare tale decisione, attraverso la presentazione di emendamenti contrari all'iniziativa, alla Camera e al Senato. Il Governo tuttavia, ponendo la fiducia sull'intera Legge di Stabilità e dunque evitando che venisse votata articolo per articolo, non ha permesso di cancellare questa iniziativa. D'altra parte mantenere questa agevolazione significa però rinunciare a “soldi freschi” e non è detto che le amministrazioni locali siano disposte a fare questo sacrificio.
Ci avviciniamo alla scadenza dei termini per il pagamento del bollo, che in molte regioni è fissata a fine gennaio. Quest'anno le novità meno piacevoli riguardano però le moto d'epoca: il 22 dicembre scorso, il Parlamento ha abolito per i mezzi tra i 20 e i 30 anni la tassa di circolazione agevolata, reintroducendo per le "ventenni" la tassa di proprietà (dovuta quindi anche se i mezzi non circolano) stabilita per le moto "normali". Una batosta per tanti appassionati, la palla però ora passa alle regioni perché dal 2011 le tasse automobilistiche sono in parte di competenza regionale: le regioni possono stabilire gli importi delle tariffe e nel corso degli anni hanno emanato norme che precisano quali sono i veicoli storici. Per le moto in genere si richiede l’iscrizione ai registri FMI o ASI e potrebbero anche decidere di mantenere le agevolazioni per le ventenni. Ad oggi però la Regione Lombardia ha manifestato l’intenzione (che dovrebbe diventare legge con la finanziaria regionale) di mantenere la tassa di circolazione forfetaria. Con due condizioni: la moto deve essere iscritta a un registro storico e non deve essere l'unico mezzo posseduto e, quindi, di utilizzo quotidiano. “Ecco l'esempio di una regione che si discosta dalla legge nazionale”, rende noto la FMI, “questo è possibile perché la tassa automobilistica è di competenza regionale. La FMI sta prendendo contatti con le singole amministrazioni per capire come orientare gli utenti e - ovviamente – per sensibilizzare gli assessori, ove possibile, a mantenere la tassa di circolazione”. Il provvedimento è “davvero poco ‘amico’ degli amanti dei veicoli storici e poco sensibile alla storia e alla cultura motoristica italiana”, precisa la FMI che ha tentato di contrastare tale decisione, attraverso la presentazione di emendamenti contrari all'iniziativa, alla Camera e al Senato. Il Governo tuttavia, ponendo la fiducia sull'intera Legge di Stabilità e dunque evitando che venisse votata articolo per articolo, non ha permesso di cancellare questa iniziativa. D'altra parte mantenere questa agevolazione significa però rinunciare a “soldi freschi” e non è detto che le amministrazioni locali siano disposte a fare questo sacrificio.
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