BMW K100 RS: svestita è più bella
Una moto degli Anni 80 nata per il turismo veloce a lungo raggio trasformata in una intrigante cafe racer dal gusto post moderno e dalla spiccata indole sportiva. A riuscire nell'impresa, Chris Scholtka di Motocrew
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Fuoriserie
Il fenomeno delle cafe racer arriva dai lontani Anni 60, quando i "ragazzacci" inglesi iniziarono a modificare le proprie moto da strada dandogli un taglio più sportivo, da streetfighter come le definiremmo oggi. Sostituivano i manubri rialzati con un paio di semimanubri bassi, sul faro tondo aggiungevano un cupolino dietro cui accucciarsi quando si correva veloci sul dritto e modificavano il telaietto posteriore per disegnarci sopra una sella monoposto. I più audaci e capaci ad usare gli attrezzi, agivano anche sulla ciclistica e sulla meccanica, alla ricerca di una maggiore efficacia e di qualche "cavallo" in più.
Insomma, dai garage di casa uscivano spesso moto stravolte (almeno nell'estetica), figlie del gusto personale del proprietario e di certo uniche nel loro genere. Nel tempo questa "filosofia" ha visto alti e bassi, fino ad essere arrivare alle moto di serie: sono tante, infatti, le case produttrici che si ispirano per i propri modelli alle cafe racer del passato.
Regina anni 80
Ma se una volta il preparatore (professionista o amatore che sia) si ispirava spesso all'estetica delle moto del passato, negli ultimi tempi si nota una sempre maggiore contaminazione col "moderno", con linee più spigolose, accessori hi-tech e componentistica contemporanea. Uno stile che possiamo definire neo-rétro, proprio come quello di questa BMW K100 RS realizzata da Motocrew, un preparatore che sta in quel di Berlino. A colpo d'occhio è chiaro come la modifica tecnico/estetica più importante apportata alla moto originale (una K100 RS del 1984) riguardi il posteriore, dove al posto di un lungo e comodo sellone ora troviamo una seduta più corta, stretta... e meno imbottita, con rivestimento in alcantara. Una soluzione studiata per "alleggerire" la linea posteriore di una moto nata per il turismo, così da accentuarne il taglio sportivo e dare l'idea di essere una prosecuzione del serbatoio. Sotto la sella spuntano due elementi a led con doppia funzione di fanaleria e indicatori di direzione.
Via la carena
Della grossa mezza carena della K100 RS originale non è rimasto nulla, al suo posto ci sono ora due piccole cover a dare più omogeneità al serbatoio originale e coprire il "buco" presente nella parte anteriore. La verniciatura bianco perlato del serbatoio e le piccole strisce rosso-blu sono una chiara citazione alle auto BMW serie M.
Poche modifiche al motore
Tutto l'avantreno è stato rinnovato, via le piastre di sterzo e la forcella, i manubri e il faro sostituiti da componenti più moderni. La forcella tutta regolabile e le pinze freno arrivano da una Suzuki GSX-R750, mentre al posteriore c'è ora un ammortizzatore YSS regolabile anch'esso. Anche le ruote non sono quelle della K100 originale, sostituite da una coppia di cerchi da 17 pollici presi da una BMW K1200 (la K100 adottava all'anteriore una più "stabile" unità da 18") che "calzano" pneumatici sportivi Shinko. Un retroscena relativo ai pneumatici: Chris Scholtka, il preparatore di questa cafe racer, ha dovuto realizzare dei distanziali ad hoc per riuscire ad inserire la ruota posteriore e farci stare il pneumatico XL, che si inserisce "a pelo".
Poche le modifiche apportate al 4 cilindri "orizzontale", riconducibili a nuovi filtri aria firmati DNA e allo scarico completo 4-in-1 SC Project CR-T.
Anche keyless
Più interessante il lavoro svolto sull'elettronica della K100 RS originale: questa cafe racer, infatti, ha un cablaggio tutto nuovo firmato Motogadget, che comprende anche il collegamento Bluetooth e l'avviamento di tipo keyless, più un piccolissimo display digitale con funzione di strumentazione, appoggiato al faro tondo a led. Inediti sono anche le manopole, i blocchetti elettrici, specchietti e gli indicatori di direzione, le pedane arretrate, la verniciatura nero opaco per il telaio e il motore.
Questa BMW K100 RS by Motocrew convince parecchio, perché i dettagli sono curati, i componenti tecnici sono di qualità e le soluzioni stilistiche d'impatto, nonostante le modifiche apportate sembrino di poco conto. Essenzialità, sostanza e tanto gusto estetico sono i principi cardini di questo progetto che ruota intorno a un motore decisamente particolare, che da solo fa il 50% della riuscita del progetto.
Insomma, dai garage di casa uscivano spesso moto stravolte (almeno nell'estetica), figlie del gusto personale del proprietario e di certo uniche nel loro genere. Nel tempo questa "filosofia" ha visto alti e bassi, fino ad essere arrivare alle moto di serie: sono tante, infatti, le case produttrici che si ispirano per i propri modelli alle cafe racer del passato.
Regina anni 80
Ma se una volta il preparatore (professionista o amatore che sia) si ispirava spesso all'estetica delle moto del passato, negli ultimi tempi si nota una sempre maggiore contaminazione col "moderno", con linee più spigolose, accessori hi-tech e componentistica contemporanea. Uno stile che possiamo definire neo-rétro, proprio come quello di questa BMW K100 RS realizzata da Motocrew, un preparatore che sta in quel di Berlino. A colpo d'occhio è chiaro come la modifica tecnico/estetica più importante apportata alla moto originale (una K100 RS del 1984) riguardi il posteriore, dove al posto di un lungo e comodo sellone ora troviamo una seduta più corta, stretta... e meno imbottita, con rivestimento in alcantara. Una soluzione studiata per "alleggerire" la linea posteriore di una moto nata per il turismo, così da accentuarne il taglio sportivo e dare l'idea di essere una prosecuzione del serbatoio. Sotto la sella spuntano due elementi a led con doppia funzione di fanaleria e indicatori di direzione.
Via la carena
Della grossa mezza carena della K100 RS originale non è rimasto nulla, al suo posto ci sono ora due piccole cover a dare più omogeneità al serbatoio originale e coprire il "buco" presente nella parte anteriore. La verniciatura bianco perlato del serbatoio e le piccole strisce rosso-blu sono una chiara citazione alle auto BMW serie M.
Poche modifiche al motore
Tutto l'avantreno è stato rinnovato, via le piastre di sterzo e la forcella, i manubri e il faro sostituiti da componenti più moderni. La forcella tutta regolabile e le pinze freno arrivano da una Suzuki GSX-R750, mentre al posteriore c'è ora un ammortizzatore YSS regolabile anch'esso. Anche le ruote non sono quelle della K100 originale, sostituite da una coppia di cerchi da 17 pollici presi da una BMW K1200 (la K100 adottava all'anteriore una più "stabile" unità da 18") che "calzano" pneumatici sportivi Shinko. Un retroscena relativo ai pneumatici: Chris Scholtka, il preparatore di questa cafe racer, ha dovuto realizzare dei distanziali ad hoc per riuscire ad inserire la ruota posteriore e farci stare il pneumatico XL, che si inserisce "a pelo".
Poche le modifiche apportate al 4 cilindri "orizzontale", riconducibili a nuovi filtri aria firmati DNA e allo scarico completo 4-in-1 SC Project CR-T.
Anche keyless
Più interessante il lavoro svolto sull'elettronica della K100 RS originale: questa cafe racer, infatti, ha un cablaggio tutto nuovo firmato Motogadget, che comprende anche il collegamento Bluetooth e l'avviamento di tipo keyless, più un piccolissimo display digitale con funzione di strumentazione, appoggiato al faro tondo a led. Inediti sono anche le manopole, i blocchetti elettrici, specchietti e gli indicatori di direzione, le pedane arretrate, la verniciatura nero opaco per il telaio e il motore.
Questa BMW K100 RS by Motocrew convince parecchio, perché i dettagli sono curati, i componenti tecnici sono di qualità e le soluzioni stilistiche d'impatto, nonostante le modifiche apportate sembrino di poco conto. Essenzialità, sostanza e tanto gusto estetico sono i principi cardini di questo progetto che ruota intorno a un motore decisamente particolare, che da solo fa il 50% della riuscita del progetto.
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